Mattina. Una mattina come le altre. Si inizia un altro anno scolastico, e Simone vorrebbe già iniziare le vacanze natalizie. Si alza e si prepara, non vuole arrivare il primo giorno di scuola in ritardo. Appena finisce, scende in cucina per fare colazione e trova sua nonna preparare il caffè e sul tavolo un po di biscotti, succo e cornetti. Da un leggero bacio alla donna di fianco a lui, per poi prendere un cornetto ed uscire da casa. Indossò il casco, un po rovinato, salì sopra la sua moto e si camminò verso la scuola. Mentre guidava, pensava ai mesi precedenti, ed al suo rapporto con Manuel, che doveva rivederlo quel giorno stesso. Pensò a quello che consumarono quella sera, al casto bacio, ed un qualcosa di più.
Arrivò presto a scuola, e subito vide Laura, andò per salutarla quando si accorse di una figura strana...
Un ragazzo.
nuovo, mai visto in tutta Roma.
Il ragazzo lo guardò per qualche secondo, per poi tuffarsi nelle braccia di Laura. Non la vedeva da ben tre mesi, gli mancava un po.
Si staccò dall'abbraccio, si girò e vide Manuel(grandissima testa di ca- cucciolino<3)
Abbassò lo sguardo mentre l'altro ragazzo si avvicinava, era insieme a Chicca, non una novità.《 Che succede Simone? ti vedo triste..》chiese Laura, con una voce preoccupata.
《Eh? N-no nulla, tranquilla》rispose un po distratto Simone, tenendo gli occhi fissi su Manuel.
《È per Manuel, vero?》 chissà ancora Laura, sapendo già la risposta.
《Si... non c'è la faccio più.》rispose a sua volta Simone, con un aria molto più triste.
《Ciao regà》disse Chicca.
《Buongiorno Chicca, sempre la solita ahah.》rispose Laura.
《Buongiorno Chicca》disse Simone, ignorando completamente la presenza di Manuel.
《Buongiorno Simò, tutt'appost?》disse Manuel.
Simone non rispose, non voleva parlargli in quel momento, non quella giornata.
《Aò, c'è senti?》continuò il ragazzo più grande, sorpreso dal gesto del più piccolo.Simone non lo ascoltò, lo lasciò perdere e si diresse verso la classe, completamente vuota.
Appoggiò lo zaino sul banco, e sopra di esso la testa, stanco per aversi svegliato alle 6:30 del mattino.
Improvvisamente, sentì dei passi, aprì un occhio e vide un ragazzo, più basso di lui, che entrò in classe molto silenziosamente.
Appoggiò anche lui lo zaino sul banco, prese un quadernetto, aprì l'astuccio piccolo ed azzurro con dei punti interrogativi piccoli sopra, ed iniziò a disegnare.Simone a quella vista perse un battito. Quel ragazzo gli faceva uno strano effetto. A primo impatto sembra un ragazzo carino e gentile agli occhi di Simone. Come un piccolo angelo, solo mortale. Ha dei capelli ricciolini, simili a quelli di Simone, dei occhi verde chiaro, lentiggini sparpagliate per tutta il viso e degli occhiali rotondi e sottili. Indossa una felpa nera con dei disegni bianchi, tuta grigia, che manda in confusione il ragazzo, e delle semplici Jordan.
Simone prova ad iniziare una conversazione ma suona la campanella. Vede tutti entrare, ma lunica cosa che vede dal ragazzo in questione è il suo viso girarsi verso di lui e due occhioni verdi ad accoglierlo.
Simone perde un battito. Un altro. Un altro ancora...
Si mette le mani in testa ed abbassa quest'ultima, finché non la nasconde poco più sotto dello zaino.Manuel, vedendo solo quella scena, gli venne un nervosismo da spaccare ogni cosa. Da quando è successo il casino del bacio, la notte di fuoco tra lui ed il più piccolo,non è riuscito a togliere l'immagine del ragazzo dalla sua testa. Mentre geme, mentre grida il suo nome per incitarlo a continuare.
Manuel si blocca guardando Simone che nel frattempo lo guarda confuso.《Ehm.. sai non sono un dipinto, non c'è nulla da guardare qui.》disse freddo Simone.
《 AH si, certo..》rispose Manuel, un po imbarazzato per l'accaduto.
Quest'ultimo si sedette nel banco accanto a lui, ed iniziò a guardo costantemente, non capendo cosa gli stesse succedendo.
Le lezioni continuarono e finì la giornata.
dopo le lezioni
《 Oh Simò》parlò Manuel, con molto gentilezza.《 Che cosa vuoi da me, Manuel?》rispose freddo Simone, anche se un po titubante.
《 Te devo parlà》rispose subito Manuel, sta volta molto più deciso.
《Non oggi, non posso. Devo fare delle robe》 mentì Simone, dicendo una stronzata sul momento.
《Mh... va bene. Allora parliamo domani.》disse Manuel.
Ed ora cosa dovrebbe dire, che ha da fare anche domani? no, deve per forza parlargli.
《 Vaffanculo Manuel.》Manuel a quella frase, sentì dei brividi su tutto il corpo. Non capisce perché Simone si stia comportando in questo modo. O forse lo sa...
Simone, si allontanò dal più grande per andare verso la sua moto, quando qualcuno lo fermò.
《H-hey, scusa potrei chiederti una cosa?》chiede un ragazzo poco più basso di lui, con quei occhi verde smeraldo.
《Si certo, dimmi》rispose con gentilezze Simone.
《sapresti dirmi dov'è l'ufficio della preside? devo incontrarla e sono pure in ritardo》si scusò il più basso un po imbarazzato.
《Certo, in fondo a sinistra.》rispose con serenità Simone.
《Oddio, grazie mille. Piacere, mi chiamo Stefano!》disse il ragazzo accanto a lui.
《Beh, il piacere è tutto mio, Simone balestra.》
rispose Simone, fingendo un inchino e facendo ridacchiare il ragazzo accanto a lui.
《Bene, allora ci vediamo domani,Balestra~》
ridacchiò il più basso e se ne andò facendo l'occhiolino a Simone, che nel frattempo, era diventato come un peperone.
Manuel, intanto guardava la scena, arrabbiato da morire.
Voleva prendere a pugni chiunque, e questa cosa la notò subito Chicca.《Cazzo c'hai già er primo giorno de scola?》disse Chicca, molto annoiata dal comportamento ripetitivo del ragazzo.
《Quello novo, me sta sul cazzo.》rispose molto scazzato Manuel, non staccando gli occhi sui due ragazzi.《Te sei un idiota.》rispose Chicca.
《Grazie.》ridacchiò per finta Manuel.
《prego<3》rise Chicca, per poi prendendo con le mani il viso del ragazzo accanto a lei, così da avere tutta l'attenzione.
《Allora, perché te sta così tanto sul cazzo?》 chiese Chicca.
《Non lo so, ma questo sa troppo de perfettone, e poi sta troppo attaccato a Simone.》 ammise il ragazzo, no pensando alle parole dette.
《 E come mai te rosica così tanto che Simone sta co quello?》disse Chicca, non capendo la situazione.
《Non lo so, ma so solo che me da fastidio.》disse Manuel molto arrabbiato.
《 Va bene, come dici te. Mo portami a casa che c'è fame e devo andà a magnà》disse la ragazza, mettendosi il casco e salendo sulla parte posteriore del motorino.
Così Manuel si decise di staccare l'attenzione su Simone e quel ragazzo ed andare a casa, per stare un po per conto suo. Deve capire cosa gli sta succedendo.
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~aspetto solo un si~《Simone x Manuel》
General FictionStefano, nuovo alunno nella classe di Simone. metterà in gioco i sentimenti di quest'ultimo, e soprattutto i sentimenti di Manuel. buona lettura<3