22 DICEMBRE 2021
"E quindi l'avete trovata?" chiese Fabio mentre si serviva gli spaghetti direttamente dalla pentola. Brando annuì "pare di sì... mo ci deve parlare prima mia madre, per mettersi d'accordo su tutto" rispose allungandosi a riempire d'acqua i tre bicchieri sul tavolo "mi deve fare tipo da garante, credo... sai com'è" aggiunse, mentre Fabio faceva cenno di sì con la testa, seguendolo con lo sguardo "e poi immagino che il proprietario di casa vorrà conoscermi, prima che mi trasferisco" concluse il riccio. "Immagino di sì" commentò il ragazzo, e poi, allargando il sorriso che già gli stava facendo aggiunse "vedi di non farti subito riconoscere eh???" Brando gli fece una smorfia arricciando il naso, come a dire -molto divertente- e Fabio gli sorrise di nuovo, in maniera più dolce stavolta. Gettò un'occhiata veloce a suo padre che continuava a battere il corridoio davanti alla porta della cucina col cellulare attaccato all'orecchio. Erano andati a pranzare (scroccare) da lui, ma non sembrava ancora intenzionato a raggiungerli a tavola.
"hai finito di impazzire nel traffico quindi" disse tornando a rivolgersi a Brando, giocherellando con bicchiere. Il riccio alzò gli occhi al cielo esagerando un sospiro di sollievo "te giuro non vedo l'ora!" esclamò arraffando un pezzo di pane "due ore de raccordo a andà e due a tornà non le reggo più ormai" aggiunse azzannandolo. Di nuovo Fabio si trovò ad annuire. Alla fine prendere una casa in affitto vicino a Tor Vergata era la scelta più sensata per Brando, lui aveva anche l'obbligo di frequenza a tutte le lezioni! Scosse leggermente la testa, chinando poi lo sguardo sul piatto "che invidia..." commentò bonariamente, iniziando ad arrotolare gli spaghetti. Il riccio perse due secondi ad osservare divertito che impresa fosse farlo per lui, che usava la sinistra "io col motorino è vero che svicolo... ma fa un freddo cane!" aggiunse. Brando fece spallucce "vabbè Fedè... te il freddo lo reggi bene" minimizzò "e poi il giovedì che attacchi alle 8 la sera prima puoi sempre rimanè a dormì da me no?" aggiunse in tono pratico, guadagnandosi a questo punto una rapida occhiata maliziosa e un sorrisetto, che lo fecero ridere.
"CHE SIGNIFICA CHE SEI GIA' SUL TRENO??!" la voce ineditamente alta di Alberto alle loro spalle li fece girare di scatto. L'uomo aveva l'aria esterrefatta mentre ascoltava la voce all'altro capo della linea telefonica "ma..." provò a intromettersi, ma fu interrotto di nuovo. I ragazzi lo videro alzare gli occhi al cielo e buttare giù le spalle con esasperazione. Si scambiarono un veloce sguardo incuriosito.
"zia ti avevo detto che sarei venuto su a prenderti domani... ma che combini.." esalò quasi piagnucolando. Fabio si passò una mano sulla faccia.
La zia Jole ne aveva fatta un'altra delle sue. A quanto aveva capito montare a 90 anni su un treno da sola da Monterosso fino a Roma (con tanto di cambio a Genova!!!) per venire giù per Natale.
"no che non potevo venire oggi!" sbraitò Alberto nel telefono "ero a scuola! Hai presente? Il posto dove lavoro e che grazie a dio dirigo anche??" Fabio scoccò un'occhiata a Brando e e poi si alzò per raggiungere suo padre e dargli almeno supporto psicologico, dato che sembrava sull'orlo di una crisi di nervi. Brando, dopo un breve momento di esitazione, lo seguì. Vide Alberto che lasciava andare uno sbotto d'aria esasperato di nuovo, mentre marciava avanti e indietro nella piccola cucina, e poi si voltava inchiodando di botto e massaggiandosi la schiena come se servisse a calmarlo "oh certo si... un signore tanto gentile t'ha aiutato a caricare la valigia... splendido" commentò. Poi scoccò un'occhiata a Brando e roteò vistosamente gli occhi, facendogli trattenere uno sbuffo di risata.
Come al solito Jole era campionessa olimpica nel far perdere il self control ad Alberto.
"vabbè, vabbè..." esalò l'uomo nel cellulare "dimmi a che ora arrivi che vengo a prenderti" Fabio lo vide sgranare gli occhi e poi urlare "MA QUALE TAXI??? A ROMA??? MA SEI MATTA??" Fabio di nuovo si pizzicò la radice del naso con due dita, mentre Brando ancora se la rideva sotto i baffi "no zia non penso che tu abbia 100 anni, ma ne hai 90 cristo santo!" sbraitò ancora, dando di getto le spalle ai ragazzi per ricominciare la sua marcia "zia... ti prego.... non fare così... dimmi l'ora a cui arrivi su..." la blandì di colpo, decidendo di cambiare tattica. Brando lo vide sospirare e massaggiarsi stancamente gli occhi con una mano. A quanto pare non aveva funzionato. Colto da un'idea si fece avanti e toccò leggermente Alberto sul braccio per richiamare la sua attenzione. Quello si girò sussultando, preso alla sprovvista, sgonfiandosi subito dopo in uno sguardo stanco "digli che vado io... a prenderla" sussurrò il riccio, quasi solo col labiale, indicandosi. Alberto gli scoccò un'occhiata prima di rivolgersi di nuovo nel ricevitore "zia vorrebbe venire Brando, a prenderti, potresti..." si bloccò di colpo per spalancare gli occhi e circondarsi il torace col braccio libero "ah lui si eh..." nicchiò in tono a sfottere, facendo sfoderare a Brando un'espressione soddisfatta e scoppiare a ridere Fabio. Alberto trattenne per un pelo uno sbuffo di risata "va bene, va bene..." esalò massaggiandosi un occhio con un sorriso stanco "sì, ci vediamo a casa" aggiunse prima di agganciare "arriva a Termini alle 18" sentenziò guardando gli altri due, saettando rapidamente da uno all'altro. Brando scoppiò a ridere "niente da fare Fà!" esclamò rivolto al suo ragazzo "la tua prozia mi adora!" rise, facendogli scuotere la testa divertito "ma d'altra parte ha ragione dai" riprese il riccio in tono altezzoso "come si fa a non adorarmi??? guarda che faccino delizioso che ho!" scherzò facendo roteare gli occhi ad Alberto e mimare a Fabio il gesto di mollargli uno schiaffo. Il riccio fece una mossa di riflesso come per scansarsi, senza smettere di ridere. Alberto fece un lungo sospiro "vabbè" tagliò corto "ti dispiace Brando? Farmi questo favore?" chiese mentre già il riccio stava scuotendo la testa "nessun problema, l'ho detto apposta" e poi voltandosi verso Fabio aggiunse "vieni con me?" "mi pare ovvio" rispose il ragazzo con un sorrisino fintamente esasperato, sostituendo 'andare a prendere la zia fuori di testa' ai suoi piani per il pomeriggio. Alberto annuì approvando la cosa "dai ora mangiamo... sarà diventata una colla..." mugugnò all'indirizzo degli spaghetti nella pentola.
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Regalo di Natale
RomanceUn mese di assenza e poi eccomi di nuovo dopo neanche una settimana ^^ con un regalino speciale a tema Brabio tutto per voi. Spero che vi piaccia! Buona Natale a tutti!!!