Ricordati di vivere

Esistere

Quanto è sottile, ma allo stesso tempo marcata, la differenza tra: "essere" ed "esistere"? Essere è la nostra sostanza, la nostra presenza, ciò che proviamo e di conseguenza esterniamo agli altri. Siamo ciò che vogliamo o ciò che mostriamo? Se ci soffermiamo per un momento ad osservare il nostro riflesso in uno specchio cosa vediamo? Il posto in cui ci troviamo è davvero quello in cui vogliamo vivere? Sorridiamo per noi stessi o perché gli altri si aspettano questo da noi? Ci piace veramente la vita che stiamo conducendo? Cosa si cela dietro alle maschere della società? Soffriamo perché ci piace, perché siamo degli esseri masochisti allo stato puro o semplicemente perché pensiamo di meritare la sofferenza? Ma soprattutto, chi siamo veramente? Insomma ve lo siete mai chiesti almeno una volta in tutto il corso della vostra vita? E qui entra in gioco l'esistenza, molto più tormenta e complicata del nostro essere materiale. Io esisto perché voglio esistere, esisto perché sono abituata a questo o peggio ancora, esisto perché cerco di resistere all'esistenza? Quando ci svegliamo al mattino apriamo gli occhi, un gesto meccanico, abituale e forse scontato. Inizialmente la nostra vista non è ancora sviluppata del tutto e intorno a noi il mondo è ancora sfumato, sfocato, lontano forse. Ancora piacevole. Poi in pochi secondi si entra nel vivo della partita e ci si ritrova nuovamente ad essere parte di qualcos'altro, qualcosa che appartiene a tutti, ma che in realtà non appartiene a nessuno : il mondo reale. E allora mettiamo in atto i nostri soliti comportamenti abituali e diventiamo piccoli robot automatizzati, abbandonando così ciò che in realtà immaginavamo di fare quando ancora la nostra esistenza era solo nostra, i nostri sogni erano la nostra essenza e il nostro essere era dove sognava di essere. Altrove.
E allora soffermiamoci su questa cosa: perché se la realtà è tanto diversa dalla nostra immaginazione scegliamo comunque di svegliarci, di abbandonare il nostro piacere per catapultarci in una dimensione diversa e lontana da quella che sognavamo di vivere? Ci allontaniamo dai sogni per catapultarci nella paura.  A questo punto mi chiedo: è così giusto essere considerati degli egoisti?

Forse sì. Peccato però che le uniche persone verso le quali siamo davvero egoisti siamo noi stessi. Egoisti e masochisti, abbandoniamo il nostro piacere per vivere quello che gli altri si aspettano da noi. Così mi noi soffermata a pensare sul perché, perché noi la mattina apriamo davvero gli occhi? Perché decidiamo di lasciare il tutto per il niente? La risposta è così scontata che nessuno la noterebbe e eppure è sotto il nostro naso in ogni momento, dietro i più piccoli ed interessanti angoli della casa, nascosta dentro i famosi cassetti mai aperti, ma che aspettano solo di essere finalmente riutilizzati. Sapete di cosa parlo? Semplice della vita, perché ognuno di noi sceglie di abbandonare la fantasia, seppur così bella, perché sente la necessità, il bisogno fisiologico di vivere e mettere in atto tutti i comportamenti che determinano la propria esistenza materiale. C'è chi prova piacere nel farlo e altri, invece, che come me lottano senza tregua, evitando le conseguenze, crogiolandosi nel proprio dolore e tentando di dedicarsi al miglioramento non solo della propria esistenza, ma anche della propria essenza, forse, in alcuni casi, molto più importante. Ci sono un'infinità di modi per descriverci, eppure tendiamo a focalizzarci solo sul modo più banale: quello visibile. Perciò, non riuscendomi a vedere per quella che sono realmente, avendo la vista ormai poco nitida e soprattutto completamente distorta della mia persona, ho cercato, in un modo o nell'altro, di trovare delle parole adatte per potermi finalmente descrivere e beh, nonostante la fatica e il negativismo allo stato puro, sono riuscita ad arrivare ad una conclusione ( o beh, almeno momentanea). Perciò iniziamo dai, ho voglia di raccontarvi un pò quello che frulla nella mia testa, cosa penso o vedo di me!