Ufficio dipartimento di smistaggio... Avevo le farfalle nello stomaco, ero eccitata, nervosa e disperata allo stesso tempo.
<Siamo arrivati a UFFICIO DIPARTIMENTO DI SMISTAGGIO>.
Scesi dal treno insieme a Jay e i nostri genitori.Jay e il padre erano molto simili avevano i lineamenti duri il naso tozzo e gli occhi scavati, più che dei letterati sembravano dei minatori, i capelli nero pece poi non miglioravano il tutto.
Chi invece sembrava un letterato era mio padre: capelli corti e rossi, il viso segnato da rughe e da quindici anni di lavoro nel dipartimento di accettazione rifugiati. Aveva anche lui dei grandi occhi però i suoi erano Verdi, portava un paio di occhiali da vista neri di quelli vecchi.
Continuai a seguire mio padre, che sapeva a memoria la strada.
Mentre camminavamo incontrammo altri miei compagni di scuola, tra cui... Ruby Gaze.
Mi lanciò uno sguardo di sfida.
"Ma che vuole da me" pensai, cosa le avrò mai fatto. La ignorai e la vidi schignazzare con quei sottotipi di scagnozzi che lei chiamava amici.
Come era bella per quanto la odiassi mi toccava ammetterlo.Grandi occhi color mandorla, lunghi capelli castani ricci, un bel naso tondo e delicato, un paio di labbra carnose delle lentiggini "et voilà" hai ottenuto la tua Ruby Gaze.
Lei ed il suo gruppo si misero dietro di noi e ci seguirono.
<Okay lo ammetto sono in ansia>
<Ma va'...Non me ne ero accorta> risposi con sarcasmo, Jay abbozzò un sorriso.
La cosa mi rallegrava sempre, i suoi sorrisi mi facevano sentire più leggera e facevano sparire la malinconia.D'improvviso mio padre si fermò e disse
<Ragazzi, siamo arrivati>
Davanti a noi si stagliava un enorme palazzo di vetro a forma piramidale. L'unica cosa a non essere in vetro era un portone enorme; un'immensa porta di abete alta come minimo due metri.La porta si aprì di scatto, ed un uomo imponente ci accolse.
Ci fece segno con la mano di sederci, quando i nostri genitori fecero per entrare l'uomo li bloccò e disse <mi dispiace i genitori non possono entrare da qui, dovete andare alla porta sul retro.
Io e Jay entrammo mente l'uomo conduceva i nostri genitori al loro ingresso.Dentro la stanza c'erano altri ragazzi, avevano tutti una spilletta. Alcune ritraevano un libro altre un motore.
Mentre eravamo seduti arrivo un androide e ci chiese
<I vostri genitori sono letterati o pratici?>
<Letterati> rispondemmo io e Jay
<Grazie, siete pregati di indossare queste> ci porse due spillette con il libro impresso sopra.L'androide se ne andò, dopo un po' un altoparlante annunciò: <siete pregati di entrare nella stanza alla vostra sinistra>.
Tutti si alzarono e entrarono nella stanza...

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the triangular city
De TodoEra il 2100 cinquant'anni prima il mondo sembrava ormai prossimo alla fine; ma un gruppo formato dalle menti più brillanti del mondo trovò una soluzione... anzi trovò il problema: la sovrappopolazione. Idearono quindi due test, chi l'avrebbe supera...