Ehi ragazzi, ecco qui il quinto capitolo.
Fatemi sapere cosa ne pensate che ci tengo♡
John che rischia un infarto é tutti noiArrivati in villa il mio umore era decisamente migliorato; stavo preparando un té caldo nel silenzio della cucina mentre il sociopatico era sparito in camera. Da lí potevo sentire l'acqua della sua doccia.
Sorrisi.
Presi le tazze di entrambi, piene della bevanda calda e fumante ma quando mi girai mi trovai davanti la figura alta e longilinea di Sherlock che si sistemava distrattamente l'accappatoio.
-Hai già fatto il té?-
Prese la tazza dalla mia mano e il movimento del braccio fece scivolare lentamente la stoffa dalla sua spalla, mostrando la pelle pallida e sottile ,quasi diafana , in forte contrasto con i capelli scuri.Le nostre mani si sfiorarono e in quel preciso istante il tempo sembró rallentare fino a fermarsi. Sentii la pelle ruvida e dura della mia mano da ex soldato in contatto con quella liscia ma al contempo vissuta di Sherlock.
Un contrasto perfetto.
I battiti del mio cuore aumentarono visibilmente..
Tachicardia?
No
Infarto?
Molto probabile vista la situazioneCon non poca difficoltà riuscii a spostare la mia attenzione dalla spalla nuda del detective al suo viso. Gli occhi felini e chiarissimi, gli zigomi alti e ben delineati. Un viso che sembrava di altri tempi.
Per mia fortuna Sherlock non si accorse del mio sguardo, troppo intento a sorseggiare il té appena preparato e ancora fumante.
Le sue labbra carnose e rosee toccarono il bordo della tazza dopo aver soffiato lentamente sulla bevanda.
-S-si..immaginavo ne volessi una tazza-
Risposi incerto,per poi trovare la perfetta scusa per far tornare la mia voce ad un tono autorevole.
-Non pensare che io non abbia notato i bulbi oculari nel frigo! Non mi dire che te li sei fatti spedire da Molly fino a qui-
Esclamai, non potendo credere a quanto Molly assecondasse le richieste del sociopatico.
-Oh avanti John, è un esperimento!-
Dal tono della risposta si percepiva quanto fosse ovvio.
Sospirai ormai arreso a quella sua peculiarità che tanto mi faceva agitare e inquietare; trovarsi una testa nel frigo non era di certo piacevole, e pensavo si regolasse con la cucina della villa.Lo guardai spostarsi in salotto con ancora quella spalla nuda su cui il mio sguardo ricadde più volte.
Sherlock si sistemó al tavolo ,davanti al computer, che aprí ed accese con movimenti eleganti e fluidi. Mi fece cenno di sistemarmi sulla poltrona scura che affiancava il divano (ovviamente non aveva nulla a che vedere con la mia poltrona nel nostro appartamento a Baker Street. Ma come sostituta momentanea poteva andare).
Mi ci appollaiai.
-Sai che non mi piace lavorare da solo-
-Lo só Sherlock, mi terrai incollato su questa poltrona finché non finirai-
Non che mi dispiacesse.
Osservare il detective assorto nelle sue faccende, mentre sorseggiavo un buon té, sarebbe potuto diventare il mio hobby preferito.Ormai i miei battiti si erano regolarizzati e potei iniziare a pensare con razionalità a ciò che il mio corpo stava provando in quei giorni.
Si, stavo cercando di evitare il discorso con me stesso da parecchio tempo.
Stai andando bene John, nessuno si è fatto male. Nessun cuore è stato ancora spezzato, specialmente il tuo. Puoi ancora metterti al riparo, evitare l'irreparabile ed andare avanti con la tua vita come hai fatto fino ad ora
Dissi a me stesso.
Ma a che prezzo? E con quale sforzo poi...quanto sarei riuscito a resistere a ciò che ogni fibra del mio corpo e neurone stava cercando di farmi capire?
Ma un conto è capire..un altro è accettare-Sei particolarmente pensieroso.-
Osservó schietto il detective, spostando lo sguardo dal computer a me solo per qualche secondo.
-Non è nulla Sherlock, è tardi e lo sai anche tu. E smettila di fare deduzioni su di me-
Risposi calmo,sperando che lui non avesse voglia di approfondire, anche se mi lanció un'occhiata non troppo convinta e un po' sospettosa.
Per mia fortuna la sua attenzione venne catturata da un' e-mail più interessante delle altre ma il suo entusiasmo svanì in poco tempo, trasformandosi in un grande sbuffo spazientito.
-Mycroft mi ha fastidiosamente chiesto come sta andando la nostra luna di miele anticipata.
È così banalmente spiritoso.-
Sbuffó ancora, trasferendo il messaggio nel cestino della casella di posta.
-Da quando tuo fratello ti manda delle mail?-
-Da quando ha capito che ai suoi messaggini non rispondo..e da quando ha iniziato a spacciarsi per casi interessanti nell'Oggetto delle Mail-
Ridacchiai divertito e mi sistemai più comodo sulla poltrona.Luna di miele...
Il fratello maggiore di Sherlock ci aveva sempre stuzzicati facendo leva sul nostro rapporto molto stretto. Fino a sospettare apertamente di una nostra relazione segreta.Preso dai miei pensieri alla fine si fecero le due di notte.
Sherlock era ancora preso dal computer, probabilmente per aggiornare il suo sito web. Quando si impegnava in qualcosa, soprattutto durante i casi, non dormiva e non mangiava a sufficienza fino a raggiungere condizioni fisiche preoccupanti.
Per sua sfortuna i miei limiti si fecero sentire e mi cadde la testa di lato, esausto mi tirai sú di scatto, guardandomi attorno.
-Sherlock..non reggo più, devo andare a dormire-.
La luce del dispositivo rendeva il suo viso ancora più spigoloso.
-Ti manca molto?-
-No john, ma se vuoi puoi andare a dormire. Potrei fare comunque molto tardi-
Sospirai e mi sistemai sulla poltrona in modo da avere un buon appoggio dietro la testa.
Forse sarei dovuto andare in camera ma una parte di me spingeva per restare lì.
-Che stai facendo?- il moro mi guardó confuso.
-Resto ancora un altro po'-
Dissi in un'alzata di spalle , soprattutto per non fargli capire che lo stavo facendo per non lasciarlo da solo.Era notte fonda e senza che ne presi coscienza mi addormetai profondamente, nonostante la poltrona scomoda e non adatta a quel fine.
Ma almeno ero ancora in compagnia di Sherlock.Quella notte gli incubi non mi fecero visita.
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Vacanze Alla Sherlock
FanfictionJohnlock (John pov) Una vacanza e dei sentimenti che crescono giorno dopo giorno -Feci un sorriso rassegnato e ricordai a me stesso * si tratta sempre di Sherlock Holmes*.-