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Loki Laufeyson si aggirava apparentemente senza meta nei pressi di Asgard, ma chiunque conoscesse la sua identità sapeva o almeno poteva sospettare in maniera quasi certa l'impegno nascosto del dio, immaginava l'ultimo scherzo che stava prendendo forma nella mente dell'Ingannatore, temeva di esserne l'oggetto e tentava di sfuggire alla sua attenzione nel disperato tentativo di difendersi in quel modo dal Flagello degli Aesir. Chi non lo temeva molto spesso non lo portava neppure in simpatia e le rare eccezioni, ad esempio Thor, che gli si era legato con un profondo affetto, comunque non erano disposti a mostrarsi troppo benevolenti nei suoi confronti in presenza d'altri.
Questo al dio delle storie non dispiaceva: si era sempre abituato a vivere con poche attenzioni da parte di ogni sorta di creatura e non mostrava in alcun modo di soffrire di quella condizione, anche se, da giovane ingenuo, incontrando Odino e sentendosi proporre il patto di sangue che li avrebbe resi fratelli fino al giorno del Ragnarok, aveva creduto per un breve tempo di poter "appartenere" ad un gruppo. Mal lui per indole più forte della sua stessa volontà non aveva mai fatto parte di nessun gruppo, non era mai appartenuto a nessuno e a nessun luogo, e con grande vanto per giunta.
In quel momento però il dio dalla lingua d'argento rifletteva sulla serata che lo aspettava: nel grande palazzo di Odino ad Asgard quella sera, come spesso accadeva, ci sarebbe stata una festa a cui tutti gli aesir, di cui lui faceva parte in virtù del suo patto con Padre Tutto, erano tenuti a partecipare se non direttamenti dispensato dal Signore di Asgard e lui come al solito pensava, o almeno cercava di pensare, ad uno dei suoi consueti scherzi che in quelle occasioni tutti si aspettavano, finendo in ogni caso sempre più stupiti di quanto fossero riusciti ad immaginare un attimo prima di scoprirsi gabbati.
Quella sera però qualcosa di diverso sembrava essere stato tessuto dalle Norne per il destino del dio delle malefatte, che mai si era trovato, prima di allora, privo di una qualche idea geniale per attirarsi le ire degli Aesir e per questo non riusciva a darsi pace. Ciò lo aveva allarmato, ma non era sua abitudine ricorrere ai propri poteri, o a quelli altrui, per spiare il corso degli eventi: aveva capito meglio di Colui che intuisce il vero che il destino dovesse operare e portare avanti le sue trame senza essere disturbato dalle azioni sostanzialmente inutili di qualsiasi creatura, Jotunn, Asi o Vani che fosse, avesse osato provare a turbare il corso che già era stato scritto, poiché l'unico vero Dio in tutti i nove mondi sorretti da Yggdrasill era proprio Wyrd. Per questo stesso motivo, quando giunse l'ora, si avviò verso il palazzo del fratello di sangue senza nessun piano premeditato per la serata.
Neanche il dio dell'inganno, dall'alto della sua incomparabile intelligenza sarebbe riuscito ad aspettarsi quello che in effetti il destino quella sera gli avrebbe messo davanti: una serata comune alla corte degli Aesir con lui che, a differenza del solito si intratteneva quasi innocentemente con i suoi commensali, allerta per la strana calma che il dio sembrava mostrare in quella particolare occasione, anche le battute pungenti che aveva rivolto ad alcuni nel corso della serata sembravano non avere particolari conseguenze, né irritavano particolarmente l'Asi o il Vani a cui venivano rivolte.
Fu Odino ad avvicinarsi a lui ad un certo punto della serata con fare sospetto: il figlio di Laufey scostò una lunga ciocca fulva dalla spalla accogliendo con il suo solito sorriso appuntito il suo nuovo interlocutore, certo che il Padre degli Aesir venisse ad accertarsi che dietro quella calma piatta non si annidasse il peggiore degli scherzi che il dio delle malefatte avesse fino a quel momento concepito.
"Odino! Festa sfarzosa come al solito, fratello."
"Loki, questa sera mi sembri particolarmente ben disposto verso la nostra assemblea. Dovrei per caso temere uno scherzo peggiore di quello che hai teso a Lady Sif non troppo tempo fa?"
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The greatest Love
General FictionSigyn è un personaggio della mitologia norrena Non meglio definito ma che secondo me meritava un approfondimento e ciò è impossibile se non parlando della storia del marito: Loki, dio degli inganni. Consiglio la lettura a chi già conosce un po' il m...