Una nervosa giornata di Esami

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La porta sbatte rumorosamente per la sala comune di Grifondoro attirando l'attenzione di molti ragazzi dei vari anni.
-Remus?- chiese James preoccupato guardando l'amico con un viso spaventosamente simile a quello dell'alterego da lupo.
-Lunastorta cosa combini?- chiese svogliatamente Sirius sistemandosi i capelli distrattamente e agitando a vuoto la sua bacchetta.
-Dovete smetterla assolutamente di fare i prepotenti con Piton- ordinò Remus e i due vennero attirati dal suo sguardo severo.
-Cosa stai dicendo?!- chiese Sirius alzandosi -non sarà andato a dire qualcosa a Lumacorno vero?! Quel Pivellus io lo uccido!
-Aspetta Tartufo- disse James alzando la mano indirizzata al giovane Black ma non distogliendo lo sguardo dal lupo mannaro; il boccino d'oro gli girava attorno al viso come una zanzara -facciamolo parlare, prima di andare insieme nei sotterranei a fare esplodere la casa di Serpeverde.
-Non ha detto nulla a Lumacorno, Sirius- disse sbuffando -state esagerando, la scenata di oggi al parco non verrà sorvolata, ne da Silente me da nessun'altro.
-Mi pare che l'unica preoccupata per quel viscido verme fosse quella Evans- disse Sirius e James abbasso gli occhi a terra -e non andrà a dirgli niente, dopo che quello la ha chiamata samguemarcio: ha tradito la sua fiducia p, erano amici, e James l'ha difesa.
-No, no che non l'ha difesa- disse Lupin arrabbiato e ai due amici vennero i brividi -James ha attaccato per primo, lo sai anche tu.
-Ma...- urlò James, che però venne interrotto da un Lupin ululante.
-Niente ma! Severus Piton è un verme viscido, uno sporco mangiamorte che non si vergogna di esserlo, James. Ma voi lo attaccate indifeso: dovete smetterla e lasciarlo morire per mano di Voi Sapete Chi o di uno dei suoi compagni come è inevitabile che sia. Questione chiusa.
-Evans è sua amica!- urlò James all'amico che si era diretto alla porta ma si era fermato a ridosso di questa con la mano sulla maniglia -Se Lily fosse sua amica non la avrebbe chiamata in quel modo. Solo ieri ci ha lanciato una fattura, e con quello che è successo se lo è meritato.
Lupin uscì facendosi largo tra i bambini del primo anno e alcune ragazze pettegole che origliavano dietro alla porta.
James buttò la bacchetta sul letto e sbuffò, mentre Tartufo sbatteva con la magia la porta chiudendo fuori gli origlioni. Sentì un bambino gemere per averla beccata in faccia.

James saltò due scalini alla volta le lunghe scalinate del castello da solo, diretto al bagno.
-Potter?- Lily Evans comparve da dietro all'angolo. I lunghi capelli rossi svolazzarono attorno al suo viso racchiuso in un viso incazzato nero, ma che si abbinava perfettamente agli occhi verdi.
E la sua mano volò sulla guancia di James Potter facendo balzare via gli occhiali rotondi.
-Che cazzo fai?!- chiese James raccogliendo gli occhiali da terra.
-Credi che non ti abbia sentito?- urlò -ti hanno sentito fin dal corridoio urlare a Lupin. Insultare Severus.
James la guardò per un attimo in silenzio. Aveva gli occhi lucidi e quel minimo di trucco sbavato sulle guance le donava comunque. Doveva aver pianto... Sicuramente per colpa di quel viscido stronzo.
-Sono io che insulto ora quindi?- fece per andarsene ma la ragazza lo spinse contro il muro -lasciami subito, Evans.
-Non fai il gradasso senza Black alle spalle vero?- chiese Lily schermendolo -O il mio ennesimo rifiuto ti ha fatto entrare in testa che sei un verme.
-Io un verme- James le prese i polsi e la spinse a sua volta delicatamente contro il muro -osi dare a me del verme quando stiamo parlando di Pivellus.
-Non chiamarlo così!- borbottò lei -Non lo conosci, e ora lasciami.
-Non ho bisogno di Sirius per combattere, Evans, visto?- un ghigno si disegno sul viso del quindicenne -non giro con i mangiamorte e incappucciato. Se prendo punizioni e faccio qualcosa di sbagliato alzo il viso e le affronto le dovute conseguenze.
-Finiscila e lasciami!- ordinò la ragazza guardando fisso negli occhi per intimorirlo. Ma la provocazione non subì l'effetto desiderato.
Colta alla sprovvista Lily rispose al bacio del ragazzo con le sue mani che ancora le tenevamo i polsi freddi.
Ma poi James venne spinto via dai piedi della ragazza e fini a terra, con un sorriso dipinto sul volto.
-Mi fai schifo- urlò Lily, rossa come i suoi capelli, ora arruffati -prova a farne parola con qualcuno e giuro che ti ammazzerò.
-Non avrei detto di farti schifo- sottolineo lui sempre sorridente ma un poco irritato mentre la ragazza si allontanava. Si girò per un secondo e dal suo sguardo James capì che era indecisa tra il lanciargli la maledizione mortale o ucciderlo a suon di mazzate. Ma se ne andò e basta.

Quando il sogno diventa realtà - Lily e James Potter Where stories live. Discover now