pov jungwon
"come mai sei venuto anche tu?" domandai non appena vidi arrivare jay. "volevo farti compagnia. se è una cosa importante per te allora io... si io ci sono" sussurrò imbarazzato sedendosi al mio fianco. avevo accompagnato sunoo in ospedale, sapevo che nessuno l'avrebbe fatto. ma ancor meglio sapevo che niki, orgoglioso com'era, non sarebbe venuto. in risposta ridacchiai. "ti sei ripreso dalla sbornia di ieri?" domandai stranito dal suo comportamento. per quanto jay facesse attenzione a non farsi vedere, da quando ci siamo lasciati ha iniziato a uscire ogni sera. e quando tornava era costantemente ubriaco. l'avevo notato, era impossibile non notarlo. "quale sbornia?" domandò sudando freddo. in realtà non avevo minimamente voglia di parlare di queste cose. ero fin troppo concentrato sulle parole che sunoo mi aveva riservato durante il tragitto in macchina. ma se questo era l'unico momento in cui potevo avere una conversazione "normale" con jay, allora mi andava bene. "dai jay, lo so che esci la sera per andare a bere" ridacchiai ripensando alla sua pessima recitazione. "se lo faccio c'è un motivo won" sbuffò in risposta posando la testa sul muro. eravamo seduti sulle sedie difronte alla sala dove si trovava sunoo. secondo piano, terzo corridoio, seconda stanza a sinistra. eravamo da soli. era così triste, perché sunoo ha dovuto passare tutto questo da solo. "e qual è questo motivo?" domandai sinceramente stanco di parlare. avevo la testa completamente da un'altra parte. per quanto inizialmente sunoo per me era solo il migliore amico di niki, ora eravamo diventati fin troppo legati. anche perché è stato lui a consolarmi dopo la rottura con jay. è stato con lui che ho passato notti intere a cercare di sistemare al meglio i programmi per gli eventi. è stato lui che mi ha insegnato come respirare mentre ballavo. è stato lui ad aiutarmi con le note alte. sunoo aveva una voce stupenda, che però non aveva mai fatto sentire a nessuno di noi se non a me. lui era un genio, era portato per essere un idol. e anche se niki l'altra sera è tornato nel dormitorio facendo svegliare tutti, continuando a ripetere che sunoo si volesse solo vendicare. a me questo non sembra il comportamento di una persona che voleva farcela pagare. sunoo stava solo riflettendo se stesso in noi. e faceva davvero male saperlo, perché me l'aveva detto. lui stava facendo tutto questo solo per vedere niki felice. mi aveva detto che era disposto anche a farsi male per vedere il suo sorriso. prima, in macchina, mi aveva detto che se non ce l'avesse fatta di dire a niki che lui aveva lottato con tutte le sue forze fino alla fine. che si scusava perché era colpa sua se ora non avevamo più un producer. che giurava su dio che aveva fatto tutto questo per vederlo felice e non per ostacolarlo. non mi ha voluto dire che cosa si fossero detti venerdì sera eppure ero sicuro che sunoo avesse pianto. non perché si vedesse. ma perché lui non lo faceva mai. pensa avere qualcuno che ti ami così tanto. "won, sei tu il motivo" affermò jay puntando il suo sguardo nel mio. "io?" domandai incerto. non era lui quello che l'aveva superato. "si ovvio, come pretendi che stia dopo che ci siamo lasciati!" sbuffò passa dosi una mano fra i capelli. avevo sempre pensato che jay in tutto questo tempo era stato con me solo per abitudine. solo per cercare di rimediare agli errori di mio padre. "non solo tu stai così" sussurrai abbassando lo sguardo. effettivamente sunoo aveva ragione. come sempre d'altronde. istintivamente mi prese la mano e iniziò a giocare con le mie dita. "mi dispiace won, è solo colpa mia se ci siamo dovuti lasciare" sussurrò a testa bassa anche lui. "sai jay, sunoo mi aveva detto che come le stelle che ci siamo promessi anche noi dobbiamo stare distanti e amarci per sempre" risposi posando la testa sulla sua spalla. sunoo, da quando era diventato il nostro produce, mi ha sempre consolato e rassicurato. come se sapesse cosa stessi provando, come se anche lui avesse provato le stesse sensazioni. eppure io non sono mai riuscito a contraccambiare. sunoo era sempre così felice. non lo so, solo niki poteva saperlo. "da quanto è lì dentro?" domandò jay cambiando completamente argomento. fissai per un po' la stanza sperando di vedere qualcuno uscire, ma fu tutto invano. "ormai sono 5 ore" sussurrai stanco, ero qui dalle 4 del mattino.pov niki
alla fine anche lui lo pensava. io non sono abbastanza bravo eh? però intanto solo io ho debuttato. ero nella sala prove, non avevo intenzione di sprecare il mio giorno libero. o mi muovevo a migliorare o sarei rimasto indietro per sempre. non avevo scelta insomma. "avanti" dissi a fatica non appena sentii qualcuno bussare alla porta. "oh niki sei qui da solo?" domandò yeonjun entrando. istintivamente mi inchinai, era pur sempre un mio sumbenim. "yeonjun hyung come mai qui?" chiesi di rimando. perché scomodarsi e arrivare fino alla nostra sala ballo, la loro era dal lato opposto.
"ah si ecco cercavo sunoo, per caso l'hai visto?" disse grattandosi la nuca. non avevamo mai parlato più di tanto. era imbarazzante. perché cercava proprio lui? lo potevo aiutare io. mi schiarii la voce. "no, non c'è. se ti serve qualcosa puoi chiedere a me" affermai cercando di scaricare la tensione. lui rise e mi sorrise. "allora appena lo vedi digli che la canzone che ci ha composto è stupenda, e che lo ringraziamo davvero tanto" iniziò mantenendo il sorriso sulle sue labbra. "sperò che riusciremo a fargliela sentire prima dell'uscita" concluse entusiasta. sunoo riesce sempre a rendere felice chiunque. "va bene hyung riferirò tutto" dissi sorridendogli. eppure volevo davvero dirglielo. "allora ci si vede niki" mi salutò andandosene e lasciandomi di nuovo completamente solo. sunoo era andato in ospedale insieme a jungwon. non ho avuto il coraggio di unirmi a loro. pensavo che sarebbe stato qualcosa di semplice. ma mi sbagliavo, come ho sempre fatto.'niki?' domandò jungwon stranito.
'jungwon' iniziai non sapendo nemmeno io perché l'avessi chiamato.
'manchi solo tu idiota, tra poco sunoo avrà fatto" disse lui attaccandomi in faccia.dovevo correre, dovevo essere il primo a vedere il suo sorriso. avevo davvero così tante cose da dirgli.
appena arrivai da quella dannatissima stanza uscì un medico. aveva il camice leggermente sporco, la mascherina abbassata, il volto distrutto e sui polsi c'erano i segni dei guanti in lattice che aveva tolto poco prima. iniziò a guardarsi in torno cercando di scovare i genitori di sunoo. ma era tutto inutile, solo io jungwon, heeseung e jay eravamo lì. "scusate voi conoscevate il signorino kim sunoo?" azzardò a domandare. aveva detto 'conoscevate'. non volevo che tutto questo si avverasse. "si, si siamo i suoi amici" rispose a fatica jungwon. amici? io ero più di un suo amico, ma non ho fatto altro che giocare. "sunoo non ha i genitori" affermai mentendo vedendo il suo volto indeciso. "ah capisco.... ragazzi sono state 12 ore difficili per lui e..." iniziò non trovando le parole adeguate. ho sperato davvero tanto che ci volesse solo mettere ansia per poi dirci che sunoo stava bene e che lo potevamo vedere. "mi dispiace davvero tanto ragazzi... ma il vostro amico non ce l'ha fatta" ma mi sbagliavo, come ho sempre fatto.
sunoo quel giorno mi aveva abbandonato per sempre.
da quel giorno il mio sole non ha più brillato.