、今日!

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Jungkook e Jimin era seduti da ormai più di mezz'ora sulle panchine della palestra, il primo ancora troppo scioccato per gli avvenimenti di quella settimana, il secondo, come ormai da routine, era intendo a sbavare sui muscoli contratti di un certo "puffo dai capelli celestini", come definito dal corvino, nonché Min Yoongi, capitano della squadra.

" Jimin credo tu abbia un po' di bava proprio qui."
A Jungkook faceva ridere e disperare allo stesso tempo quella situazione, ogni qualvolta ci fossero gli allenamenti, come un appuntamento fisso, i due dovevano esserci, e non perché gli interessassero- no, assolutamente- bensì perché poteva essere sempre la volta giusta per posare gli occhi sui giocatori, e in particolare quelli con i capelli blu- sempre se ne esistesse più di un esemplare per pianeta.

" Guarda kook! Come può un uomo essere così bravo ed affascinante anche in una partita di basket?"
Jimin era tutto occhi svolazzanti ed innamorati mentre guardava Min Yoongi schivare assiduamente le pallonate che, se lo avessero colpito, come minimo Jungkook avrebbe dovuto improvvisarsi uno psicologo specializzato alla ripresa di un Jimin singhiozzante per un ipotetico - quasi coma- dell'amato.

"È la terza pallonata che gli arriva in faccia, Jimin."
Con il tempo aveva imparato a sopportare gli scleri da sedicenne del suo migliore amico alle prese con la sua prima cotta, uno sforzo immane per contenersi dal fargli capire che se si fosse limitato a saltelli e schiamazzi, di certo il puffo non si sarebbe neanche accorto lontanamente della sua inane esistenza. Al contrario, invece, aveva confortato e spronato il biondino nella lunga e burrascosa salita verso il suo amore proibito, infondo Min Yoongi era un bel ragazzo e piuttosto intelligente, su questo non vi era alcun dubbio. Jungkook- da buon migliore amico quale era- aveva anche reso noto a Jimin un particolare importante che accomunava entrambi: Yoongi era basso quanto lui. Fantastico no? Poteva essere un buon motivo per i due di avvicinarsi guardandosi direttamente negli occhi- considerando che lui dovesse quasi piegarsi sulle ginocchia ogni volta. Eppure Jimin non la pensò allo stesso modo al momento, Jungkook lo dedusse dal doloroso calcio negli stinchi che non tardò a colpirlo, ad oggi portava ancora i lividi.

"La quarta Kook, è la quarta."

;;&@((

Jungkook amava visceralmente sgattaiolare tra una pausa e l'altra nell'aula di musica, delle volte ne approfittava saltando il pranzo solo per regalarsi quei pochi minuti di pace e serenità. Amava la musica, fremeva al solo pensiero di poter poggiare le mani su un qualsiasi strumento musicale, che si parlasse di un pianoforte o di una chitarra, e se si svegliava particolarmente bene avrebbe suonato anche con un violino. Qualsiasi cosa potesse produrre suoni dolci e leggiadri al solo sfregamento o contatto gli sarebbe andato bene.

Da piccolo era solito strappare fili d'erba, sceglieva i più fini e larghi, se li portava alle labbra stringendo l'estremità tra i denti e così soffiando iniziava a sentire il suono stridulo che produceva, simile ad un fischio. Non troppo piacevole all'udito, certamente, ma pensando che si trattasse di un filo d'erba tra le labbra di un piccolo bambino alle prime esperienze con un mondo del tutto nuovo lo rendeva piuttosto affascinante. Da quel giorno il piccolo Jungkook non temette più di avventurarsi solo nella campagna del nonno sapendo cosa lo aspettasse, al contrario ne divenne ossessionato fin quando, raggiunta un'età e diventando più capiente, ricevette in regalo dai suoi genitori una chitarra piuttosto piccola ma della sua portata. Ricordò come preso dall'emozione non poté che correre a casa del suo migliore amico e mostrargli ciò che aveva ricevuto, finalmente avrebbe potuto insegnargli come suonarla.

Jungkook sorrise teneramente al ricordo, era uno di quei momenti che custodiva stretto dentro di sè, sentiva fosse quasi come una traccia della sua vita, come fosse nuovamente nato da lì, tra la musica, i polpastrelli a sfiorare le corde rigide della chitarra e la schiena poggiata al petto del suo migliore amico che seguiva attento ogni suo movimento.

Ed in quel momento, in quella sala, si ritrovò nuovamente trasportato indietro in quegli anni mentre intonava le note di - at my worst - che dolci si diffondevano nella stanza e avvolgevano la sua figura, ora con lo sguardo alla chitarra e i capelli a coprirgli gli occhi.

"Vedo che non sei cambiato neanche in questo."
Jungkook sussultò per la voce calda che gli arrivò alle spalle e per un attimo tremò pensando a chi appartenesse, ovvero qualcuno che stava volontariamente evitando e che avrebbe continuato a farlo se non se lo fosse trovato a poca distanza da lui.
Il pensiero di incrociare nuovamente il suo sguardo, o averlo addosso gli faceva provare una nuova sensazione di disagio che al corvino non fece troppo piacere.

L'opzione migliore sembrava quella di prendere le sue cose, far finta di non aver visto e sentito nulla e uscire da quella stanza che sembrava essere diventata troppo piccola, e fu proprio quello che fece, gli sembrò di star per riprendere fiato nel momento in cui ignorò malamente la sua figura andando frettolosamente all'uscita se solo qualcuno non l'avesse trattenuto per il polso.

"Che fai? Scappi ancora?"
Odiava quella vicinanza e odiava ancora di più averlo così vicino da poter distinguere ogni dettaglio, ogni particolare e non poté che pensare quanto fosse cresciuto bene in questi anni.
"Devo andare, levati dal cazzo." Stava iniziando ad innervosirsi e non ebbe mai così tanta voglia di correre in mensa come quel giorno, e inoltre, dove cazzo è Jimin quando serve? Quel nano è sempre tra i piedi e sparisce nei momenti di più bisogno.
"Jungkookie, da quando ti rivolgi così al tuo hyung?"L'avrebbe colpito a breve, questo pensò subito il corvino. Se non si fosse tolto quella fastidiosa smorfia da spocchioso e avesse continuato a parlargli a così poca distanza e con quella nota ironica e melodrammatica nella voce, l'avrebbe colpito.
Con uno spintone se lo tolse di dosso sospirando pesantemente al senso di libertà che lo colpì. Lo vide barcollare all'indietro e togliersi finalmente quell'espressione del cazzo dal viso.

"Da quando io e te non siamo più nulla."

Doveva trovare Jimin.















che carino geichei 🧚🏻‍♀️🧚🏻‍♀️

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che carino geichei 🧚🏻‍♀️🧚🏻‍♀️

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⏰ Last updated: Jan 17, 2022 ⏰

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