parte 15

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Matti

Che fosse una supplica o un avvertimento, il biondo non ebbe nè la forza nè la voglia di capirlo.
L'unica cosa che il suo cervello poteva registrare erano i brividi sulla sua schiena e i piccoli sussulti involontari che gli provocava il lento strusciarsi che lui stesso aveva iniziato.

Le dita di entrambi si erano intrecciate sulla superficie del lavandino e il moro aveva iniziato a rispondere a quel dondolio che gli stava fottendo la testa.
Fu per questo che preso dall'impazienza di essere dentro l'altro, si afferrò l'erezione e la guidò alla sua entrata.

Quel contatto li fece gemere all'unisono, e Mattia non poté che piegarsi e inarcare la schiena sentendolo andare fino in fondo, senza il lattice ad ostacolarlo.
E lo percepiva come mai prima, caldo e pulsante, ogni vena in rilievo e ogni goccia di precum che abbandonava la punta.
La sensazione lo fece sospirare pesantemente, le nocche delle mani ormai bianche per quanto stessero stringendo la superficie sotto di esse.

E per Christian era quasi peggio. Aveva socchiuso gli occhi appena aveva superato il primo fascio di muscoli col glande e quando finalmente i loro fianchi furono a filo, si concesse un gemito profondo e roco.
Le dita gli erano finite sulla vita stretta dell'altro, per nulla intenzionate a lasciarla.

E se il solo essergli dentro li aveva ridotti così, non erano minimamente pronti a quello che provarono quando il più grande uscí quasi completamente per poi sbattergli forte contro.

Il biondo dovette trattersi dall'urlare quando lo fece ancora e ancora, senza sosta.
All'inizio erano spinte lente ma incredibilmente intense, volte ad abituarsi, ma una volta che si guardarono per puro caso allo specchio, il moro gli fece un sorrisino bastardo prima di dargli una spinta che di amorevole non aveva nulla.
E preso in contropiede il più piccolo non potè che gemere forte, al ché Christian gli tappò subito la bocca con una mano.

Per far ciò, aveva alzato la schiena all'altro, che in quella posizione sospirò di nuovo, troppo concentrato sul piacere per imbarazzarsi.

Senza fermare le spinte assurdamente potenti e con ancora la mano sulla sua bocca, il moro accostò le labbra al suo orecchio

“Non vorrai mica che gli altri ti sentano?”

Per tutta risposta, il minore prese a leccargli le dita, ormai abbandonata l'idea di riuscire a chiudere la bocca almeno per un secondo.
Aveva le lacrime agli occhi e il cuore a mille, l'unica sensazione evidente era il cazzo dell'altro che gli sbatteva dentro e gli faceva inarcare la schiena.

“C-Cosí stretto, Matti”

Christian si sentiva al limite, le pareti del biondo che lo stringevano in una morsa che si faceva sempre piú possessiva ad ogni spinta.
Il ballerino di latino gli mormorò qualcosa sulla mano, perciò la tolse per farlo parlare.

“C-Chri ti pr-”

Un gemito non gli fece neanche finire la frase: il moro aveva trovato il suo punto sensibile e aveva preso a martoriarlo con forza.

Privo di ogni pensiero, allargò le gambe per rincorrere quella sensazione fantastica e lasciò che la sua testa ciondolasse fra le spalle, troppo stanco perfino per cercare di mantenere la posizione di prima.

Si ritrovò di nuovo piegato sul lavandino, e prima che potesse anche solo pensare di far qualcosa, Christian gli afferrò ancora i capelli e gli fece alzare la testa.

Dallo specchio si guardarono di nuovo, e Mattia non potè che perdersi nel modo in cui l'altro appariva mentre lo scopava.

Le guance rosse, gli occhi lucidi, la pelle poco abbronzata brillava per il sudore e i muscoli erano contratti per quanto forte lo stesse fottendo.

E quell'immagine unita alle parole che gli uscirono successivamente dalla bocca, furono la ciliegina sulla torta.

Notando che l'altro fosse al limite, Christian si avvicinò al suo orecchio e vi mormorò piano

“Vieni per me, Matti”

E chi era lui per non fare altrimenti?
Dopo l'ennesima spinta sulla sua prostata, venne forte sul pavimento e in parte sul piccolo mobile sotto al lavandino, gemendo il nome di Christian.

La sensazione delle sue pareti che gli stringevano attorno fece boccheggiare il più grande, a corto di fiato.

Stava già per uscire da lui per venirgli addosso quando con voce distrutta il più piccolo pronunciò

"C-Chri ti prego, dentro. Vienimi dentro, lo voglio così tanto"

Col cuore in gola, perse il controllo. Totalmente.
Scopò Mattia attraverso la sua ipersensibilità, facendolo ansimare e stringere ancor di più attorno alla sua erezione rabbiosa che chiedeva solo sollievo. E non ci volle molto a trovarlo.
Con un'ultima potente spinta, il maggiore venne a fiotti spessi e bollenti nel corpo del biondo, riempiendolo col suo seme e sospirando direttamente sulla sua pelle.

Continuò a muovere i fianchi lentamente, scopandogli lo sperma ancora più dentro, per poi uscire piano e vederlo gocciolare sulle sue cosce glabre.

E contrariamente a quello che era successo in quel bagno, lo fece alzare piano e gli afferrò delicatamente il viso, per poi baciarlo con tutta l'attenzione che poteva metterci.
Lo sentí sospirare e accarezzargli le spalle.

Si guardarono negli occhi per la prima volta dalla fine dell'amplesso e forse uno più dell'altro capí che quel ragazzo non era solo una semplice scopata.

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Dario quando è andato a cercare il dentifricio per poi trovare la bottiglietta di lubrificante:

ciao raga, volevo fare una piccola precisazione:nelle fanfic, soprattutto le boyxboy, il sesso non protetto è un elemento classificato come spicy, non fluff

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ciao raga, volevo fare una piccola precisazione:
nelle fanfic, soprattutto le boyxboy, il sesso non protetto è un elemento classificato come spicy, non fluff.
Quando il bottom chiede al top di farlo senza preservativo, la cosa non è ritenuta carina ma eccitante, il perché poi non penso di doverlo specificare.
Detto ciò, c'è la vecchietta in me che mi costringe a dire:
mi raccomando non usate mai il sesso non protetto come gesto d'amore, perché è solo stupido e pericoloso

in the middle of the night // matian zenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora