Capitolo 32

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ESME'S POV
"Amore, vado che se no faccio tardi. Ci vediamo più tardi in campo. Ti amo! Chicco"
Appena uscita dalla doccia, ho trovato sul letto un bigliettino con scritto quella frase. Stasera ci sarebbe stata la partita e Fede era uscito prima per andare all'allenamento pre-partita, mentre io stavo finendo di prepararmi. Di solito andavamo insieme ma il mister aveva detto che la mia presenza gli sarebbe servita in panchina, quindi potevo prendermela con calma.
Così iniziai a vestirmi, asciugai i capelli e dopo passai la piastra così da essere più comoda in caso dovessi legarli.
L'allenamento era iniziato da un'ora quindi avevo ancora un po' di tempo per poter mangiare qualcosa di sfuggita e poi mettermi in macchina per arrivare allo stadio. C'era un po' di traffico che con la musica alla radio diventava lo sfondo tipico da film americano: mancava solo Fede vicino a me e sarebbe stato tutto perfetto.
La suoneria Tan Bonita di Piso 21 mi risvegliò dai pensieri: sul display dell'auto spuntava il nome Amore.
"Bimbo? Sono per strada. Che succede?"
"Niente amore, ti stavo aspettando... Avevi promesso a tutti che avresti fatto un po' di riscaldamento con noi..."
"..." Restai in silenzio... Mannaggia, me lo ero completamente dimenticata...
"Non dirmi che te lo sei dimenticata..."
In sottofondo sentivo le risate di tutti e un po' mi sentivo in colpa ma ero nervosa per colpa del mister che mi voleva di fianco a lui proprio durante il match.
"Bravi, prendetevi gioco di me... Scusa amore, sono agitata a causa del mister... datemi dieci minuti e sono da voi. Non pensavo ci fosse così tanto traffico a quest'ora!"
"Va bene bimba, ti aspettiamo..."
Arrivo in fretta e furia, parcheggio la macchina nei posti riservati allo staff e entro velocemente nello stadio raggiungendo il campo dove i ragazzi si stavano allenando.
Dietro di me sento la voce di Loca che rideva: " Alla buon ora..." Gli altri si avvicinarono e mi salutarono.
"Scusate ragazzi, non sono più abituata al traffico di questi orari. Allora pronti ad essere derisi dai vostri colleghi per essere stati battuti da una donna?"
Si misero tutti a ridere e tra il vociare generale ci dividemmo in due squadre. Facemmo due partite e indovinate chi le vinse entrambe? Ebbene sì, proprio la mia squadra, grazie a due gol miei e uno di Fede Chiesa.
La squadra del mio fidanzato invece non era riuscita neanche a fare un gol ed erano tutti stravolti.
L'ora e mezza successiva i ragazzi si andarono a cambiare e riguardarono le strategie di gioco mentre io mi misi a discutere con Allegri su cosa pensavo dei ragazzi e della prestazione fatta in allenamento.
Mancavano pochi minuti al calcio d'inizio e Federico era in panchina, purtroppo non ero riuscita a convincere il mister a convocarlo come titolare ma solo come cambio sicuro da effettuare nel secondo tempo. Avevo le mani legate e, anche se non ero d'accordo su molte decisioni, come quella di far entrare Federico a metà partita o come quella di farlo giocare in un ruolo che non è il suo, dovevo fare il mio lavoro e non potevo farmi sopraffare dai sentimenti che provavo per lui.
Finalmente la partita era iniziata, la Fiorentina di Dusan Vlahovic ci stava tenendo testa marcando a uomo e infatti nel primo tempo eravamo ancora 0-0.
Quando i ragazzi uscirono dal campo per la pausa, andai anche io negli spogliatoi per rassicurarli e dargli qualche consiglio.
Federico mi cercava con lo sguardo ma non potevo fare molto dato che il mister era sempre vicino a me e controllava ogni mio movimento.
Due minuti prima che tutta la squadra ritornasse in campo, Allegri uscì dallo spogliatoio e io riuscii ad avvicinarmi al mio fidanzato: "Chicco tutto apposto?"
Avevo notato fosse un po' giù di morale ma niente che non potessi risolvere con due chiacchiere.
"Non lo so piccola, ho il presentimento che anche stasera non entrerò in campo..."
Io non gli rispondo ma lo rassicuro con un bacio e ci incamminiamo verso la panchina.
Il mister mi fa segno per chiamare i cambi:
"Bernardeschi e Kean a scaldarvi, siete i prossimi ad entrare!"
Dentro di me sorridevo, ero felicissima che dopo tanto Fede potesse di nuovo dimostrare il suo valore in campo e con la squadra.
La partita è andata bene, anche se abbiamo pareggiato 1-1: grazie all'assist di Federico, Alvaro è riuscito a segnare e Dusan invece è riuscito ad andare in goal a causa di una svista di De Light.
Per tornare a casa ho guidato io, Chicco era stanchissimo e aveva le gambe distrutte ma comunque abbiamo chiacchierato per tutto il tragitto: sentivo nella sua voce la commozione di aver aiutato la squadra e io ero tanto fiera di lui.
Arrivati a casa, non abbiamo neanche fatto in tempo a metterci nel letto che siamo crollati abbracciati l'uno all'altra, consapevoli che l'indomani sarebbe stata domenica: posso essere più felice di così?




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