Vacanze alla Sherlock

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Salve a tuttiiii. È la prima volta che pubblico qualcosa e spero che questo primo tentativo sia accettabile :')
Vi prego di commentare con un parere tanto per fami capire cosa ho combinato heheh.
Spero di pubblicare il prima possibile il secondo capitolo e spero anche che verrà più lungo.
Insomma, spero vi piaccia


1

Luglio

Vacanza, finalmente.
Per John era diventata un miraggio dopo aver passato tutto l'inverno occupato in omicidi, mafia cinese e a fermare Moriarty e i suoi piani.
Ora avrebbe passato tutta l'estate a non fare NIENTE. Per sua gioia e per la disperazione di un sociopatico iperattivo. Sherlock.
Si trovavano in una villa fuori Londra, ovviamente una proprietà di Mycroft che lui non occupava al momento, sommerso da questioni burocratiche. Gentilmente, il Governo Inglese gli aveva messo a disposizione la villa per due mesi, sapendo che Sherlock e John non volevano allontanarsi da Londra nel caso ci fosse stata qualche emergenza da parte di Lestrade da Scotland Yard.
La villa era enorme in confronto al loro appartamento a Baker Street:4 stanze da letto, 3 bagni, un salone estremamente spazioso, una cucina ad angolo e un appezzamento di terra parecchio ampio che circondava l'intera villa con tanto di piscina.
Bhe, Mycroft sapeva come spendere il suo denaro...

Ore 15:18

Sherlock era in salotto e sembrava svenuto sul divano, con le mani giunte sotto al mento, immobile.
Stavo sistemando la cucina. Io, John Watson, in quel contesto era la donna di casa.
Sorrisi.

Silenzio.
C'era sempre silenzio a quell'ora.
-Sherlock? -
Un silenzio non destinato a durare, questa volta.
-Sherlock?!-
Niente.
-SHERLOCK! -
Dannato palazzo mentale
Pensai.
Ero stranamente nervoso a causa degli incubi che avevo avuto durante la notte e che non volevano lasciarmi in pace. Ormai non sapevo più cosa fare.

Terminai di mettere in ordine e raggiunsi Sherlock nell'ampio salotto.
Presi il giornale e mi misi seduto su una poltrona di pelle scura, di fronte al divano occupato dal detective.
Dopo un quarto d'ora ero immerso nella lettura e mi ero dimenticato anche della sua presenza.
Il che accadeva molto raramente.
-Come fai a porre la tua attenzione a notizie così false e insulse? -
Sherlock. Era emerso dal suo stato di catalessi.
-Non sono notizie insulse. É cultura generale. -
Lo guardai alzando un sopracciglio con fare contrariato.
-Appunto-
Esordí, tenendo ancora gli occhi chiusi.
-Ah già. Anche il fatto che il sole gira attorno alla terra é una notizia insulsa per te, dimenticavo.-
Lo pizzicai con un sorrisetto.
-Ora che me lo hai detto cercherò di eliminarlo-
Silenzio.
-Uh, già fatto- disse, con voce irritante.
Sherlock sapeva come farlo innervosire.
-Vado fuori- dissi brusco.
Il moro aprí un occhio e mi guardò uscire con grandi falcate dalla grande porta finestra del salotto, che dava sul giardino. Girai a sinistra e andai a coricarmi su una sdraio dall'aspetto confortevole, a bordo piscina.

Faceva caldo e visto che ero rimasto da solo tolsi la maglietta. Chiusi gli occhi.
A volte il suo menefreghismo era estenuante, soprattutto dopo aver passato una notte da incubo.
-Che succede? -
-Mh?- chiesi con un verso.
-Che succede? - ripeté Sherlock.
-Ora assolutamente niente-
Non volevo parlare, volevo solo restare ad occhi chiusi e distendere i nervi il più possibile.
-Mi riferisco a prima. La tua pazienza nei miei confronti non è mai stata tanto misera-.
Era alla mia destra, lo capii solo dalla provenienza della sua voce, visto che avevo ancora gli occhi chiusi e soprattutto non avevo nessuna intenzione ad aprirli.
Se fosse stato in silenzio era come se non ci fosse. A rovinare quella possibilità però, erano i suoi occhi, che sentivo addosso.
-John! Sai quanto odio essere ignorato!-
Dopo quella frase regnó il silenzio e pensando che fosse andato a fare altro, azzardati un sorrisetto soddisfatto.
-SHERLOCK!!!-
Acqua.
Addosso.
Mi ero alzato di scatto dalla sdraio imprecando come raramente mi era capitato.
-SHERLOOCK!!-
Urlai di nuovo.
Eccolo lì ,il colpevole, che ridacchiava vittorioso a bordo piscina, dopo aver alzato tutta quell'acqua dalla piscina con un movimento del braccio.
Vendetta

Mi avvicinai a lui a grandi falcate e prima che se ne potesse accorgere il detective era finito in acqua con tutti i vestiti a causa di una mia "accidentale" spinta.
Scoppiai a ridere quando vidi con quale espressione imbronciata Sherlock stesse salendo le scalette della piscina per uscire da essa.
Tenni la mano sulla pancia sentendo il respiro mancare per le troppe risate (o forse per la camicia color melanzana che aderiva al busto magro del mio coinquilino)
Lo guardai avvicinarsi a me con i vestiti zuppi, la faccia nera e i capelli scuri attaccati alla fronte, i ricci ormai scomparsi.
-Dai, vieni ad asciugarti-

Rientrammo in villa e poi nel bagno più vicino.
-Siediti a bordo vasca che ti asciugo almeno i capelli-
Accesi il phon e con un sorrisetto compiaciuto cominciai ad asciugarglieli, passando le dita tra i ricci. I capelli del moro sembravano sempre così composti e precisi, come il proprietario.
Il sociopatico chiuse gli occhi, rilassato da quel tocco così raro tra i due e tenne per se un mugolio di piacere.
-Ora mi dici cosa é successo, che sei intrattabile? -mi chiede.
-Nulla di che. Mi sono solo svegliato male- risposi, alzando la voce per superare il rumore del phon.
-Hai avuto incubi?-
Spensi l'elettrodomestico.
Mi sedetti sulla vasca, accanto a lui.
-Si, ma sono meno frequenti rispetto a questo inverno, davvero Sherlock, sto bene.- cercai di essere convincente.
-Nel caso.. potresti ricontattare la tua vecchia psicologa o aiutarmi a trovare un nuovo caso! Solo, la prossima volta non buttarmi in piscina- disse con un sorriso quasi accennato.
Sapevo quanto quella vacanza pesasse su Sherlock e quanto ci avessi messo a convincerlo.
Si alzò e uscì dal bagno.
-Te la sei cercata! - gli urlai dietro.
-Non è vero!-
Bugiardo
Pensai. Doveva sempre avere l'ultima parola.
Ero solo e anche un po' offeso. Non mi aspettavo di certo uno slancio affettuoso da parte sua o cose simili, ma almeno un "se vuoi parlarne ci sono.."
Feci un sorriso rassegnato e ricordai a me stesso si tratta sempre di Sherlock Holmes.

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