i ━━ 𝘓'𝘢𝘭𝘣𝘢 𝘥𝘰𝘳𝘢𝘵𝘢

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Crediti fanart: Pinterest

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Anno 832
Liberio, Marley

«Hey, Levi, perché non mi fai un po' vedere cos'hai imparato in questi anni, eh? È ora che inizi a cavartela da solo.»
L'uomo si avvicinò al ragazzino e gli mise fra le mani un pugnale. L'undicenne rimase abbagliato dal riflesso della lama e vi passò delicatamente i polpastrelli, ignorando l'imponente presenza dello zio. I capelli corvini gli ricadevano su tutta la fronte e la testa, facendo sembrare che indossasse un caschetto. Indossava degli abiti troppo piccoli per essere i suoi, risalenti alle ruberie dello zio di qualche anno prima. Alzò la testa e lo guardò fisso negli occhi.
«Che c'è, moccioso? Te la stai facendo sotto? Eppure ti ho insegnato a farlo... o questo o crepi di fame, decidi!»
Levi rabbrividì in ogni fibra del corpo. Era piccolo ma robusto.
«Ah, dannata carogna... e pensare che è l'unica cosa che Kuchel abbia lasciato in questo mondo di merda...» Kenny l'afferrò per il colletto della maglia e lo gettò in strada, dal vicolo in cui si trovavano. Il ragazzino precipitò in una piazzola buia, alzò la testa e vide il cielo nero ammantato di stelle. Poi notò una muraglia stringersi attorno a lui... degli uomini... puzzavano di alcool e fumo... avevano delle smorfie davvero brutte, sogghignavano con quei denti ingialliti e cariati e sfregavano le mani fra loro. Qualcuno si toccò svergognatamente il cavallo dei pantaloni, ammiccò a un complice per stabilire il suo primato sul ragazzetto. Non fece in tempo a voltarsi di nuovo, che si ritrovò disteso a terra in una pozza del proprio sangue, la gola squarciata. Il liquido cremisi sgorgava a fiotti, gli occhi s'erano roteati all'indietro e dalla bocca lurida usciva una strana schiuma... tutti gli altri delinquenti fecero delle facce sorprese e si avvicinarono a Levi. Lui li abbatté uno a uno senza alcun tipo di sforzo. Li pestò a sangue, sentendo le loro ossa spezzarsi sotto le piante dei piedi, godette nel vedere i loro incarnati impallidire, udì le loro voci implorare pietà... poi rivolse lo sguardo, fulmineo, al vicolo dove si trovava Kenny. L'uomo aveva acceso una sigaretta, giostrandosela tra la dentatura immacolata, e annuiva soddisfatto. Levi si sentì alleggerito, ma tale sensazione non durò a lungo. Forse perché in quel quartiere malfamato, non appena finiva una rissa ne incominciava subito un'altra, e i bastardi affluivano come squali attorno al sangue, ma quella volta fu diverso. All'improvviso, i due Ackerman si trovarono circondati da ogni lato. Kenny balzò sulla difensiva e cercò con lo sguardo ogni possibile via di fuga: erano tutte ostruite. Allora si celò nell'ombra di un porticato, lasciando Levi lì dov'era. Si sentì un vociferare, dei passi... quante persone saranno state? Una dozzina, di sicuro. Quando si spostavano si udiva il cigolare delle armi cariche fra loro.

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