Inizio della fine

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Mi svegliai una mattina, dopo aver sognato un soldato bosniaco che mi sparava. Ero viva o morta?
Non capivo.
Comunque, per lo meno sulla Terra, ero viva e vegeta. Purtroppo.
Sullo schermo il sette si trasformava in otto, l'otto in nove, ed il nove in zero, fino a far diventare la scritta sulla homepage "07;00 am". Era il momento di alzarsi, ed incominciare la vita che da sempre mi aveva afflitto, un fato insito dell'ineluttabilità della monotonia che impregna tutto ciò che ci circonda. Una monotonia grigia, onnipresente. Era tempo di alzarsi per mangiare, lavarsi ed uscire di casa. Va bene.
Camminare su un terreno rigido non è ciò per cui i nostri piedi nacquero agli albori della vita; il terreno fertile e morbido era d'intralcio per la vita frenetica che ha sempre caratterizzato gli essere umani, così abbiamo asfaltato tutto pensando che una base piana e solida ci avrebbe aiutato ad evolverci, ma l'unica cosa che ha fatto è trasformare il mondo in un pianeta grigio che dall'alto dei cieli appare disperato, stremato e prostrato da questa permanenza indegna, di un ospite che iniziava a essere fastidioso: la specie umana.
Io non li capisco gli umani. Creano lettere su lettere per poter creare un Costituzione, dato che da soli non siamo in grado di rispettarci a vicenda, di adempiere ai nostri doveri in quanto creature nate per rispettare e amare i nostri simili. Adempiere al nostro dovere di continuare la specie e farla progredire, mentre nonostante i complicati sistemi costruiti, macchinari per la distruzione di massa, creazione degli ospedali, istituzioni per la guerra e organizzazioni per la pace, continuiamo a regredire e portare nella nostra vertiginosa ricaduta anche il destino del mondo. Ecco cosa siamo: siamo l'incomodo che tira tutto per il piede mentre noi cadiamo da un burrone.
Tutto ciò per cui noi piangiamo l'abbiamo inventato noi, l'uomo primitivo non ne aveva bisogno e noi gli diamo così tanta importanza da basarci la nostra esistenza. Sempre ho guardato le invenzioni con disprezzo, come simbolo della fiducia solo nella scienza, senza minimamente preoccuparsi dell'effettiva necessità di ciò.
La pistola, strumento molto utile, peccato che ci è utile solo perché abbiamo un desiderio incolmabile di infliggere male al prossimo, e non ci va neanche di sporcarci le mani del loro sangue facendolo. La bilancia: perché una persona vorrebbe sapere quanto pesa? Ve lo siete chiesto? Chi ha creato questa necessità? Noi.
Noi festeggeremo ogni volta che un genio avrà qualche nuova innovazione da apportare alla quotidianità, ma non ci renderemo mai conto di quanto tutte le agevolazioni di cui avremo bisogno, saranno agevolazioni per ovviare problemi da noi stessi concepiti, cose che ci fanno preoccupare dopo che noi stessi le abbiamo create.

AVRÒ SEMPRE 13 ANNIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora