Un'inaspettata spasimante

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Ciao raga, ecco la quarta parte. Devo ammettere che ci sto prendendo gusto a scrivere questa storia.
Il prossimo capitolo penso sarà più "friccicarello" e spero che questo vi piaccia.
John è un piccolo cucciolo ♡ vi prego amatelo haha
Una domanda : volete capitoli più lunghi o vanno bene così? Perché sono indecisa
Al prossimo capitoloo ciao♡


I miei occhi erano fissi sulle sue labbra da circa dieci minuti, i rumori intorno a me ridotti a dei suoni ovattati.
Assorto galleggiavo nel mare burrascoso di pensieri che riempivano la mia mente, tanto da non fare caso ai camerieri che mi passavano accanto con fare concitato, ai chiacchiericci delle persone e allo sguardo di una donna fermo sulla figura di Sherlock da fin troppo tempo.

Tutti i rumori del ristorante mi riempirono le orecchie quando due occhi chiari davanti a me fecero scoppiare la bolla in cui ero.
-John, mi stai fissando le labbra, è piuttosto inquietante-
Arrossoii lievemente e nascosi parte del viso con il tovagliolo per un momento, fingendo di pulirmi la bocca.
-Stavo cercando di capire cosa avessi in mente-
L'investigatore sfoggiò un sorriso misterioso ma sincero.
-Questa è una mia specialità, lo sai-
Oh lo so..eccome
Probabilmente aveva già notato le mie pupille dilatarsi ad ogni suo sguardo verso di me, ai battiti che aumentano quando per passarci la tazza di té le nostre mani si sfiorano accidentalmente.
-Non sei stato di molte parole in questi giorni e sicuramente non è a causa di un omicidio..a meno che tu non mi stia nascondendo qualcosa-
La mia voce si inclinó appena in un tentativo mal riuscito di sdrammatizzare con l'ironia, ma andai avanti.
-Ecco..penso che /anzi ne sono sicuro/ sia per ciò che è successo in camera da letto qualche giorno fá-
Ok..avrei potuto usare parole meno fraintendibili..
Sherlock si irrigidí subito a quella frase, avendo capito immediatamente a cosa io mi riferissi.
Forse ero stato troppo diretto ma non potevo farmi scappare quell'occasione dopo giorni di silenzi.
-Come riesci a far sembrare tutto parte di una soap opera?-
Feci per ribattere ma venni preceduto
-Parli come se non mi conoscessi John. Semplicemente non sono abituato e non voglio abituarmi a quel tipo di emozioni o..sentimenti
Non rendere tutto così tragico!
Avevo bisogno di riflettere e di allontanare le distrazioni-

Quindi io sarei una distrazione..
Pensai, non sapendo se sentirmi offeso, ancora più confuso o addirittura lusingato.

-In realtà potresti concederti qualche "distrazione" visto che siamo in pausa-
Sbottai appena, mentre fissavo il piatto davanti a me dove, con la forchetta, stavo torturato un povero spaghetto.
Rialzai lo sguardo su di lui come se non gli avessi appena suggerito, quasi inconsciamente, di dedicarsi maggiormente a me e il detective era fin troppo intelligente per non saper leggere tra le righe.
Ci stavamo guardando a vicenda ma lui non tenne il mio sguardo. Aveva capito.
Ma..Sherlock..
Stava facendo finta di non capire.
Infatti non disse altro, tornando a gustarsi il piatto che finì molto lentamente.

A fine cena mi allontanai per andare a pagare il conto.
Mentre aspettavo il mio turno mi girai a guardare il sociopatico, che con mia grande sorpresa stava intrattenendo una conversazione con una donna dalle curve eleganti e i capelli ramati, vicina al nostro tavolo.
La guardai meglio rendendomi conto che era la donna che stava fissando il detective dall'inizio della loro cena.
Era attratta da Sherlock?
Probabile. Chi non sarebbe attratto da lui?
Lo stava invitando ad un appuntamento?
Non sembra il suo tipo..
Ma Sherlock ha "un tipo"?

Aggrottai le sopracciglia non riuscendo a capire cosa si stessero dicendo da quella distanza. Imprecai mentalmente, frustrato, e pagai il conto in fretta per tornare al tavolo,ma quando mi girai era da solo a passarsi qualcosa di bianco e rettangolare tra le dita.
Un foglietto.
Magari è una cliente
Ipotizzai.
Mi avvicinai e lui si alzó.
-Questo è per te-
Notai una sfumatura contrariata nella sua voce e mi passó il biglietto che lessi subito.
Oh..
Sulla carta era presente un numero di telefono, accompagnato da un piccolo cuore.
-Pensavo stesse guardan-
-Mi ha chiesto di te, se sei single.
Avrá avuto massimo 36 anni, elegante, appena uscita dall'estetista, vestito nuovo non troppo costoso. Sicuramente era qui a caccia di un uomo-
Prese lievemente fiato dopo avermi interrotto.
-L'anulare della mano sinistra aveva ancora il segno di un anello..divorziata da poco. Questo spiegherebbe la smania di trovare un nuovo compagno dopo anni di relazione.-
Aveva concluso, mentre mi passava accanto per uscire dal ristorante.
-Non sembra male- dissi
-Era visibilmente impacciata..non sembrava il tuo tipo. Non ti consiglio di cadere nella sua trappola-
Lo seguii dopo aver infilato il biglietto in tasca, respirando a pieni polmoni l'aria fresca della sera.
L'ultima cosa che mi sarei aspettato era la scoperta di una spasimante.
Il mio ego ebbe un moto di orgoglio che cercai di nascondere.
Lo guardai e non sembrava turbato, aveva un'espressione neutra mentre camminavamo verso il taxi in cui entrammo.
(Forse perché mi si leggeva in faccia che non avrei mai chiamato la sconosciuta)
-E comunque a me piacciono le donne impacciate!
Precisai con un sorrisetto divertito e alquanto ironico che per un secondo contagió anche Sherlock.

Lo guardai.
Se solo non fosse così spaventato da me..
Lentamente allungai il mignolo verso la sua mano, che si trovava vicino alla mia sul sedile del taxi, per sfiorarla appena. Per godere per un secondo del contatto con la sua pelle ,ma qualcosa mi bloccó, facendomi tornare a guardare fuori e a ritirare la mano.
Forse la paura di allontanarlo da me..

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