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Mi svegliai. Era una giornata serena, gli stessi semplici particolari, il cinguettio degli uccelli appena svegli, il rumore delle foglie accarezzate dal vento, le formiche che giocavano con i fili d'erba. Era tutto come sempre, o almeno sembrava.
Quel giorno il sole era particolarmente caldo, si rifletteva sulla mia pelle, rendendola lucida e splendente.
Notai subito l'assenza delle nuvole, le mie care amiche che mi coprivano in quei giorni in cui il caldo mi soffocava.
In quell'istante stavo davvero bene, tutto era al suo posto.
Ad un certo punto però sentii un rumore insolito. Incominciai a chiedermi quale fosse la fonte di quel suono. Ero molto spaventata, il nuovo era sempre uno shock per me.
Mi accorsi soltanto qualche secondo dopo che un ragazzo mi stava osservando.
Era un fanciullo. Notai che era molto giovane, ma sembrava un personaggio fantastico. I suoi capelli marroni, il suo viso, erano perfetti.
Non avevo mai visto un essere umano prima di quel momento.
Ma il ragazzo sembrava più sorpreso di me, come se non avesse mai visto il suo aspetto. Era strano.
Il suo viso non era felice. Era sofferente e triste, ma non riuscivo a capire il motivo.
Pensai che fossi io la ragione del suo malessere. Anche io come lui, non mi ero mai rispecchiata, il mio aspetto era ignoto a me stessa.
Il fanciullo si chinò e lo spazio tra me e lui incominciò a diminuire, non potendo fare nulla rimasi solo a guardare.
Il suo corpo venne inghiottito lentamente, e anche se controvoglia non opposi resistenza.
Ormai era tutto finito.

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