Capitolo 1

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Era il mio giorno preferito della settimana, Sabato. Come al solito andavo a casa di Alex, il mio ragazzo e ballerino.
Ci aspettava una grande serata, separati e uniti allo stesso tempo; quando sei un ballerino o una ballerina, devi condividere il tuo partner, cosciente che quello che vedrai sarà pura danza, niente di più. E' come una prova d'amore, di fiducia. 

Nel pomeriggio andammo a lezione, essendo agonisti dovevamo prepararci costantemente per gare e, talvolta, per esibizioni. 
Purtroppo era un periodo un po' buio per noi come coppia ma fortunatamente, quando si trattava di ballare i problemi svanivano. Eccetto quel giorno.

-Guarda che stai sbagliando qualcosa perchè sento che mi tiri e di conseguenza mi fai male.
-Ma che dici, non sto sbagliando niente!
-Vabbè, come vuoi.

Il nostro maestro notò che qualcosa non andava e venne a controllare la figura che stavamo provando.

-Fatemi rivedere.

Tirai un sospiro e mi feci guidare dal mio ballerino.

-No alex, stai sbagliando i passi, non senti che la stai tirando?

Alex mi guardò subito con aria colpevole ed irritata contemporaneamente, io girai il viso e diventai per un attimo la ballerina del maestro per fare la dimostrazione della figura, di come doveva essere fatta. Ovviamente era sempre un sogno ballare con lui, era davvero un gran maestro.

Finita la lezione ci fiondammo a prendere il pullman per andare a casa sua e aiutare sua mamma e durante il tragitto discutemmo perchè non era la prima volta che mi umiliava a ballo, ormai era un'abitudine. Il brutto era che non lo faceva solo in quell'ambito, bensì in qualsiasi campo. Sentiva sempre il bisogno di apparire superiore a me, quando invece dovevamo essere allo stesso livello, entrambi eravamo in classe A, non lui in A ed io in B. 

-Mi dispiace di non averti dato retta prima, non pensavo di sbagliare, davvero...
-Alex ascolta, smettila di chiedermi scusa, ormai non pensi più a niente; prima fai le stronzate e poi te ne penti. Dovresti, per l'appunto, prima pensare e poi fare, ma solo dopo che sarai sicuro di essere nel giusto e se sbagli anche lì devi accettare il tuo errore, non prendertela con me!
-Va bene dai scusa, finiamola qua. Dove siamo?

Sempre pronto a cambiare discorso quando si sentiva dire qualcosa che non gli piaceva. Complimenti a lui. 

-Siamo quasi arrivati, preparati che scendiamo.

-Ciao Ely!
-Ciao ragazzi! Com'è andata?
-Tutto bene! Tu come stai mammina?
-Bene grazie.

Mi guardò e notò il mio sguardo di disapprovazione, perchè dirle una bugia?

-Lei non mi sembra d'accordo con te, cos'è successo?
-Niente davvero non importa, non troviamo un punto d'incontro ultimamente, ecco tutto. Stai tranquilla. Posso aiutarti in qualcosa?
-No no, è tutto pronto quindi se volete accomodarvi a tavola possiamo già mangiare!
-Perfetto allora, ci laviamo le mani e arriviamo!

Passammo la cena in silenzio io e lui; quando terminammo, lavò i piatti e preparò il caffè per poi correre a lavarci e prepararci alla serata da me tanto attesa. 

Scelsi qualcosa di semplice, mi piace essere comoda quando ballo; misi un bel leggings, un top corto, una camicia a quadri e le mie amate scarpe da ginnastica. 
Odiavo truccarmi, perciò mi limitai a mettere semplicemente un rossetto rosso che sapevo non sarebbe andato via fino al giorno dopo se avessi voluto! 

-Io sono pronta, tu come sei messo?
-Ci sono quasi, sto pensando a se mettere la camicia come la tua ma non ne sono sicuro, devo dimagrire ancora un po' se voglio tornare ad indossarla.
-Allora scegli qualcos'altro così non stai col pensiero, no?
-Mi sa di si va, metto una maglia a maniche corte e una giacca elegante.

Beep beep!

-Oh cavolo, è arrivato Ago, dobbiamo muoverci, andiamo. Ciao mamma!!
-Ciao ragazzi, divertitevi!
-Grazie, anche tu! Ciao Ely!

-Ciao ago come stai?
-Bene ragazzi e voi? 
-Tutto bene, dov'è la tua bella?
-Eh è già a nanna, domani deve alzarsi per studiare un botto di roba che è in fase di esami.
-Allora appena la vedi o senti, salutala.

Trovammo parcheggio dopo poco il nostro arrivo, per fortuna. 
Entrammo e la musica ci accolse alla grande. Una bella bachata ci accompagnò al nostro tavolo dove vi erano già altri allievi della scuola. Tempo di posare la roba e partì una bellissima salsa, così Alex mi prese per mano e mi trascinò in pista tutto carico, amava attirare l'attenzione. 
Tutti ci conoscevano, anzi, lo conoscevano. Aveva un passato da "cicciottello" goffo che nessuno aveva intenzione di dimenticare nonostante fosse riuscito a perdere qualche chilo, purtroppo però la goffaggine era parte di lui. Di me posso dire che sono arrivata lì per caso e quando andavamo ancora d'accordo eravamo davvero belli insieme ma per alcuni era inspiegabile il perchè stessimo insieme in più, da quando le cose hanno iniziato a non andare più bene iniziai a chiedermelo pure io.

Ballai senza pensare, mi feci scivolare gli sguardi delle persone che ci guardavano e mi divertii. Non appena finì la canzone corsi a bere qualcosa perchè la mia gola era non secca, di più. Davanti a me un ragazzo con un cappello in stile cubano ballava con una ragazza, erano entrambi molto bravi ma lui era pazzesco a dirla tutta.

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