dear diary....

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Caro diario, oggi di nuovo come per abitudine quotidiana, ti parlerò di quell'individuo. Sì, proprio lui: Ranpo Edogawa. Oggi l'ho sfidato, sai? L'ho sfidato a risolvere un indovinello che io stesso, Edgar Allan Poe, ho progettato. L'ha risolto in men che non si dica, e si è pure azzardato a dire che era un indovinello infantile. Ma sai cosa? Non mi ero offeso, anzi, ero felice. Ero felice del fatto che avesse speso poco del suo tempo prezioso con uno come me. Ero felice del fatto che andava in giro con me senza vergognarsene, senza stufarsi delle volte in cui delle ragazzine ci fermavano per chiedermi autografi, essendo che sono uno scrittore alquanto conosciuto. Loro mi venerano per quello che scrivo, non per quello che sono. Ma a me non importa, per Ranpo non sono lo scrittore Edgar Allan Poe, per lui sono il suo amico fidato Poe, un suo vecchio degno rivale. E a me va bene così. Meglio che mi veda come un amico, piuttosto che non prestarmi alcuna attenzione, semmai dovesse leggere queste pagine. Tu, caro diario, farai un buon lavoro per nasconderti da mani altrui? Ormai passo tutte le mie misere giornate a scrivere pagine su pagine. Mi chiedo quando mai finirò le idee, i complimenti che caratterizzano Ranpo. Ranpo. Ranpo. Ormai penso solo a lui; sono stufo di pensare a uno superiore a me. Lo vedo sempre con quella ragazza. Non so neanche il suo nome, ma è meglio così; non vorrei finire per fare qualcosa di maldestro pronunciando quel dannato nome di quella dannata ragazza. Ma perché poi insultarla? Dalle voci, ho sentito dire che lei non era interessata agli uomini, e sì, caro diario. Proprio in quel senso. A lei piacciono le donne, come a me piacciono gli uomini: in questo caso l'uomo che da tanto tempo sorvola i miei pensieri è proprio lui, sì, Ranpo Edogawa. È lui il motivo delle mie preoccupazioni e insicurezze. Dovrei odiarlo da come lo sto descrivendo, dici? No, non potrei mai odiarlo. Lui non ne è nemmeno al corrente, quindi nemmeno può farlo apposta. Dunque, perché lo ammiro se allo stesso tempo lo odio così tanto? Lo odio così tanto da avere una bambola vudù con una sua immagine sopra strappata dai giornali. In prima pagina ci sta sempre lui, eppure nemmeno si impegna. Io sono sempre in seconda pagina, nonostante io faccia del mio meglio. Allora, se lo odio, perché lo penso? Perché passo serate a pensare a come salutarlo il giorno dopo, il giorno dopo ancora, e sempre. Perché passo serate a piangere, sovrastato dalle emozioni negative, che proprio lui ne è il motivo? Perché allora aspetto pazientemente il giornale, per leggere quale nuova invenzione ha fatto, o quale ladruncolo o insomma, cosa avesse fatto e poi sorridere come un ebete, fiero del suo portamento? Perché lui è meglio di me. Lui è quello che io non posso essere. Ho paura di uscire, paura della gente, paura di tutto. Lui invece è estroverso e simpatico, parla sempre con tutti. Io sono negativo, in tutti i sensi, lui positivo. Delle volte penso 'e se fossi stato nato al posto suo?', e no, Poe. Anche se fossi stato nato Ranpo, non cambierebbe il mio carattere. È solo il nome quello che cambia; eppure, vorrei sapere cosa c'è in quella testolina. Cosa vede quando mi pensa? In ogni caso, ho capito ora il motivo di tali preoccupazioni e tali pensieri negativi che mi fanno annegare nella solitudine, nella conoscenza del fatto che mai sarò come lui, e mai NESSUNO sarà come lui. Caro diario, lo ammetto, sono innamorato di Ranpo Edogawa.

angolo autore:

poe going through gay panic🤩APPARTE GLI SCHERZI mamma mij mi serviva scrivere qualcosina😅oltre al fatto che ho solo due followers ma poco mi interessa, a me basta solo scrivere qualcosa😍e vabb ho scritto quello che mi andava/avevo in testa ed è uscito sto robo idk, mi scuso per eventuali errori di ortografia ma sono insomma non ho scusanti però sono okay?? :D

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