I diari di "The Hunger Games"

Diario di faccia di volpe (mietitura)

Caro diario, oggi sono stata sorteggiata per partecipare ai 74esimi hunger games. Non posso dire di avere paura, insomma, ho una mente brillante, e nessuna forza può competere con una buona mente, ma ci sono tributi contro la quale non ce la farò mai: Cato, Tresh, Clove. Nel distretto 11 è stata anche sorteggiata una bambina di 12 anni, il suo nome è Rue. Povera bambina, aveva ancora tutta una vita davanti, magari si sarebbe potuta sposare, avere dei figli, e invece nulla. Non ci sarà nulla per nessuno dei 24 tributi, a parte per il vincitore, sempre se la sua coscienza gli permetterà di restare sano. Nulla per tutti noi, solo per questi stupidi hunger games, perché noi abbiamo il compito di compiacere gli abitanti di capitol city con una carneficina ben fatta. Siamo solo delle pedine, create da loro per puro divertimento. Ma io non sono una pedina. Rue non è una pedina. Tresh non è una pedina. Peeta mellark, del distretto 12, non è una pedina. Nessuno di noi lo è, nè lo sarà mai. Ma purtroppo non possiamo farci nulla, se non attendere, in maniera pietosa, la nostra fine. Forse, l'unica cosa che potremo fare, è sperare che qualcuno, qualcuno che abbia una grande forza, più mentale che fisica, riesca ad opporsi; ma ciò è già successo, è già successo che qualcuno abbia provato a ribellarsi dal controllo della capitale, e qual è il risultato? Che tra pochi giorni sarò messa in una gabbia e usata come un gioco. Dovrò trovare un modo veloce e indolore per morire. Se verrò colpita subito, al momento del via, meglio così, forse, se sarò fortunata, non me ne accorgerò neanche, sarà come addormentarsi, ma accadrà tutto più velocemente. Ma se, al contrario, sopravviverò e rimarrò tra i pochi in gara? In quel caso sarà inevitabile, mi suiciderò. Veloce e indolore, no?