Un'ora di scienze interessante

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Cleo e Tony erano parecchio diversi anche per le materie scolastiche.

Cleo seguiva principalmente i corsi matematici e scientifici, mentre Tony ammirava le materie umanistiche, il che, in quel momento, poteva parere un bene per entrambi, così da incontrarsi il meno possibile dopo quell'imbarazzante evento avvenuto circa un mese prima.

Eppure, l'unica corso che avevano in comune era scienze, che capitava due volte alla settimana.

Cleo per quasi tre settimane era riuscita a non andarci, anche grazie alle assenze fatte dalla stessa insegnante, ma già dalla volta scorsa, sotto obbligo di Jade, era costretta a ritornare. Ma comunque anche in quel caso fu fortunata, poichè Tony era stato ammalato per ben una settimana di febbre, evitando di vederlo anche solo nei corridoi, solo che adesso che lui era di nuovo a scuola non sapeva davvero come affrontare un'ora di scienze nella sua stessa aula.

Avrebbe dovuto fare l'indifferente? E se non ci riuscisse? E se la prendesse per una cattiva attrice (come molte volte l'amica del cuore le aveva ricordato)? E se lui a sua volta facesse l'indifferente? E se in realtà l'avesse presa per una troia? E se in realtà, il piccolo e dolce Tony, che nemmeno lei riusciva a credere di averle dato una notte di sesso così mozzafiato, non fosse per nulla così innocente, e che ogni sera faceva con altre quello che aveva fatto con lei, e che quindi per lui non era valso nulla?

Se c'era un'unica cosa sicura tra tutte queste domande era che per Cleo, almeno, quella notte era stato tutto tranne che nulla.

Nel ricordare il modo in cui le mani calde e gentili accarezzavano il suo corpo nudo un brivido le scosse il corpo, così che Jade, al suo fianco se ne accorgesse -Cleo, Cleo, rilassati, non potrete mica fare le stesse cose in aula anche se ne fossi completamente cosciente!-

A volte Cleo stessa si chiedeva come quella ragazza potesse capirla senza che lei dovesse prendersi il disturbo di aprire bocca, ma poi si ricordava che Jade sapesse tutto di lei, sia i suoi fatti personali, sia come affrontava le proprie emozioni ed i propri ricordi.

Bene! Pensò Cleo. Che un nuovo teatrino si apra!

***

Cleo era seduta al terzo banco come per tradizione con dietro Jade, intenta a flirtare con un ragazzo di colore che non ricordava di aver mai visto.

Ad essere sincera era un pò che Cleo si sentiva fin troppo estranea al mondo, infatti non si accorse nemmeno di Annette che le si sedeva affianco e la salutava, apparendo così assai scostumata, ma lei non lo faceva apposta! Se solo gli altri l'avessero potuta capire.

Iniziò a giocherellare col pendente d'ametista costoso che le aveva regalato la madre, uno dei suoi regali preferiti, cullandosi dell'effetto che le portava tanta tranquillità.

Poco dopo arrivò la professoressa Brouce, in leggero ritardo.

Era una donna sulla cinquantina, di una media altezza, i capelli mori e tagliati a caschetto, le mani piccole e precise, sempre pronte a scrivere formule incomprensibili e a fare esperimenti di tutti i tipi. Da giovane era stata una grande scienziata, ma ora, per via di un incidente in laboratorio, non si poteva più definire tale. Era riuscita a trovare una formula per cambiare in parte la costituzione delle cellule, solo che un suo collega sbagliò a leggere le dosi da lei prescritte sul foglio di carta per dar via all'esperimento, e perciò la provetta contenente l'esperimento fece una piccola eruzione di acido, che la costrinse ad essere bendata agli occhi per mesi.

Tutt'ora non poteva esporsi del tutto al Sole o ad alte luminosità, proprio per questo portava solitamente degli occhiali fotocromatici per ogni evenienza. Da quando era avvenuto ciò, più di quindici anni prima, la scuola e gli studenti erano divenuti il suo principale scopo nella vita.

Non essendo sposata e non avendo figli i suoi alunni avevano preso il posto di essi. Teneva alla loro educazione quanto alla sua salute, ma non solo si suffermava sullo studio della sua materia, ma dando ad ognuno di loro delle dritte di vita. La cosa che più gli ripeteva  soprattutto ai giovani innamorati era "state attenti ad amare, perchè poi ci rimarrete feriti", classico esempio del suo amore per la chimica che l'ha portata ad essere quasi cieca.

Molte volte Cleo, soprattutto quando era fidanzata o si stava frequentando con qualcuno, l'aveva ritenuta un pò depressa, per quanto l'ammirasse, eppure, in quel momento della sua vita pensò che infondo aveva ragione.

Anche il detto "Ad ogni azione corrisponde una reazione" avrebbe potuto rendere l'idea della situazione della ragazza.

Tony era seduto difronte a lei e, mentre la professoressa spiegava l'apparato riproduttore, la guardava con uno sguardo che non era certo da lui.

Cleo non stava dando retta, per la prima volta, alla lezione di scienze, concentrandosi solo su un ragazzo dai capelli dorati.

Non erano molto distanti, infatti lui era seduto al secondo banco della folla accanto alla sua, solo che, per un sproporzionato dei banchi, erano quasi paralleli.

Vide il modo in cui si leccava le labbra con estrema lentezza, come se avesse capito che quel gesto la faceva impazzire, poi le diede uno sguardo quasi come se l'avesse vista nuda di nuovo.

Effettivamente quel giorno portava una camicetta piuttosto trasparente e scollata, ma per fortuna la sua scuola lo permetteva, eppure si sentiva così sbagliata in quel momento, così fuori luogo.

Nonostante il suo bel fisico la voglia di attrarre fino allo sfinimento ragazzi e ragazze non era per niente nei suoi abbiettivi, anzi, a volte tentava anche di evitarlo.

In generale, non amava avere gente tra i piedi, e solo quando voleva lei si cercava qualcuno.

Ma con Tony era una cosa diversa. Lui sarebbe riuscita a farla sentire spoglia con sopra dieci maglioni con un solo  innocente sguardo.

-Cleopatra! Per favore, vorresti ritornare fra di noi?- La voce della Brouce era sul tono di rimprovero, soprattutto perchè l'aveva chiamata per nome intero, così come aveva fatto per un massimo di due volte in un sacco di anni.

Cleo tentò di ricomposi dai suoi pensieri e di concentrarsi nuovamente sulla riproduzione, anche se i due pensieri erano così vicini...

La professoressa parve un attimo spaesata nel leggere il titolo del nuovo paragrafo "La fase dall'eccitazione", perciò diede il comando di leggerlo ognuno per sè, dicendo anche che all'interrogazione successiva non l'avrebbe richiesto, ma che voleva solo che sapessero come accadesse il tutto in termini più scientifici.

-Secondo me questa non ha mai visto un cazzo in vita sua- Borbottò Jade da dietro, ma Cleo non le diede nuovamente importanza, troppo occupata a vedere la figura del biondo sbucare con velocità verso l'esterno diretto in bagno, così come aveva richiesto con un cenno di mano.

Le era sembrato assai turbato, come se ci fosse qualcosa che non andava, come se qualcosa l'avesse assai imabarazzato.

Dopo poco, Cleo, armata di spirito intrepido, chiese il permesso di andare in bagno, l'unica particolarità è che si diresse verso quello maschile...

Angolo Autrice:

Sono tornata, dopo non so quantoo. Che ne pensate del capitolo? Belle le lezioni di scienze, eh? Comunque di questo ce ne sarà un continuo che parla di cosa accade subito dopo e, provate a immaginare? Nulla di casto e puroo, yeeeeeee. Comunque spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile. Alla prossima

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 22, 2022 ⏰

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