parte 11

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Più Christian diceva quelle cose, più Mattia pensava che sarebbe imploso da un momento all'altro.
Come poteva sembrare cosí tranquillo, quando il più piccolo aveva dentro una tempesta tale da non riuscire a mettere due parole in fila?

Quando poi il moro tolse delicatamente le dita da lui, quasi si mise a piagnucolare.
Non capiva come una cosa del genere potesse procurargli tanto piacere, ma ne voleva ancora e ancora.

Christian gli lanciò uno sguardo quando prese il quadrato argentato dal comodino

“Sei ancora sicuro di voler andare fino in fondo? Non dobbiamo per forza se non lo vuoi e-”

“Christian, non sarai mica nervoso?”

Mattia lo prese in giro, vedendo come l'altro aveva iniziato a parlare a macchinetta, gesticolando e guardando ovunque tranne che lui.

Il più grande gli sorrise poco convinto

“C-Cosa? Ma dai, io nervoso? Lo dico per te, io... ecco, io non voglio farti male. È l'ultima cosa che vorrei in realtà e pensare che potrei farlo, che potrei essere disattento o frettoloso-”

L'altro gli prese i lati del viso attirandolo in un bacio, fermando il suo sproloquio.

“Non mi farai del male, lo so. Mi fido di te e tu dovresti fidarti di me quando dico che sono sicuro al cento percento di quello che stiamo facendo.”

Vide il moro rilassarsi un pò, confermando che si, era nervoso.
Come poteva non esserlo?
Voleva che andasse tutto liscio, voleva essere abbastanza per quella visione vivente che era Mattia.
Lui era bello e bravo qualsiasi cosa facesse, ma Christian?
Lui ci pensava un mese prima di tagliarsi anche solo i capelli, perché non era mai sicuro di come appariva, di come faceva le cose.

Un conto erano i preliminari, ma il sesso?
Era sempre stato un tipo tranquillo, eppure quello si che lo faceva andare nel panico.
E se non fosse stato abbastanza bravo?
E se gli avesse fatto male?
E se-

“Chri guardami”

Il moro puntò lo sguardo nel suo, e sentí come se ogni paura lo avesse abbandonato.
Il più piccolo gli prese il preservativo dalle mani, per poi aprirlo con i denti e gettare a terra l'involucro. Tutto ciò non distogliendo i suoi bellissimi occhi azzurri da quelli incantati dell'altro.
Si avvicinò e dopo avergli lasciato un bacio a fior di labbra, srotolò il lattice sulla sua lunghezza.
Prese di nuovo il lubrificante e ne mise un pò sulla sua mano, per poi cospargerlo attorno al contraccettivo, accarezzando contemporaneamente il moro che a quelle attenzioni sospirò rumorosamente poggiando la testa nell'incavo del suo collo.

Diede un leggero morso quando il biondo si concentrò sul glande, per poi scostare la sua mano e spingerlo di nuovo supino sul letto.
Gli aprí per bene le gambe, agganciandole ai suoi fianchi.
Dando un'ultima occhiata al ballerino di latino, guidò la sua erezione alla sua entrata spingendo lentamente e superando  il primo fascio di muscoli.
Si fermò col respiro pesante, quando sentí l'altro imprecare.

“Tutto okay?”

Il biondo aveva gli occhi un pò lucidi, ma per il resto sentiva di poter andare avanti.
Annuí energicamente per poi abbassare la testa di nuovo sul cuscino quando sentí il moro ricominciare a spingere delicatamente.
Aveva il cuore in gola e il dolore non accennava a scemare, ma non si azzardò a fiatare.
Aveva aspettato troppo a lungo questo momento per rovinarlo con la sua codardia.
Quando Christian arrivò fino in fondo, si permise di respirare, accorgendosi di aver trattenuto il respiro per l'ansia.
Come poteva descriverlo se non con la parola "perfetto"?
Mattia era caldo, stretto oltre ogni misura e il moro non voleva altro che lasciarsi andare.
Ma guardando l'altro, lo trovò con gli occhi serrati e il petto che faceva su e giù ampiamente.
Gli accarezzò una guancia, liberando il suo labbro dalla presa ferrea dei denti

in the middle of the night // matian zenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora