Mesi e Pensieri

19 1 0
                                    

Continuammo le nostre lezioni in pace da gennaio e filava tutto liscio, le interrogazioni andavano bene, tutti i programmi procedevano bene, fino a quando uno dei nostri professori non si presentò nella sua ora, ovvero matematica. Entrò il professor Aizawa con un'espressione a dir poco demoralizzata. "Ragazzi, mi duole dirvelo così, ma il prof di matematica è in ospedale per aver fatto un'incidente in moto mentre veniva qui. Ora è in rianimazione, potrebbe aver addirittura perso la memoria. Speriamo bene." Rimanemmo tutti a bocca aperta da quelle parole, cosi nel pomeriggio io, Aizawa e tutti noi ragazzi di prima b decidemmo di andare a fare una visita al professore. Gli infermieri ci dissero che aveva ancora molti problemi respiratori ed è per questo che se gli togliessero la flebo non ce la farebbe da solo, mentre per la memoria fortunatamente è rimasta quella. Sotto consiglio ironico della professoressa di informatica ci disse: "guardate che volendo la memoria si può ripristinare resettando tutto." Tutti ridemmo, anche il prof a letto, nonostante non ce la facesse a ridere. Tornammo tutti a casa e io studiai fino alle 19:00 per un compito.

I giorni scorrevano veloci, io avevo sempre indosso il bracciale che mi regalò il professor Aizawa, non lo toglievo mai, mi ci ero affezionata tantissimo.

Il giorno dopo trascorse una giornata tranquilla fino a quando Shota mi chiese di passare a casa sua per degli appunti.

Arrivati al suo appartamento, distante 5 fermate di treno dalla scuola, mi passò questi appunti per i prossimi giorni e mi spiegò varie cose. Quel giorno il professor Aizawa era piuttosto strano, si bagnava fin troppo le labbra con la lingua, mentre fissava le mie, dato da chiedergli se volesse un burro cacao, ma mi rispose sbottando: "Seriamente ci vuole così tanto a capire che ti voglio? Cazzo sei anche una ragazzina spigliata, non pensavo ti ci

volesse così tanto per fartelo capire." Io rimasi di stucco, non sapevo neanche come reagire a quelle parole...risposi tranquillamente con: "Partendo dal presupposto che sei un mio professore e non potrebbe mai funzionare, non devo di certo nascondere che sei un bellissimo uomo, gentile, ci tengo a te, e non ho mai più tolto il bracciale che mi hai fatto da quando me lo hai regalato, e anche se volessimo che nascesse qualcosa tra di noi, non credo che la scuola ne sarebbe felice."

"Hai ragione su quello che penseranno i miei colleghi, i tuoi compagni, e tutta la scuola in generale, ma credo sia dal fottuto primo giorno di scuola che cerco di fermare i miei impulsi di darti anche un semplice bacio sulla guancia, e so che hai 14 cristo di anni, ma credo sia più forte di me. Sono consapevole dei nostri 11 anni di differenza ma sono impulsi incredibili." ribatte stremato. Cerco di ragionare per trovare anche una piccola soluzione a questa cosa. "Ascolta Shota, non pensare minimante che la cosa non sia ricambiata perché non è così, tu mi piaci, è solo...strano ecco, e volendo a me non dispiacerebbe iniziare con cose leggere come ad esempio anche una semplice carezza, o un bacio sulla guancia o sulla fronte, non vorrei partire subito in quarta ecco." C'erano tantissimi fattori a cui pensare; pensare a cosa diranno i colleghi di Aizawa, e soprattutto devo cambiare completamente atteggiamento nei suoi confronti davanti alla classe, non di certo odiarlo tutto d'un botto, ma comunque non far trasparire nessuna emozione nei suoi confronti, penso tra me e me.

"Ne parleremo meglio in un altro momento Shota, qualsiasi cosa hai il mio numero di telefono." Ed esco dal suo appartamento per tornare a casa mia. Prendo il treno, infilo le cuffiette e faccio partire qualcosa per distendere i nervi, senza neanche accorgermene parte "Teacher's Pet" di Melanie Martinez e penso: "Ma qui qualcuno ha voglia di prendermi per il culo o che cosa?". Continuo ad ascoltarla e penso che cazzo mi ci rivedo troppo sotto alcuni punti di vista, ma devo smetterla di pensarci, così faccio partire Heart-Shaped box dei Nirvana. Libero la mia mente di qualsiasi pensiero, arrivo a casa stanca morta, saluto mia madre velocemente senza aggiungere altro e vado in camera mia per cambiarmi e mettermi a letto. Mi stendo, prendo l'acqua, sono tranquilla ma ho ancora le parole di Aizawa impresse nella mia mente, cosi prendo le cuffiette e mi addormento cullata dalle note di "Something In The Way". 

Wishing You - Aizawa Shota [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora