Amicizie

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Erano passati ormai due mesi dall'inizio della scuola, iniziammo a formarci come classe, si rivelavano i cosiddetti ruoli come ad esempio, chi dormiva in classe, chi aveva la media del 6 e non si sforzava di migliorarla, chi veniva una volta al mese, e cose del genere. Il coordinatore alla ricerca costante di quell'alunno che non veniva praticamente mai a scuola. Non avevamo mai visto il professore Aizawa così stremato, ci spaventammo quasi alla vista del suo sguardo che celava una punta di rosso nei suoi occhi che eravamo abituati a vedere sempre calmi e pieni di sonno. In tutta la classe c'era una ragazza in particolare che attirò molto la mia attenzione: indossava spesso una maglia a righe grigia e nera con un'altra maglia sopra con dei disegni fatti da lei, che devo dire niente male. Iniziammo a parlare dopo i primi giorni di scuola, scoprimmo di avere tantissime passioni in comune come la lettura, la musica grunge come i famosissimi Nirvana e altre cose varie. Si chiamava Alex, aveva origini americane da parte della madre ma era nata e cresciuta qui in Italia. Andavamo tanto d'accordo, avevamo entrambe una media del 7.

Intanto il mio rapporto con il professore Aizawa "migliorò" in un certo senso, ogni tanto mi chiedeva di andare a casa sua dopo scuola per parlare un po' del programma di inglese, che spesso come ho già detto portavo avanti io.

Aizawa era un professore molto professionale, ma all'infuori della scuola si faceva scappare complimenti nei miei confronti che, certo venivano ben accettati, ma era un mio professore, non poteva mai esserci qualcosa.

Era come un pensiero nel mio subconscio che cresceva ad ogni complimento, o ad ogni sguardo di troppo durante la lezione, cresceva, ma era un po' inutile la sua crescita. Oltrepassato ciò eravamo molto in sintonia nei ruoli di alunna e professore. Aizawa parlava poco con i suoi colleghi del fatto che mi lasciasse spiegare gli argomenti nuovi, ma a me sinceramente piaceva quindi il problema non me lo ponevo affatto, ma comunque se lo avesse saputo la preside o avrebbe licenziato il professor Aizawa o avrebbe sospeso me. Non dovevamo farcelo scappare di bocca per nessun motivo al mondo. Alex ogni tanto mi sfotteva con cose super inappropriate tipo: "Non dimenticate il preservativo!". Volevo ucciderla ad ogni cazzata del genere che sparava. Il rapporto tra me e lei crebbe sempre di più, eravamo soprannominate l'accoppiata vincente dal prof di diritto, così iniziarono a chiamarci in quel modo tutti i professori. Aizawa sembrava sempre felice quando mi vedeva con Alex ma non so realmente il perché. Fatto sta che iniziamo ad andare avanti con i programmi di tutte le altre materie e arrivammo ad inizio dicembre stremati. Chi aveva 3 interrogazioni in un giorno solo, chi doveva recuperare 2 compiti di fisica e chimica, ma comunque all'arrivo delle vacanze natalizie arrivammo tutti sani e salvi e soprattutto con ottimi voti, certo, qualcuno arrivò con qualche 5 e ½ da recuperare ma comunque erano voti buonissimi. 

L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze ci venne permesso di portare dei cappelli di natale e dato che avevamo 6 ore quel giorno le passammo in modo tranquillo con i professori che si complimentarono con noi per i voti e per il nostro comportamento. Prima di uscire Aizawa mi prese in disparte dicendomi che aveva una cosa per me, tirò fuori una scatolina e mi disse: "Questo è un piccolo pensiero che ho fatto a mano per te per sdebitarmi di tutte le lezioni che hai fatto al posto mio."

 Accennò con un sorriso e mi porse la scatolina. La aprì, era un bracciale con dei fili intrecciati con il mio nome sopra, era stupendo, ma non potevo accettarlo. "Professor Aizawa è..è stupendo questo bracciale e la ringrazio molto del pensiero, ma non credo di poter accettare, a me piace fare lezione al posto vostro quindi non-" non mi lasciò finire la frase e mi interruppe di botto diventando dannatamente serio: "Innanzi tutto in questo ambito puoi chiamarmi Shota, ma devi accettarlo per forze, fai troppe cose che dovrei fare io, e non centra nulla il fatto che ti piaccia farle o no, devi accettarlo, ti prego." 

L'ultima parte della frase la disse con un filo di tristezza nella voce, forse si sentiva offeso, ma non potevo biasimarlo, avevo appena rifiutato un regalo fatto per me con le sue mani, ma a questo punto ero costretta ad accettarlo. Senza dire niente presi il bracciale e lo indossai. Era rosa e nero, mi piaceva da impazzire, non lo tolsi più da quel giorno. Vidi Aizawa sorridere alla vista del mio bracciale e ce ne andammo a casa.  

Wishing You - Aizawa Shota [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora