Capitolo 4. La Casa

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La mattina si alzarono presto

Sì incamminarono, seguendo Dazai, per dei sentieri piuttosto tortuosi, nascosti e sinistri

Arrivarono davanti a una casa a due piani. Si vedeva che era abbandonata da parecchi anni, in quanto la porta era malmessa e non si chiudeva neanche più, l'intonaco si scrostava dalle pareti e i vetri erano rotti oppure sporchi

«Quanti ricordi...»
Mormorò il moro quasi commosso

Dazai non si aspettava di trovare così tante cose. Libri impolverati, giornali, quadri e oggetti vari

Dazai prese un album e incominciò a sfogliarlo. Si trattava di foto di lui e Fyodor

Com'erano piccoli all'epoca, pensò Dazai

«E questo cos'è?»
Sentì Atsushi domandare agli altri dal piano di sotto

Dazai chiuse l'album e scese le scale scricchiolanti

Atsushi teneva in mano un pezzo di giornale ritagliato. Si trattava di una notizia che non si sa come finì tra le pagine di uno dei giornali più famosi

"Bambini prodigio: la storia di due piccoli geni"

E sotto c'era una foto di Dazai e Fyodor, all'età di circa tre anni

La notizia ormai era insabbiata, ma all'epoca aveva suscitato scalpore. Due bambini di circa tre anni che sapevano già leggere e scrivere, prodigi anche nella matematica, e a quattro anni sapevano sostenere perfettamente una conversazione articolata e avanzata con un adulto. In una città non troppo abitata avere dei geni era un grande onore

Ovviamente questo è ciò che sapevano i media. Naturalmente un intelligenza del genere poteva essere utilizzata in modi più oscuri. Manipolare la gente, compiere il perfetto crimine, e anche solo mentire erano problemi da nulla. Dazai è Fyodor se ne resero conto presto

«Eri tu?»
Chiese Atsushi indicando la foto

«Non essere stupido! Ti pare possa essere io?»
Rispose Dazai

«Però ci assomigli»
Continuò Atsushi

«Quando è uscita questa notizia ero piccolo e ancora più stupido di così. Non so perché ci sia un ritaglio del genere in casa»
Mentì il moro, piegando il pezzo di giornale e infilandoselo in tasca senza che nessuno si accorgesse

*********

Dazai se ne approfittò della distrazione degli altri per andare in un posto segreto, o quasi

Scese in un sotterraneo, illuminato solo da una candela che aveva acceso Dazai. Percorsero dei cunicoli stretti a bassi, per poi arrivare in una enorme spiaggia, libera e pulita. Il mare cristallino era tiepido, di un blu infinito, che si vedeva fino all'orizzonte

Un ragazzo biondo se ne stava seduto sulla riva ad osservare un punto indefinito

«Sapevo che ti avrei trovato qui»
Disse Dazai

«Sono davvero così prevedibile?»
Chiese il biondo girandosi verso il moro

«Forse»
Rispose, sedendosi accanto al ragazzo

«Sigma dov'è?»
Aggiunse poi

«Ha detto che non voleva venire»
Rispose calmo

«Beh... Vedo che non hai ancora rinunciato ad uccidermi»
Disse Dazai, guardando in un punto sopraelevato dove stava Sigma, pronto a sparargli

«Nikolaj... Sigma... Voglio solo dirvi una cosa: se volete uccidermi, sappiate che sarà come se provaste ad uccidere mio fratello. Non ci riuscirete mai, in poche parole»
Disse poi alzandosi

«Eppure Fyodor mi sembra morto»
Obbiettò Nikolaj

«Ovvio!»
Disse sorridendo il moro, con le mani in tasca

«Perché solo una mente come la sua, se non superiore, poteva ucciderlo. Infatti solo io ci sono riuscito»

Angolo autrice

Questo capitolo è corto. Parecchio.

Mi dispiace

Però si incomincia a capire qualcosa, quindi fatevelo bastare

(P. S. Questo vale come capitolo del martedì quindi martedì non pubblicherò un altro capitolo. Non sono sicura che a Natale pubblicherò un capitolo, sappiatelo)

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