Capitolo I

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Ginny si svegliò di colpo. Harry Potter dormiva con la testa appoggiata al suo seno sul vecchio letto di Regulus Black, il fratello di Sirius: aveva la bocca aperta e evidentemente anche molto freddo perché aveva tirato le coperte fino al naso.
Ron dormiva nella stanza affianco e russava ancora rumorosamente.
-Harry, Harry... HARRY- Harry si svegliò con un gemito -devi uscire immediatamente da questa camera da letto, prima che si svegli Ron. Per la barba di Merlino se non gli avessi rifilato quella pozione soporifera ora sarei rinchiusa in una cella di Azkaban.
-E io morto- Harry balzò in piedi e si infilò mutande e maglietta velocemente -mi mancano i tempi in cui bastava infilarsi nel mantello dell'invisibilità e entrare nella foresta di notte.
-Sei un porco, Harry Potter- lui rise e si chinò per baciarla sulle labbra.
-E tu stupenda, Weasley- si staccò dalla ragazza -Alhomora. A dopo.
Ginny poggiò la testa sul cuscino e fissò il soffitto in legno ricamato. Prese la bacchetta e disegnò un cuore "vaporemus", con il vapore che usciva in un piccolo getto dalla punta.
-Cazzo Potter.

Harry corse nella sua camera da letto e si chiuse all'interno. La tappezzeria a tema grifondoro che aveva stregato Sirius lo accolse assieme alla luce che entrava a fiotti dalla finestra.
Sorrise. Mai come quella notte si era reso conto di come avesse vinto la morte.
Infilò la maglietta e i jeans strappati, prese gli occhiali con la magia e infine il maglione della signora Weasley con ricamante un boccino d'oro.
La foto di Sirius, suo padre, Lupin e il pezzo di merda era appesa sopra al letto. Sorrise all'immagine e gli sembrò che lei facesse lo stesso.

Harry scese le scale saltando due scalini alla volta.
Dalla sala da pranzo proveniva un profumo di pancake e sciroppo d'acero, servito come ogni giorno da quando Harry e Ron alloggiavano lì, in piatti con lo stemma dei Black (salvo modifica che aveva fatto Hermione nell'estate trasformando i colori verdi smeraldo in uno splendido rosso scarlatto, accetta dopo un po' da Harry).
-Ron smettila- piagnucolava Ginny, che sorrise a Harry quando fu entrato.
-Non porta il reggiseno- esclamò Ron puntando la bacchetta verso l'amico -mia sorella non porta il reggiseno. Io ho dormito di più per un giorno e mi sveglio che Ginny non porta il reggiseno, Harry, sei un traditore.
-Ron- Harry strinse la bacchetta in tasca con una mano e alzò l'altra -sarà perché voleva dormire comoda, no?
-Mi prendi in giro, Harry?- chiese l'amico con la voce mozzata -e io cosa racconto a Molly ora? Mi ucciderà.
-Finiscila- canticchiò Ginny, ma Ron puntò nuovamente la bacchetta.
-Filipendio- disse Ron svogliato.
-Protego- dissero insieme Harry e Ginny ma si accorsero che Ron aveva solo finto di lanciare l'incantesimo.
-Meglio se stai attento, Potter.
Harry si sedette di fianco a Ginny e lei appoggiò la testa sulla sua spalla. Pochi momenti dopo sentirono la porta aprirsi e dopo meno di un istante ecco Hermione entrare dalla porta.
-Amore- Ron corse dalla ragazza e la baciò in bocca. Lei diventò più rosso dei capelli di Ron e si staccò velocemente per andare ad abbracciare Harry e baciare sulle guance Ginny.
-Come è andata con i tuoi?- chiese Harry sorridendole.
-Oh, quando li ho trovati è stato facile, un semplice incantesimo- mangiò un boccone -il problema è stato trovarli, per questo mi sono trattenuta una settimana. L'Australia è grande, niente da dire. Poi c'erano i compiti di Lumacorno. Dato che Ginny non va più e non possono più parlare di te, Harry, si sta sfogando in altra maniera.
-Capisco- le sorrise Harry e diede un bacio veloce a Ginny provocando il disgusto di Ron e un applauso isterico da Hermione.
-Indovina, amore- disse Ron -sta mattina...-
-Ron finiscila!- disse Harry.
-Pensa che abbiamo fatto sesso- spiegò Ginny all'amica -non la finisce più di romperci le scatole.
-Fa bene a rompervi le scatole?- chiese quando Ron, in preda a una crisi di nervi, uscì dalla stanza. Harry arrossì.
-Decisamente si!- disse Ginny ridendo e Hermione rise.
-Non dirgli niente, Hermione!- esclamò Harry.
-Certo che no- rise lei. Prese la bacchetta e fece comparire un grazioso albero di Natale già addobbato e ghirlande che scendevano dal soffitto.

Entro sera la casa si riempì di soggetti dai capelli rossi, due babbani che ammiravano le magie del signor Weasley e Kinlslay, l'auror e capo di Ron e Harry.
-Capo- dissero entrambi quando quest'ultimo entrò dall'ingresso e lui rise.
-Non chiamatemi così fuori dal ministero- L'anello degli auror, con lo stesso funzionamento del marchio nero e delle monete dell'ES brillò alla sua mano, uguale a quello che portavano Ron e Harry.
-Chi lo ha invitato?- chiese Harry all'amico sussurrando.
-Ma che ne so- disse Ron -Sicuro Percy, io lo ammazzo te lo giuro.
Quando entrarono in sala da pranzo il loro capo stava seduto d'avanti al camino a osservare con un sorriso triste e pieno di rimpianto osservava la foto di Lupin, Tonks e del bambino che ora dormiva tra le braccia di Hermione.
-Il piccolo Ted sta bene?- chiese Harry avvicinandosi ai due in silenzio e Hermione gli sorrise.
-Ha gli occhi del padre- effettivamente gli occhi marroni erano rotondi come quelli di Lupin. A Harry si spezzò il cuore ricordando uno dei migliori amici del padre.
Incominciarono a mangiare la cena della vigilia preparata dall'elfo domestico Kreacher con addosso il falso medaglione di serpeverde.
Tra chicchere e risate i ragazzi passarono il tempo fino a quando non arrivò il dolce con la Preside McGranitt che salutò e si scusò con il gruppetto per il ritardo.
-Mi spiace, il ruolo di preside mi impegna a dover cenare a Natale assieme ai tre studenti che non sono tornati. Tre studenti che mi odiano, sia chiaro- spiegò scocciata ma poi sorrise a Hermione e Ginny, le uniche due che seguivano ancora l'ambizione di superare i M.A.G.O.
Harry la salutò con un sorriso largo, Ron si nascose facendo cadere la forchetta.
Ma questa scena accogliente durò ben poco: gli anelli strinsero sul dito dei tre Auror e tutti e tre si alzarono in piedi di scatto attirando gli sguardi spaventati degli ospiti.
La scritta Stonehenge comparve sull'anello. Ricordò a Harry "mi apro alla chiusura" che Silente aveva inciso sul boccino e poi scomparì.

Harry Potter "noi" Where stories live. Discover now