3. Nato al contrario
[Vipera – Alexandre]
Mani, radici, sole sulla schiena
Parole, pioggia che mi disseta
A volte mi sveglio la sera
E strappo pensieri di seta(...)
Quella che ho dentro è una notte lontana
Quella di chi non sa tornare a casaSotto una lacrima che bagna tutta la città
Strada di arterie che ritorna da me
Ma il mio cuore è amaro(Gaia, Cuore Amaro)
Astoria sparisce in una nuvola di fumo, Daphne è sempre più incrinata – ma, quando sua madre gli scrive per sapere cosa stia accadendo alle sue figlie, Alexandre risponde laconicamente e con una metaforica scrollata di spalle: le ragazze sono strane, scrive a sua madre, non penso di essere in grado di capirle abbastanza.
Astoria scrive a sua madre poche righe, le chiede di non cercarla: sarà più al sicuro insieme al suo cuore, miracolosamente intonso, che vicino ai suoi fratelli – tu non hai idea di quel che sta succedendo ad Hogwarts, mamma.
Daphne continua a piangere nel sonno, finché non è costretta a svegliarsi per rannicchiarsi al suo fianco, dove sa che lui non tollererebbe nemmeno il rumore silenzioso delle lacrime che le segnano il volto. Alexandre non l'abbraccia mai, ma non la manda via quando gli nasconde il viso nell'incavo della spalla, intrecciando le gambe con le sue.
L'ha imparata a memoria, Daphne – dalla forma del naso di profilo alla voglia che nasconde sotto i vestiti, la percepisce con chiarezza disarmante: e, quando ne traccia il viso con tratti d'inchiostro precisissimi, la somiglianza è impressionante. Lo sanno tutti, che è stato lui – anche lei.
Anche lei lo sa e anche lei s'è dimostrata complice: Daphne ha pianto tutte le sue lacrime ma, a differenza di Astoria, ha chinato il capo e ha sopportato. Ed è per questo che, la sua gemella, rimarrà sempre la sua sorella preferita: non sa come raccapezzarsi, Alexandre, nella silenziosa ribellione di Astoria, nell'odio che gli ha riversato contro e, sul finire, sul grande affronto che ha fatto al loro sangue.
In giro si dice che la minore dei Greengrass sia fuggita tra le braccia di Fred Weasley, ma Alexandre nega ogni cosa: dice che, se solamente fosse vero, Astoria l'avrebbe già strangolata con le sue mani. E iniziano a circolare sempre più bigliettini, appesi sui muri, nascosti nelle tasche dei Serpeverde – sempre Daphne, Astoria mai.
Sempre Daphne violata, ritratta in un momento in cui nessuno dovrebbe vederla mai (di certo, gli ha detto Astoria l'unica volta in cui ha avuto il coraggio di accusarlo, non lui): il corpo nudo di Daphne Greengrass se lo immagina con chiarezza tutta Hogwarts. Meno chiaro, comunque, dei suoi occhi pieni di lacrime quando scopre l'ennesimo disegno nascosto sotto i piatti della colazione Sala Grande.
Non gli domanda mai il perché.
Daphne sa che è lui a ritrarla seduta in grembo a Zabini, a letto abbracciata con lui, con la lingua di Nott in gola, con – non dice mai una parola, non lo guarda nemmeno e, quando alla sera si intrufola nel suo letto, è solamente silenziosa e spezzata.
È il motivo per cui Alexandre pensa che, alla fine di ogni disegno, Daphne se la meriti, quell'umiliazione, che se la meriti come meriterebbe uno schiaffo in pieno volto ogni volta che la sorprende a piangersi sulle ginocchia, chiusa nel bagno di Mirtilla Malcontenta, con il naso rosso nascosto in un foulard di seta – strappato.
E lui, che le ha strappato al medesimo modo ogni brandello di innocenza e serenità, la guarda cercare di ricostruirsi (e non trovare i pezzi).
Poi, un giorno, Daphne salta la prima ora – di tutti i suoi compagni, solamente Blaise Zabini pare leggermente impensierito, solamente Pansy Parkinson sbuffa e la va a cercare dietro richiesta della professoressa McGranitt.
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Cuore Amaro
FanfictionNella Hogwarts dei Carrow, Daphne e Astoria Greengrass devono fare i conti con crescenti episodi di bullismo ai loro danni, alcuni incentivati dal loro stesso fratello. [Fred/Astoria, Daphne/OC | Mini Long di tre capitoli | Incest, Tematiche delicat...