Sotto un altro volto

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Non era più un ragazzino, ormai aveva passato da qualche anno la quarantina... c'erano ragazzi più giovani, al Jackson,  molti ragazzi e ragazze più giovani di lui. Licisca non era certo il più vecchio là dentro, tuttavia era molto richiesto anche se aveva passato ampiamente i venti.

Il barista aveva detto che ci sapeva fare e che secondo lui quando ci sapevi fare l'età contava fino a un certo punto.

Sirius era tornato al Jackson, che questa volta aveva riaperto in una polverosa locanda abbandonata che disponeva anche di un piano superiore.

Il posto era stato sistemato alla meno peggio e reso vivibile. Sirius era diventato di nuovo Barney ed al momento se ne stava sdraiato accanto a Licisca fissando un soffitto nero di fuliggine ed ansimando pesantemente.

Le guance pallide ed affilate dell'uomo dai capelli chiari che era disteso al suo fianco sopra quel letto erano ancora chiazzate di rosso, ma il suo respiro stava lentamente ridiscendendo a ritmi normali.

Faceva freddo nonostante il riscaldamento approntato in fretta e furia.

Fuori in strada qualcuno urlò qualcosa proprio sotto la loro finestra, poi si allontanò, la sua eco si perse nella notte cittadina.

Sirius si voltò verso il profilo pallido ed aguzzo di Lucius ed in quel momento, proprio come se l'avesse chiamato ad alta voce, lui girò la testa.

Aveva visto un guizzo diverto nei suoi occhi, poi...

"Lo sai è strano, Barney...certe volte ti guardo e hai come qualcosa di familiare."

Sirius deglutì. Dissimulò la sua tensione con un sorrisetto che sperava risultasse ebete.

Licisca si alzò, alla tenue luce fioca della stanza la peluria chiara delle sue ascelle e del suo pube sembrava bianca, così come i suoi capelli. La sua alta figura pallida sfilò con molle indolenza di fronte a Barney, ancora disteso, che si sentì attraversare da un vago fremito di desiderio.

La paura si assopì lentamente nel suo petto, contro ogni buon senso.

Licisca non si aspettava che replicasse alla sua osservazione, Sirius-Barney lo seguì con lo sguardo mentre tornava a sedersi mollemente sul letto. I suoi occhi sfiorarono il petto largo e pallido, quei suoi capezzoli scuri come pezzi di carbone. Sirius drizzò la schiena e lo afferrò per le ampie spalle tornite.

Lucius ridacchiò sommessamente, poi gli scivolò addosso, i suoi capelli chiari solleticarono il viso di Sirius-Barney .

Sirius aveva saputo nel corso dell'ultima riunione che le cose ad Hogwarts stavano diventando molto dure. Inoltre Harry aveva guadagnato una squalifica a vita dal campo di Quidditch per aver aggredito un ragazzo che si chiamava Draco Malfoy.

Pensare a Draco Malfoy nella stanza probabilmente reduce da un incendio sopra il Jackson, con Licisca che ondeggiava pigramente il bacino ed il ventre piatto sulla sua neonata erezione, massaggiandola attraverso le coperte era come sbirciare un sogno attraverso l'ausilio di un lungo cannocchiale.

Quanto si era arrabbiato all'udire quella ingiustizia... le ceneri di quella collera erano ancora in fondo al suo petto, stranamente umide adesso.

Il figlio di Licisca aveva provocato Harry ed altri tre ragazzi Weasley, i quali lo avevano aggredito tutti insieme. D'accordo, Harry e gli altri avevano perso la testa, ma Malfoy ci era andato giù pesante. Non c'era acredine in questo pensiero adesso, stranamente.

Sirius si drizzò di scatto a sedere, afferrò Licisca per il lungo fianco chiaro, vide i suoi capelli ondeggiare.

Depositò un po' di saliva sul palmo della mano, quando ebbe di fronte agli occhi la lunga schiena pallida e fremente.

Fece scendere le dita tra le natiche pallide, Licisca-Lucius emise un basso gemito.

Barney era un ragazzo tozzo e usare la sua erezione circondata da peluria scura provocava sempre in Sirius una sensazione stranissima. Vide quel glande dalla pigmentazione nettamente più scura di quella di Sirius scivolare tra le carni pallide di Lucius... gli si aggrappò ai fianchi, poi con un fluido strattone fu dentro il suo corpo.

"B-barney...io di te mi fido, ma forse dovremmo usare uno di quei cosi di plastica sul comodino...come sempre."

Sirius non poté fare a meno di sorridere. Deve essere sgradevole non poter usare un Incantesimo di protezione, vedo Licisca?

La cosa strana era che anche 'Barney' si fidava di lui. Pulito e silenzioso, avevano detto... affondò nel suo corpo con una rapida spinta di reni, lo sentì fremere, vide la sua testa bionda sobbalzare.

Ora Sirius era aggrappato ai suoi fianchi diafani, una cieca furia che montava e montava.

Era dentro Lucius Malfoy, lo teneva per le anche e lui si contorceva sotto le sue spinte.

Desiderò ardentemente essere Sirius, per un folle istante mentre l'ebbrezza montava.

Desiderò affondare i denti in quella pelle così pallida, lasciare il segno, sentire Licisca gemere, ancora ed ancora.

Si piegò sulla spalla chiara, affondò il collo nei capelli, chiuse gli occhi sul loro odore. Le sue labbra incontrarono fameliche la pelle del collo. Questo poteva farlo.

Sotto di lui Licisca emise un singulto roco, poi venne la sua voce spezzata.

"Oddio B-barney...muovilo un po' più...ouh!"

Sirius si era nuovamente drizzato, ora la sua schiena era sbilanciata in un arco molle verso il cuscino, tra le dita aveva l'erezione pulsante di Licisca.

Il suo bacino ed i fianchi di Lucius erano uniti in un dondolio frenetico adesso, come una corsa pericolosa sul ciglio di un burrone.

"Vengo..." anelò d'un tratto la voce di Lucius, da qualche parte. Barney si sentì giungere al culmine non appena la voce di Lucius si spense. Esplose dentro di lui con un sospiro profondo, quasi un rantolo.

Barney tornò ad essere il grande cane nero anche quella volta, senza che nessuno si accorgesse veramente della sua assenza fino a che non fu scomparso nella notte.

Salutò Licisca davanti ad un ormone con una folta barba rossa che li occhieggiava con certi occhi lucidi fuori dalla porta della stanza, lo salutò con un lungo bacio ed una mano sul suo lungo collo chiaro.

Poi si girò a guardare lo sconosciuto che aveva messo una mano sul fianco di Lucius...e, improvvisamente, si accorse di volere morto quel tipo alto con la barba rossa.

Lucius non sembrava essersi accorto della sua occhiata, che peraltro era durata lo spazio di un attimo. Sorrise rigido allo sconosciuto, mentre la sua manina gli artigliava rapace il fianco smilzo.

Sirius aveva sempre con se' la bacchetta nascosta sotto gli abiti...come sarebbe stato far saltare la mano di quel tipo, vederlo sanguinante, sul pavimento?

Scese in fretta le scale, mentre la porta di Licisca di chiudeva dietro di lui.

Uscì nella notte a quattro zampe, con una strana sensazione dolorosa e dolce nel centro del petto, il residuo della sua collera, ora del suo desiderio in forma animale.

Malfoy. Licisca. Spregevole.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora