In fuga dalla festa

20 4 0
                                    

Cleopatra scrutava la stanza con i suoi occhi ipnotici per avere un quadro perfetto della situazione, come sempre.

Vide Millie al tavolo degli alcolici con altre quattro o cinque galline starnazzanti ad ubriacarsi appresso alla "banda dei fighi della scuola", che lei avrebbe preferito ribattezzare col nome di "banda di imbecilli".

Ma anche lei si sentiva leggermente imbecille, poiché il capo del gruppo, Brandon, era il suo ex.

La cosa era durata dalla fine dell'nono anno per poi arrivare fino a un mese prima che iniziasse all'undicesimo (l'anno che frequentavano tutt'ora) quindi mediamente lunga per la loro età.

Il motivo della loro rottura fu il tradimento di Brandon proprio con Millie, che lo aveva sempre stuzzicato durante la relazione dei due, causa di tanti litigi, e che una sera riuscì a portarselo a letto.

Quando lo mollò, Cleo, naturalmente, non ne fu felicissima.

Brandon, nonostante tutto, era stato il suo primo ragazzo, la sua prima volta, il suo primo amore, ma cercò di contenersi.

La madre le aveva sempre detto che con gli uomini bisognava giocarci insieme, e mai essere l'unico giocattolo, motivo per il quale la ragazza era cresciuta senza padre.

Cleopatra fu un nome scelto stesso da sua madre, come a ricordarle sempre la filosofia di vita della regina d'Egitto, che utilizzò gli uomini a suo scopo.

Anche per questo Cleo era crescita con la filosofia di vita di cogliere tutte le opportunità possibili ed immaginabili, rimanendo sempre in vedetta.

Seduti a cerchio sul tappeto della stanza alcuni ragazzi giocare al gioco della bottiglia.

Anche lì riconobbe parecchie persone, la maggior parte vecchie e brevi fiamme che aveva avuto dopo la rottura con Brandon, cosucce da quattro soldi giusto per non rimanere sola.

Effettivamente Cleo non era mai sola, anche in quel momento, a casa della sua amica Emily, non lo era.

Era perennemente contornata di gente che non avevano un minimo senso nella sua vita.

Si sentiva sempre in vista, sia per tutti i luoghi che era obbligata a frequentare, sia per la sua bellezza, che tutti ammiravano, ma che nessuno coglieva a pieno.

Cleo possedeva di una bellezza particolare.

Non era la classica bionda con gli occhi azzurri, capelli con la permanente e due chili di trucco in faccia, no, non lo era.

Non solo per i colori diversi, ma anche per il vestiario, per le espressioni, per la voce.

Solitamente vestiva di nero, che le stava anche parecchio bene, non amava tantissimo i colori.

Per quanto riguarda il trucco, solitamente si metteva solo un pò di correttore con una matita e il mascara, anche se in quell'occasione aveva abbondato con eye-liner e un rossetto marrone scuro, il tutto si abbinava col suo vestito corto e nero, tutto scoperto dietro

Per quanto riguarda il trucco, solitamente si metteva solo un pò di correttore con una matita e il mascara, anche se in quell'occasione aveva abbondato con eye-liner e un rossetto marrone scuro, il tutto si abbinava col suo vestito corto e nero, t...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Ma comunque, la cosa che solo gli
acuti osservatori potevano notare era l'espressione: lo sguardo che per i primi minuti scrutava, e poi si appisolava, alternando momenti di vedetta.

Sorrideva raramente, non perchè non le piacesse farlo, ma perchè non trovava divertimento in stupide battute.

Continuò a vagare con lo sguardo un pò ovunque, trovando altri ragazzi che giocavano, chi era alle prime armi col rimorchio, chi si stava quasi accoppiando sui divani, e chi, sempre sui divani, vomitava o si stendeva per aver bevuto troppo.

Decise che anche lei forse avrebbe dovuto bere qualcosa, così si avviò verso il tavolo degli alcolici.

Nonostante Jade e gli altri deficienti fossero ancora lì, si affrettò ad avvicinarsi a loro solo per versarsi della tequila nel bicchierino di vetro.

Grosso errore, poiché sentì qualcuno che le si avvicinava da dietro, mentre le appoggiava una mano stretta attorno alla vita.

Avvertì subito una presenza nella zona inferiore del suo busto che iniziava a darle fastidio.

Si girò, per quando potè, e si ritrovò col volto nel petto di quel pervertito di Brandon.

Nonostante fosse un bellissimo ragazzo ormai non l'attirava più.

Cleo non ricercava più in un ragazzo le spalle larghe e un fisico palestrato al massimo con i capelli biondi e liscissimi.

-Cleo...- le disse con un tono alterato.

Aveva l'alito che puzzava di alcool, naturalmente era ubriaco fradicio, ma non per questo la sua forza era diminuita, infatti la mano che le aveva messo in vita iniziò a comprimerla sempre di più, iniziando a farle male.

-Che vuoi?- Replicò lei seccata.

Non ne poteva davvero più di quell essere!

-Te! Voglio te!-

-Scordatelo!- Detto questo tentò di allontanarlo, ma invano, come detto poco fa, era forte anche da ubriaco.

La ragazza iniziò ad andare in ansia quando la fece girare meglio verso di sè, così da metterle le mani sul sedere.

-Toglimi le mani di dosso, porco!- La rabbia le ribolliva letteralmente nel vene.

Tentò di sferrare qualche calcio, ma si sentiva come bloccata ormai.

-Calmati Cleo, voglio solo parlare- Coninuì lui con quell'odioso tono strascicato.

La ragazza decise di placarsi ed iniziare a riflettere su come agire, ricordandosi di ciò che le aveva sempre detto la madre: "Mai combattere la forza bruta con altra forza bruta, ma ragiona su come agire senza l'aiuto di essa."

-Mi manchi, Cleo, e... e ho sbagliaaato... dai Cleo, divertiamoci come una volta, vieni con me suu-

Nel momento in cui tentò di strattonarla verso la prima camera da letto più vicina gli diede un calcio dritto nelle parti basse, così forte da piegarlo in due.

Per il dolore lasciò la presa sul suo braccio, così che Cleo potesse fuggire.

Andò a nascondersi nella stanza della sua migliore amica, nonchè sorella di Emily: Jade, una ragazza piena di vitalità, la sua vitalità.

Amava quella ragazza come un gemella.

Si conobbero al sesto anno nella loro scuola, tramite un amico di cui non si ricordavano nemmeno il nome, eppure fu fondamentale per entrambe che questo ragazzo fosse esistito, così da far incontrare ad ognuna la sua metà.

Nella sua camera si sentiva sicura come se fosse a casa propria.

Chiuse la porta a chiave e si diresse verso il gran terrazzo che aveva vista sul mare, così da poter fuggire dalla festa e da tutto quel casino, ma appena entrò si rese conto di non essere sola...

Angolo Autrice:

Ehiii! Eccomi con un'altra storia. Premetto che questa non verrà aggiornata spessissimo, anche perchè sto contemporaneamente scrivendo un'altra storia, Alice Black And The First Ridere, che consiglio a chiunque abbia visto almeno una volta nella vita Harry Potter di andare a leggere. Sarà una storia che suppongo non durerà più di un trenta capitoli, ma comunque spero che vi piacerà.
Alla prossima

Alice Black

Cleopatra Falls In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora