9. Proposte e divani

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9. Proposte e divani

Scorpius sembra un pezzo di ghiaccio, così decido di fare qualche passo indietro e liberarlo dalla mia stretta.

"Ripeti" sussurra confuso. Le sue braccia cadono lungo i suoi fianchi quando scivolo via da lui.

Mi asciugo il viso e guardo a terra. "Ho avuto un figlio, quattro anni fa" Dico piano. "Dopo la morte di Hugo io... non sono stata bene e Jonathan è stato un incidente" Mi tremano le mani. "L'ho tenuto, ho smesso di bere e di... farmi" scuoto la testa. "Odio essere stata così debole, ma non mi drogo, non mi drogo più da cinque anni" sussurro senza guardare nessuno dei due. "L'ho tenuto nascosto, a tutti tranne che ai miei cugini" mi mordo un labbro e respiro profondamente. "E quando mamma l'ha scoperto, che le avevo tenuto nascosto un bambino per due anni, è impazzita" rido amaramente. "Mi ha detto che non potevo crescere un bambino, mi ha detto di trovare un modo per darlo ad un'altra famiglia o l'avrebbe cresciuto lei, non glielo avrei mai permesso, mai" Azzardo un'occhiata a Scorpius. Mi guarda sorpreso e confuso ma non c'è rabbia o disgusto, sul suo viso. "Cosi mi sono messa d'accordo con Victoire. Lei si sarebbe trasferita in Francia con Teddy da lì a poco e non mi ha detto di no"

"Hai violato la libertà vigilata per una gita in Francia qualche anno fa" Dice calmo.

Alzo le spalle. "Jonathan aveva preso la polmonite ed io non volevo lasciarlo da solo"

"Salazar" Sento Draco parlare per la prima volta da minuti.

Sposto gli occhi su di lui per qualche secondo, non mi guarda e si massaggia il ponte del naso. Poi torno a guardare Scorpius. "Mi dispiace non avertelo detto ma... è mio figlio, non è un tuo problema"

"Come fa a non essere un mio problema? Ci stiamo sposando!" Alza la voce e mi guarda serio. "Perchè non me l'hai detto? Di cosa avevi paura?"

Abbasso la testa. "Che mi giudicassi" ammetto.

Lo sento sospirare. "Non ti avrei mai giudicata, come pensi che..." Alzo gli occhi. Lui sospira profondamente e si sfrega il viso. "Voglio tornare a casa" Dice senza guardarmi. "Andiamo, papà"

Salutiamo i Nott e Scorpius ci smaterializza, evidentemente è troppo incazzato per insistere sull'auto.

Draco mi guarda confuso e preoccupato quando scivolo a terra, dopo essere atterrati in salotto, e chiudo gli occhi. "Sta bene?" Chiede al figlio.

"Sta bene. Vai a dormire, papà" gli dice gentilmente. "Buonanotte" Draco obbedisce, perchè lo sento salire le scale.

Subito dopo due braccia mi afferrano e mi costringono e rimettermi in piedi. Io mantengo gli occhi chiusi mentre Scorpius mi fa sedere sul divano alle mie spalle, mi è passata la vertigine ma non voglio vedere la sua rabbia.

"Guardami" Ordina.

"Devo proprio?"

"Rose" Sospira ed io apro gli occhi. È inginocchiato ai miei piedi, si sfrega una guancia e le labbra con il dorso di una mano e sospira. Appoggia le mani sulle mie ginocchia. "Capisco"

"Davvero?" Sgrano lo sguardo. "Non sei arrabbiato?"

"Mi dà fastidio che tu non me lo abbia detto" Ammette. "Ma non sono arrabbiato, non ci conosciamo così bene e capisco che non ti fidi di me abbastanza" sospira di nuovo e si passa una mano sul mento e poi sul collo, ho imparato a conoscere il suo tic quando è nervoso e non mi sorprende vederlo allentarsi la cravatta.

"Non è qualcosa di cui devi preoccuparti" mormoro. "Io... l'ho tenuto nascosto apposta, non voglio che cresca con degli avvoltoi sempre pronti a mettere le sue foto sui giornali"

Fidanzata per finta//ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora