parte 5

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Si, Mattia sapeva.
Come poteva non farlo dopo aver sentito e visto tutto?
Si era svegliato senza far rumore e lentamente aveva aperto gli occhi, come se il sogno appena fatto potesse volare via da un momento all'altro.
Ma cosa se ne faceva di un sogno effimero e fittizio, quando a meno di un metro aveva Christian che si stava masturbando davanti ai suoi occhi?
A quella vista, quasi svenne.
Riusciva a distinguere la mano dell'altro che si muoveva velocemente sotto le coperte, mentre il più grande alzava di poco i fianchi per scoparsi nel pugno.
Gli occhi semichiusi rivolti verso l'alto mentre sospiri di piacere lasciavano le sue labbra.
Ma la goccia finale arrivò quando si irrigidí sussurrando un “Cazzo si M-Matti”  per poi chiudere gli occhi e riprendere fiato.

Fece finta di dormire quando l'altro si alzò per chiudersi in bagno.

Il cuore gli batteva a mille, le guance erano accaldate mentre un solo pensiero gli si ripeteva in testa.
Ha detto il mio nome.

Gli sembrava surreale quella situazione.
Come poteva non essersi accorto che il suo desiderio per il moro fosse reciproco?
Certo, era un pò sbadato, a tratti sconnesso, ma non tanto da non accorgersi di quando qualcuno voleva entrargli nei pantaloni.
E magari entrare anche da qualche altra parte.

Si diede mentalmente uno schiaffo per quel pensiero.
Non ci teneva a venire nei pantaloni.

Quando sentí la porta del bagno aprirsi, richiuse velocemente gli occhi e portò una mano vicino alle labbra, per sembrare piú credibile.
Ma quasi mandò a fanculo la propria copertura, nel momento in cui Christian gli accarezzò dolcemente una guancia.
Mattia si stava davvero facendo violenza fisica per non alzarsi e attirare il moro in un bacio che gli avrebbe fatto scordare anche il suo nome.
Ma lo sapeva, non era quello il momento.
Una volta si ritrovò a parlare con Todaro e Umberto ed entrambi gli affibiarono lo stesso difetto: Mattia aveva fretta.
Aveva fretta di crescere, di sfondare come ballerino.
Aveva fretta di fare tutto ciò che si era prefissato nella vita.
Perciò, per non rovinare la bolla di tranquillità che si era creata, si impedí di reagire e lasciò che il più grande tornasse a letto.
Si addormentò cullato dal ritmo del suo respiro e con una sola certezza:
Ogni cosa a suo tempo.

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oggi un pò ispirata, quindi doppio capitolo, tra cui un pov mattia

in the middle of the night // matian zenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora