Pleasentville

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Manuel avrebbe definito quel pomeriggio con Simone così:felice.
Avevano chiarito, si erano amati, avevano dormito, e poi si erano svegliati. Insieme.

Aveva dormito anche con altre persone, ma nessuna mai era stata come Simone. Di lui era proprio perso, le altre era per l'adrenalina del momento.

Dopo aver detto all'altro che erano fidanzati era stato assalito da Simone che continuava a lasciargli baci a stampo, felice.

Ma Manuel era un adolescente pervertito, e come tale se la prese male perché il suo ragazzo non lo baciava per bene, quindi ribaltó le loro posizioni.

Ora Manuel era semi-steso sull'altro, e aveva scombinato tutte le coperte, che gli erano arrivate sul limitare della fine della schiena, invece Simone era coperto solo dal fidanzato.

Il più grande baciò  smaniosamente l'altro, e appena riuscì a portargli entrambe le mani sopra la testa, iniziò a divorargli il collo, pronto a lasciargli altri segni per far capire a tutti che è suo, come se i succhiotti sparsi per tutto il corpo e il fatto che Simone sicuramente non avrebbe né camminato né si sarebbe seduto in maniera decente non bastassero.

E così li sorprese Dante, che in realtà voleva solo svegliarli per sapere se l'amico del figlio sarebbe rimasto a cena, per avvertire la madre.

"Ehi ragazzi sve-" disse Dante, entrando in camera del figlio senza bussare, dato che pensava che i due stessero dormendo, e invece trovandosi il suo studente che baciava il collo al figlio, e quest'ultimo che gli faceva sentire quanto apprezzava.

I due giovani si bloccarono appena sentirono la voce dell'adulto, e Manuel aspettò un secondo prima di rotolare a destra del fidanzato, perché altrimenti l'altro sarebbe rimasto nudo davanti al padre e, anche se sapeva fosse una cosa stupida, Manuel ne era geloso.
Nessuno, finché lui non fosse morto, avrebbe più potuto vederlo nudo se non lui.

"Oh, merda, scusate." disse subito Dante, e Simone chiese "Papà, cosa vuoi?".
Non voleva trattare male il padre, ma poteva entrare in un altro momento,si disse mentalmente.

"Volevo chiedere a Manuel se gli andava di restare a cena" chiese l'uomo, cercando di guardare dappertutto ma non verso il figlio e il fidanzato.

Prima che Manuel potesse rispondere, Simone disse "Si, e rimane anche a dormire"

"E questo quando l'avremmo deciso?" chiese il riccio più grande,sorridendo come un ebete all'altro. "L'ho deciso io ora, problemi?" gli venne risposto, e venne riportato alla realtà da Dante, che disse "Ah, oh, ok"

"Papà, potresti uscire, cioè sai... Hai capito" chiese Simone al padre, facendogli intuire la loro nudità, e uscì velocemente dalla stanza con un "Tra un'ora è pronto, e studiate che domani vi interrogo".
                                   ///
La cena non fu imbarazzante in fin dei conti, essenzialmente Dante chiese a Manuel di chiamarlo con il suo nome fuori le ore scolastiche, dato che in quel momento era il padre del suo ragazzo, e non il suo insegnante.

Poi, ovviamente, provó anche un po'a impicciarsi nella loro relazione, ma Simone, per non mettere in imbarazzo l' altro, gli aveva promesso che gli avrebbe detto qualcosa la sera dopo.

In quella settimana erano cambiate tante cose, il suo rapporto con il padre, quello con Manuel, aveva scoperto di Jacopo...

Però la sua vita non era mai stata meglio di allora.

Due Coglioni InnamoratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora