Capitolo 6

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Ero atterrata a Miami, per tutto il volo ho cercato di non pensare se ciò che stavo facendo era corretto, e dopo avermi torturato mentalmente sono arrivata alla conclusione che non è perfettamente corretta ma per lui e per me è la cosa più giusta. Ci dovevamo allontanare, mi dovevo allontanare. Prendo il mio iphone e quando lo sblocco compare la foto mia e di Zayn , una solitaria lacrima scorre nella mia guancia. Asciugo subito la mia solitaria e scendo dall'aereo, per poi uscire dall'aeroporto. Sono una tipa che si programma tutto, e per mia fortuna avevo trovato una casa in affitto, vado subito a vederla; le foto su internet su quell'appartamento mi hanno incuriosito molto, arrivo nella via e suono , una signora anziana mi accoglie subito e mi fa capire che lei è la proprietaria, chiedo subito di poter visitare la casa. Siamo in questa casetta, è già arredata con mia grande sorpresa, mi piace molto così deciso che per me va più che bene così do i soldi alla Signora che se ne va tutta felice. Mi metto a sistemare le mie poche cose, ma fra spostamenti e altro ho perso la condizione del tempo. Solo ora mi accorgo l'ora che sono 21.30 dunque non posso neanche uscire per fare q spesa perché tutto sarà chiuso. Non so davvero cosa fare. A interrompere i miei pensieri è il campanello, deduco subito che dovrebbe essere Anna (la proprietaria) infatti è come pensavo. Ha qualcosa fa le mani che porge verso il mio esile corpo, mi ha portato la cena a ringrazio e insisto per farla cenare con me, lei accetta dopo molte esitazioni e si siede vicino a me. Stiamo parlando della sua vita, mi ha raccontato che vive sola da 15 anni, che non ha figli e che suo marito è morto. Gli racconto del tumore e della mia vita. Sembra molto simpatica. Quando arrivano le 11 mi lascia sola.
Decido subito di andarmi a coricare, ora sono nel mio nuovo letto , nella mia nuova casa, si ricomincia una nuova vita. I miei pensieri mi abbandonano e lascio che il sonno prenda il loro posto.
Mi sveglio per i raggi del sole che penetrano dalla finestra, solo ora mi accorgo come la stanza sia così monotona, mi preparo per essere almeno presentabile e vado da Anna. Chiedo a Anna se posso imbiancare e lei non esita a darmi il suo consenso abbracciandomi. Subito nella mia mente sfiora il pensiero che sto a cuore a quella adorabile signora. Dopo averla abbracciata esco dalla casa e vado in un negozio per cercare la vernice.
Ero in strada con gli occhiali da sole e la cartina del luogo. Dopo svariati negozi trovo ciò che stavo cercando, prendo il materiale e pago, nella strada del ritorno noto che in uno dei tanti negozi cercano personale, entro incuriosita e noto ch'è li si trova un negozio di abbigliamento mi presento e chiedo se il posto è ancora disponibile, il capo mi dice che se sono d'accordo mi metterà in prova una settimana accetto volentieri e me ne vado.
Torno a casa e dopo aver messo il telo per non sporcare i mobili mi metto a imbiancare il soggiorno di un color pesca, per poi passare alle 2 camere che vado a imbiancare di un viola e di un arancione . Il bagno lo lasciai bianco e diedi un po ' di " luce" al corridoio. Quando ebbi finito riposizionai i mobili e feci merenda. Avevo saltato il pranzo con la storia di imbiancare , ma ora che avevo finito avevo deciso di andare a fare un po ' di spesa.
Ora ero al supermercato e avevo preso un po ' di tutto , stavo tornando a casa con le buste, quando varcai la soglia di casa tirai un sospiro.
Era stata una giornata bella ma faticosa, e mi aspettava una giornata più faticosa l'indomani, così decisi di andare a letto.
Alle 3 più o meno mi svegliai per colpa del mio cellulare che aveva suonato, presi il cellulare e cominciai a leggere l'email di non so chi. Solo quando cominciai a leggere mi accorsi di chi era.
"Sorellina la prossima volta che usi il mio computer ti consiglio di cancellare la cronologia, perché so che ti trovi a Miami, il tuo sogno. Tranquilla non dirò nulla a nessuno, ma sono solo preoccupato per te. Fatti sentire e torna mi manchi.
-Lou"
Un sorriso apparse nel mio volto , così decisi di chiamarlo. Rispose subito.
"Pronto? "Non risposi subito, non so neanch'io il motivo ma solo dopo aver preso coraggio risposi. Gli chiesi scusa e gli dissi che stavo bene qui, che mi mancava ma che per il momento non potevo tornare, parlammo un perfino a quando una voce dall'altra parte del telefono ci interruppe, sapevo a chi apparteneva. A LUI. Salutai a mio fratello pregandolo di non dire nulla e poi tornai s dormire.
Sono le 7.40 rio alle 8.45 devo essere in quel negozio per lavorare, faccio colazione mi vesto r mi rendo presentabile, poi mi incammino verso quel negozio, sono a dir poco puntuale. Entro e mi spiegano come è cosa dovrei fare. A dir la verità non mi piace affatto ma per iniziare non è niente male.
Mi mandano dall'altra parte della città per portare un completo elegante a un ragazzo ai piani alti, così con la macchina della ditta vado dove si dovrebbe trovare l'edificio. Quando lo trovai sali i scalini e con la segreteria ci dirigiamo verso una delle tante porte, entra prima lei per avvisare del mio arrivo e dopo pochi secondi sono dentro l'enorme ufficio con un ragazzo più o meno della mia età seduto sulla poltrona. Mostro l'abito e dopo averlo provato mi paga. Quando faccio per andarmene il signor Styles mi lascia un biglietto con dei numeri scritti. È il suo numero. Vado via da quell'edificio e ringrazio mentalmente me stessa per essermi vestita abbastanza elegante. Torno in negozio e posò i soldi,e dopo aver servito e piegato alcune cose me ne vado, soddisfatta della giornata.
Solo quando sono a casa mi ricordo di quel biglietto, così presa dalla curiosità e anche dalla noia chiamo quel numero...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04, 2015 ⏰

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