~Pov Bella~
<Mhhh> Mugolo girandomi nel letto e finendo stesa faccia a terra in un groviglio di lenzuola.
<Aia> Mi alzo massaggiandomi il naso dolorante imprecando contro il tempo che è sempre troppo poco per me; così poco che sono in ritardo il primo giorno di tirocinio, perfetto direi.
Mi fiondo in bagno, lancio i vestiti nel cesto dei panni sporchi ed entro in doccia. <Una bella doccia fredda per iniziare la giornata al meglio>Esco dalla doccia di corsa e rischio anche di cadere, evitato il danno mi asciugo, recupero i vestiti che ho scelto ieri sera e mi preparo. Guardando l'orologio prendo al volo le mie scarpe, le chiavi della macchina e scendo di corsa giù.
Vivo a Napoli da due anni e avrò fatto questa strada migliaia di volte, ma stamattina mi sembra di vederla come la prima volta. Il mare, le persone che fanno colazione in tranquillità e il solito tran tran che contraddistingue la mia amata città. È una bellissima normalità, la mia normalità. Ormai.
Arrivo davanti la clinica e sistemo la macchina nel parcheggio riservato ai dipendenti. Prendo la mia borsa e mi avvio verso la doppia porta che fa da ingresso alla clinica; guardandomi in torno non vedo quasi nessuno, non mi soffermo molto e mi dirigo a passo spedito vero una donna sulla cinquantina, che dovrebbe essere la segretaria o un'infermiera. <Buongiorno, sa se il dott. Bianchi è già arrivato?> Come se non mi avesse sentita, alza gli occhi verso di me squadrandomi da capo a piedi e dopo aver tratto le sue conclusione decide di rispondermi. <il dott. Bianchi è nel suo ufficio, ma riceve solo su appuntamento, ne ha uno?> <può indicarmi l'ufficio?> <ha un appuntamento?> <sono la nuova tirocinante, non penso di aver bisogno di un appuntamento> <Chieda a lui> Senza degnarmi neanche di uno sguardo mi fa cenno ad un ragazzo poco più in là e torna alle sue carte. Iniziamo con i fiocchi direi. Mi avvicino a lui e appena smette di parlare con un paziente, lo interrogo. <Scusi...> <Si?> Si gira verso di me e rimane per qualche secondo a bocca aperta ma si riprende in fretta notando che lo sto guardando.
<Sto cercando il dottor Bianchi, mi sa dire dov'è?>
<Dammi del tu e seguimi, sei la nuova tirocinante vero? Bella giusto? Piacere sono Danilo, l'aiutante del medico> Non mi lascia parlare che siamo già nello studio del dottore. Lui è seduto alla scrivania con dei documenti o qualcosa del genere e quasi non si accorge della nostra presenza.
<Dottore?>
<Si? Cosa è successo? La signora della stanza 4 è svenuta di nuovo?>
<Nono, la signora si sta riprendendo, però è arrivata la nuova tirocinante>
<Non era domani il primo giorno?> Risponde al ragazzo alzando lo sguardo e analizzandomi da capo a piedi.
<No è oggi, sei dicembre...>
<Ah, giusto...va bene allora vai a controllare questi pazienti> Gli porge un ferma carte e Danilo va via, lasciandomi sola con il medico.
<Vi aspettavamo, tutta la clinica è rimasta estasiata quando ci hanno riferito la vostra età, siete davvero preparata come dite?>
<Teoricamente si, praticamente dobbiamo verificare, però sono qui proprio per questo> Gli rispondo torcendomi le mani per non dire troppo.
<Perché questo lavoro?> Ok non mi aspettavo questa domanda il primo giorno, cosa importa a lui?
<Mi piace aiutare le persone> vorrei tanto rispondergli che vorrei solo salvare i sogni altrui invece gli rispondo con qualcosa che non sembri un'idiozia.
<Per quello c'è il volontariato> Si siede continuando a guardarmi. Odio essere fissata, analizzata, come se fossi fuori posto, ma se vuole vedermi insicura può anche buttare la spugna perché non succederà. Mai.
<Non ho di certo studiato così tanto per nulla e questo è quello che voglio fare>
<Bel caratterino dottoressa, prenda il camice e segua Danilo, le farà fare un giro della struttura e le mostrerà i pazienti di cui si dovrà occupare> Mi indica un armadietto e intanto lui chiama il ragazzo di prima con una specie di walkie talkie.
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Infortunio al cuore
RomanceDue ragazzi, due cuori, due sogni, due passioni e lo stesso segreto. Due caratteri completamente opposti ma anche simili. Andrea Ferrari, stronzo, puttaniere, ricco da far schifo. Si troverà ad attraversare un lungo periodo di convalescenza in ospe...