Draco
La situazione non mi piaceva assolutamente, anzi, mi puzzava terribilmente. Andare a cercare persone che dovevano un mucchio di soldi a Ryan, per di più avevo sua figlia alle calcagna, come se fossi un bambino. Beh, in effetti, se fossi stato da solo, avrei avuto più tempo per cercare una via d'uscita. Anche mentre appoggiai una mano sulla spalla di quella ragazza per smaterializzarci al Maniero, il mio istinto mi diceva di stare attento, di tenerla d'occhio. Non dovevo fidarmi e non l'avrei mai fatto.
Quando ci ritrovammo fuori cancelli della Villa, la lasciai indietro e avanzai verso di essi che si aprirono automaticamente. Non disse una parola, sentivo quel fastidioso rumore dei suoi tacchi riecheggiare nella testa. Continuai a camminare sentendo la sua presenza alle mie spalle, non curante proseguii fino all'ingresso, aprii la porta e solo all'ora mi accorsi che fossero passate ore. Forse due o tre. Entrai lasciando la porta aperta, mi tolsi il cappotto e lo appesi all'appendiabiti voltandomi subito dopo verso di lei. Ravina. Aveva un nome strano, che non avevo mai sentito. Si guardò intorno con aria sbarazzina, i suoi occhi scrutarono il grande ingresso. Poi si posarono sui ritratti di famiglia, la tenni d'occhio, seguii ogni suo movimento sinuoso e agile. La ignorai lasciandola lì, mi avviai verso il salone andando direttamente nel mobiletto degli alcolici. Ne avevo assolutamente bisogno. Poco dopo sentii i suoi passi e subito dopo il primo bicchiere, ne mandai giù un secondo. Sarebbe stata una lunga giornata. Mi appoggiai con le spalle contro il camino spento, guardandola arrivare.
«Macabra ma carina.» disse rivolgendosi alla casa, si avvicinò lentamente studiandomi, mantenni il contatto visivo quando si posizionò davanti a me. «Non è presto per bere?» ridacchiò con superiorità. Mantenni il bicchiere tra le mani lungo i fianchi. Non risposi, invece lei si allungò verso la mia mano e prese il bicchiere, mi guardò con divertimento mentre se lo portava alle labbra. La fissai dritto negli occhi, aveva lasciato il rossetto rosso sul bordo del bicchiere. Mi inumidii le labbra spostando lo sguardo. «Quanto hai perso?» mi chiese voltandosi e avvicinandosi al divano. «Deve essere una grande somma se mio padre non ti ha punito.» si sedette sul divano accavallando le lunghe gambe scoperte. Mi staccai dal camino e riempii un altro bicchiere.
«Fai sempre così tante domande?» parlai in tono tranquillo ma annoiato. Lei alzò le spalle e riportò il bicchiere alle labbra, dopo che ebbe finito, mi fissò.
«Vorrei sapere con chi lavorerò per i prossimi giorni.» rispose. Non la sopportavo già, come avrei potuto passare con questa tizia giorni interi? Mesi, forse.
«Meno conosci, meglio è.» ribattei voltandomi. Lei strinse gli occhi verso di me e si allungò sul tavolino appoggiando, con forza, il bicchiere.
«Sono una donna ma posso farti benissimo il culo. Quindi non trattarmi da essere inferiore.» nella sua voce era scomparsa la calma che aveva avuto fino a qualche istante prima. Il viso le era diventato roseo di rabbia. «Parti col piede sbagliato, biondino. Dovremmo passare molto tempo insieme.»
«Meraviglioso.» mormorai sarcastico alzando le sopracciglia e sprofondando nella poltrona davanti il camino. La sentii prendere un respiro per calmarsi.
«Abiti da solo?»
«No.» risposi veloce dandole l'idea che non volessi parlarle. Ed era così.
In quel preciso istante, la porta d'ingresso si aprì rivelando i miei genitori. Mia madre, infreddolita, si tolse il cappotto. Ravina si voltò con un sorriso furbo, poi si voltò verso di me.
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𝙀𝙪𝙥𝙝𝙤𝙧𝙞𝙖; Draco Malfoy
FanfictionCosa succederebbe se Draco Malfoy, erede di una delle più potenti famiglie, andasse in bancarotta? Draco deve un mucchio di oro a Ryan Moon, possessore di casinò illegali, bordelli e pub a Londra. Qualsiasi vizietto, anche nel mondo dei maghi, veni...