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*allo chatue*
JB: complimenti jj
K: dai jb
JB: dai jb? fai sul serio?
P: amico calma

jhon b guarda tutti ed entra all'interno della casa, jj che per tutto il tempo non aveva aperto bocca comincia a parlare

JJ: vai via
X: come scusa?
JJ: ho detto vai via
X: fai sul serio? mi mandi via per quella ragazzina in cerca di attenzioni?
K: vattene via

la ragazza fece una risatina e se ne andò scocciata, quando fu abbastanza lontana

JJ: vado da lei
K: sei impazzito?
P: pensi davvero che voglia vederti? ora?
JJ: ho bisogno di parlare
K: oh si bella mossa jj non farsi sentire per due anni e poi tutto d'un tratto ti importa di lei
P: jj se proprio vuoi parlare vai domani a casa sua d'accordo?

jj non risponde e rientra in casa

il mattino seguente
*a casa di melissa*

mi sveglio quando sento i miei genitori al piano di sotto parlare con qualcuno, credo di aver dormito un po' troppo

*al piano di sotto*
M: jj tesoro ciao

e lo abbraccia

P: ciao ragazzo
JJ: signora smith, signor smith è sempre un piacere vedervi, ehm potrei parlare con melissa?
M: certo è al piano di sopra in camera sua, è sempre la stessa

fece un sorriso dolce e si rimise in cucina

*in camera*
non ho sentito la conversazione, meglio cosi, sento dei passi venire verso la mia camera cosi fingo di dormire ancora, chiunque fosse non avevo nessuna voglia di salutare vecchi amici o parenti. la porta di camera mia si apre, socchiudo gli occhi per vedere chi è e...oh cazzo è jj, l'ultima persona che vorrei vedere, sento che si avviccina a me e cerca di svegliarmi, lo capisco dal fatto che mi mette una mano sul viso facendomi delle carezze

JJ: melissa sveglia

dice con tono dolce, non mi muovo di una virgola, cosi dopo vari tentativi di svegliarmi

JJ: mj dai alzati

al quel soprannome il mio cuore perde un battito e mi sveglio, sta volta del tutto, mj, jj mi chiamava cosi quando eravamo piccoli, aveva unito le nostre iniziali e quello era il mio soprannome mi è sempre piaciuto era una cosa carina. appena apro gli occhi faccio un mezzo sorriso

IO: giorno
JJ: eii

ci sono alcuni momenti di silenzio, abbastanza imbarazzante

IO: allora..che ci fai a casa mia? in camera mia? ahaha
JJ: be ecco..

dice grattandosi la nuca imbarazzato

JJ: ..volevo parlarti
IO: io non ho nulla da dirti

faccio per alzarmi dal letto ma lui mi blocca la coscia con la mano, a quel contatto sussulto, vorrei tanto abbracciarlo e non lasciarlo più andare ma sono troppo orgogliosa

JJ: io si..be in realtà non ho molto da dire volevo solo dirti una cosa
IO: ok
JJ: mi sei mancata

sorrido istintivamente e lo abbraccio, sento che sta piangendo e mi stringe forte a se

JJ: scusa davvero sono un coglione
IO: tranquillo j va tutto bene

stiamo per qualche minuto abbracciati, quando ci siamo ripresi cominciamo a parlare normalmente

JJ: ti ricordi come mi chiamavi da piccola?

e scoppia a ridere mentre io gli lancio un cuscino in faccia

IO: si me lo ricordo
JJ: giggi

dice imitando la mia voce ma fallendo miseramente

IO: che ti aspettavi da una bambina di sei anni che legge due j vicine mh?
JJ: AHAHAHAHAHA lo sentivi pronunciare da tutti ma continuavi a chiamarmi cosi

e scoppia a ridere ancora

IO: vado a prepararmi

dico ignorando la sua presa in giro

JJ: fai in fretta che gli altri ci aspettano
IO: SI

urlo dal bagno, mi metto dei semplici pantaloncini di jeans con un top bianco con sotto ovviamente il costume, mi metto le mie amate converse, i braccialetti e mi faccio due treccine ai lati dei capelli, esco dal bagno e rientro in camera, vedo jj sdraiato sul mio letto a guardarsi le foto che avevo in giro sulla scrivania

IO: frughi tra le mie cose ora?
JJ: cazzo mel che spavento
IO: AHAHAHAHA

prendo una foto che era caduta a terra, raffigurava me e jj da piccoli, avevamo otto anni, mi ero sbucciata il ginocchio e jj mi aveva presa in braccio e portata da mia madre

IO: oh mio dio giggi guarda
JJ: la ho anche io questa foto
IO: mi avevi portato in braccio da mia madre come se non sapessi camminare
JJ: ho fatto il gentiluomo

dice facendo un inchino

IO: piantala

dico lanciandogli un cuscino uscendo dalla stanza seguita da lui, scendiamo, salutiamo i miei e usciamo di casa.

mentre camminiamo jj mi mette un braccio attorno alle spalle, come ha sempre fatto, arriviamo allo chatue tra risate e chiacchiere.

appena arriviamo vediamo i nostri amici aspettarci sulla barca

K: AVETE CHIARITO?
IO: no, ti pare che faccio pace con jj maybank?
JJ: che stronza

dice spingendomi, ridiamo e saliamo sulla nostra barca. andiamo in giro per la palude, ora si che sto bene. questa si che è vita.

the outer banks || jj maybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora