Luke

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- "Chi si vede oggi! La ragazza a cui ho rubato il posto, o mi sbaglio?".
- "No, non ti sbagli, mi avevi vista qui?".
- "Io vedo tante cose, tante persone.".

Mi ero seduta affianco a lui, per poi chiedergli come stesse, perché nonostante non sapessi letteralmente nemmeno come si chiamasse, lo vedevo triste e pensieroso e volevo interessarmi.
- "Sto bene, diciamo...tu?".
- "Diciamo dai... .".
- "Cosa succede?".
- "Quello che succede a te.".
- "E a me cosa sta succedendo?".
- "Ti stai sentendo solo, tanto solo.".
- "Quindi anche tu ti senti sola?".
- "Sì, tanto quanto abbandonata.".
Lui era venuto più vicino a me, per farmi sentire la sua presenza, per farmi capire che c'era, davvero.
- "Piacere, Sara.".
- "Piacere, Luke.".
- "Vieni spesso qui?".
- "Abbastanza, tu sì vero?".
- "Sì, come fai a saperlo?".
- "So tante cose.".
- "Cosa studi?".
- "Avrei voluto studiare Pedagogia, ma i miei genitori non vogliono sostenere le spese dell'università, quindi lavoro in un negozio d'abbigliamento. Tu?".
- "Non studio neanche io, faccio l'elettricista, ho fatto l'istituto professionale con indirizzo di elettronica e elettrotecnica, tu che scuola superiore hai fatto?".
- "Anche io il professionale ma quello dell'operatore nell'abbigliamento, più semplicemente moda.".
- "Sei soddisfatta del tuo lavoro?".
- "Sì dai, mi piace vedere clienti acquistare capi d'abbigliamento e aiutare loro nella scelta di quest'ultimi. Tu?".
- "Sì mi piace molto, adoro gli interruttori soprattutto!".
- "Ti piace leggere?".
- "Solo storie d'amore, anche se capisco non sia proprio da tutti i ragazzi... .".
- "Ti va se leggiamo questo libro insieme?".
- "Certo, leggo ad alta voce io.".

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