capitolo 2.

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George's POV

Un rumore assordante svegliò George.
Si era dimenticato che la sia vita sarebbe appartenuta al carcere per al massimo 5 anni. Si mise seduto e notò un braccio che gli passava lungo le gambe seguita una mano grande e piena di graffi. Clay?!
Sentì il suo viso prendere colore.
Clay aprì gli occhi e si mise seduto, guardò George e rise.
"Andiamo."
Saltò giù dal letto seguito da George.
"Oggi ti farò conoscere i ragazzi." Si avviarono verso la mensa.
Lo stesso ragazzo del giorno precedente si avvicinò ai due. Clay prese la mano di George e lo nascose dietro alla schiena.
" che fai Clay? Ieri grazie al direttore l'hai scampata ma oggi non troverai scuse."
"Techno, George è mio"
Clay  stringeva sempre più forte la mano di George.
"Che succede qui? Clay alla fine ti sei deciso a prendere un compagno."
Un ragazzo alto si avvicinò ai tre, aveva un paia di occhiali rotondi e un ciuffo bianco che quasi copriva l'occhio sinistro, capelli marroni e occhi di un giallo scuro, era quesi alto come Drem.
"Ciao Wilbur"
"Ehi. Techno hai visto Tommy?"
Techno guardò Wilbur, ma il ragazzo non  ci fece caso.
"Allora Dream, chi è questo ragazzaccio?"
La presa di Dream sulla mano di George non si allentava.
Andarono in massa alla mensa. George non sapeva  he anche in carcere ti dessero la colazione, ritirò però subito  quello che pensò, quella non era colazione, era semplicemente un poltiglia di cereali, latte, acqua, pane, marmellata e altre cose.
"George non aspettarti chi sa che cosa dalla mensa della prigione" pur essendoci un'aria tesa Wilbur parlava e scherzava senza problemi.
"Come ci sei finito in prigione?"una domanda alla quale  George non avrebbe voluto rispondere, sentiva gli occhi di Dream e Wilbur penetrargli la pelle.
"Io....." Dream lo guardò, il suo sguardo so era addolcito:
"Tranquilo George, ci sono ragazzi qua che hanno fatto sicuramente peggio" la sua voce era calda, pronata ad accogliere eventuali obiezioni di George.
"Quello la," Dream fece un cenno con la testa per indicare il mulato del giorno precedente.
"Quello si annoiava, così ha creato un gicoco, le persone dovevano combattere tra loro per sopravvivere. Può sembrare un combattimento normale ma lui li obbligava ad uccidersi a vicenda, senza a armi, senza scudi, senza protezioni. Tutto a mani nude. Il vincitore poi a sua volta lo uccideva."
George ascoltava con gli occhi sgranati.
"Invece quella la" undicò uno dei due ragazzi che avevano preso Karl.
"Quakity faceva il mercenario, ha ucciso donne, bambini, vecchi. Tutto per soldi, non ne aveva mai abbastanza e su due piedi decise  di uccidere un pezzo grosso della società per poi derubarlo. Non ci vuole un genio per capire che ha fallito."
Wow.
"Quindi?"
George scese dalle nuvole. Nessuno avrebbe detto niente se l'avesse raccontato?
"H-ho ucciso mio padre."
"Perché?" George guardò Dream. Aveva la bocca piena della loro presumibilmente colazione, non vi era sorpresa o paura sul suo viso, solo la loro colazione.
"Perché voleva mandarmi in chiesa, a 'guarirmi'."
"Sei gay?"
George aveva paura che ora lo avrebbero picchiato, che ora Dream lo avrebbe dato a qualcun altro.
"Non ti preoccupare, la maggior parte di queste persone stando qui si sono resi conto di essere poco etero."
Dream aveva finito di mangiare.
"Me compreso"
George sorrise, si sentiva sollevato dal fatto da non essere 'solo'.
Guardò davanti a se, Wilbur stava giocando con la poltiglia nel vassoio.
"Non credo che tu abbia trattato da Dio tuo padre se ti hanno mandato da noi...."
Questa era un attima osservazione.
"......ho..."
Dream gli mise il braccio attorno alle spalle, un piccolo rossore cominciò a diffondersi sulle guance di George. distolse lo sguardo.
"Io ho dato 31 coltellate al suo corpo, tutte in punti diversi credo........ poi l'ho attaccato ad una corda e appeso in salotto, mia madre si spaventò e cerco di tirarlo giù, ma io diedi fuoco al salotto." Forse aveva esagerato, pensò George, ora lo avrebbero abbandonato, lasciato solo.
"Be'............" Wilbur guardo in un altro tavolo, quello di Karl, si concentrò per un po' sul ragazzo con il berretto, poi parlo di nuovo:
"Se ti conforta ho ucciso un ragazzo con una chitarra"
A George scappo una risatina, Wilbur si girò e gli sorrise.
"Mi aveva insultato. Stavo suonando la mia canzone al mio concerto e arriva questo che comincia a insultarmi. la gente attorno gli ha dato corda."
Nel mentre che Wilbur raccontava, Dream aveva provato ad imboccare George, che si rifiutò esplicitamente di mangiare quella poltiglia. Il ragazzo con gli occhiali continuava  a guardare al tavolo di Karl, con il mento appoggiato alla mano. Parlava senza distogliere lo sguardo.
"Mi presero per pazzo e consigliarono di mandarmi in in centro di ricovero per malti mentali, ma io scappai e tornai alla mia solita vita. Allo stato, o meglio alla gente, non piaceva che giravo libero per le strade, così mi mandarono qui."
Fece l'occhiolino al ragazzo del tavolo di Karl, il quale continuava a dirgli qualcosa ma non si capiva cosa.
"Wilbur smettila, Sapnap si arrabbierà." Dream aveva smesso di imboccare George. Sembrava serio, per una volta.
"A sì?" Wilbur si girò verso Geoege e Dream poi di nuovo verso il ragazzo così da fargli un altro occhiolino. George immaginò che la goccia fece traboccare il vaso. Sapnap si alzò violentemente dal tavolo e altrettanto violentemente sbatté la mano sul  loro tavolo.
"Cosa diavolo stai facendo?! Ti diverti?!"
Sapnap sembro trasformarsi in una belva sul punto di azzannare la sua preda. Wilbur si alzò e lo guardò.
"Forse?"
Sapnap scatto in avanti e prese la maglietta di Willbur, che non fece una piega. La sua coda si muoveva con violenza, scagliando scintille di fuoco in ogni direzione, sembrava che dalla bocca uscisse un leggerissimo fumo.
Dream si alzò lasciando George solo.
"Sapnap calmati" si mise davanti hai due e posò una mano sulla spalla di Sapnap.
Mentre quei tre discutevano, Techno si avvicinò a George, gli prese il braccio.
"Vieni con me." George non sa perché lo fece, ma lo seguì. Uscirono dalla Mesa e girarono l'angolo. George venne sbattuto al muro con Techno che teneva stretto per le braccia.
"Dream ti ha lasciato solo, non avrebbe dovuto" accarezzo il viso di George con io dito "Sai, è da una anno che anche io non reclamo nessuno, forse Dream se lo è dimenticato" si stava avvicinando sempre di più a George. George fece scattare la testa di lato, così da non dover incrociare lo sguardo di Techno o le sue labbra.
"Ti prego lasciami andare."
George aveva paura, non si ricordava chi gli aveva detto che i ragazzini come lui erano i favoriti di tutti. Non voleva essere abusato.
"Hai paura che ti faccia del male, George?"
Techno prese il mento di George, così da poterlo guardare.
"NO!" George urlò, spinse via Techno.
"Ti prego lasciami stare!" Techno pareva sorpreso. Prese George per il collo, facendolo sussultare. George chiuse gli occhi.
"Fanculo"
In quel momento la mano di Techno si levò dal collo di George, facendolo aprire gli occhi, guardò Techno, poi dall'altra parte. Era Dream, aveva tirato un pugno a Techno, che giaceva a terra.
George corse da dal suo salvatore . Dream lo abbracciò, quasi da farlo soffocare.
"Scusa. Scusa. Scusa scusa scusa scus-"
"È O.K" Dream si  staccò dall'abbraccio, prese George per le spalle e lo guardò dritto negli occhi.
"Andiamo."
Afferòbla mano di George e andarono nell'atrio esterno.
Li c'era Wilbur e un ragazzino biondo, che gli appoggiava qualcosa sull'occhio destro.
"Ti ha fatto male Sapnap?"
Wilbur alzò lo sguardo. Il ragazzino biondo si girò. Non appena vide Dream gli andò incontro,  puntò il dito sul petto di Dream.
"Se non te ne fossi andato Willbur sarebbe tutto intero!"
Dream guardò il dito del ragazzino puntato sul propio petto, poi guarod il ragazzino il quale tolse il dito.
"Se non avesse fatto tutte quelle occhiate a Quakity, sarebbe tutto Intero." Il ragazzino guardò Wilbur.
"Cosa?!"
Wilbur sorrise beffardamente.
"Stavo solo scherzando Tommy"
"Ti è costato un occhio, deficente!"
Mentre i due ragazzi discutevano, Dream e George se ne andarono in un angolino. Dream si sedette sul muretto, George fece altrettanto.
"Ti ha fatto qualcosa?"
"...no..."
George guardò Dream. Aveva lo sguardo basso, probabilmente si sentiva in colpa.
"Ehi, sto bene"
Dream alzò lo sguardo e fece un piccolo sorriso.

 Dreamnotfound; Just PrisonersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora