Quel giorno la studentessa Margie arrivò in ritardo.
Cominciai a spiegare come da protocollo le addizioni delle frazioni proprie, ma la studentessa era più distratta del solito.
Mi consegnò i compiti con 2.347 secondi di ritardo rispetto alla media del mese. L'ultima volta che aveva risposto con un ritardo superiore ai 1,972 secondi durante il test di geografia la madre della studentessa Margie ha chiamato l'ispettore.
Aveva delle pinze grandi come computer e viti più piccole di un microprocessore. Cominciò a smontarmi e rimontarmi. Era una normale procedura di routine per noi maestri, che ci permetteva di essere sempre al massimo delle nostre funzionalità, ma l'ho sempre detestato. Quando mi smontano non prestano mai attenzione ai cavi di memoria, che sono sempre incastrati una volta che mi rimontano.
Ad un certo punto la studentessa mi fece una domanda che gli umani descriverebbero con il termine "curiosa".
"Maestro come era la scuola una volta, quando si andava tutti nello stesso posto a studiare?"
Non riguardava l'aritmetica, ma le risposi ugualmente visto che il protocollo prevede he i maestri rispondano a qualsiasi domanda opportuna degli studenti. Non sono domande opportune :"La maionese è un liquido o un solido?", "Se abbaio ad un cane, lui mi risponde?" "Se mangio un seme di anguria mi cresce una pianta nello stomaco?" e così via.
Fu difficile trovare una risposta anche con il nuovissimo programma di informazioni che mi avevano installato da poco.
Cominciai a leggere un vecchio blog legato alla scuola nel 2016. Raccontai di palazzi nei quali i bambini si incontrano per studiare e di grandi aule, di ricreazioni in cui i bambini potevano giocare insieme e di mense scolastiche. L'analisi ottica delle pupille della studentessa rilevò che era stupefatta.
Ad un certo punto mi interruppe e mi portò un libro che aveva trovato il suo amico Tommy. Parlava della scuola ed era esattamente descritta come nel sito. Ma era stato scritto su un libro, un libro cartaceo, com'era possibile? I libri sono troppo arretrati, con informazioni imprecise e confuse. I telelibri sono molto più efficaci e completi, anche se sembrava che questa raccolta di carta della quale parlava la studentessa Margie fosse molto dettagliata.
Poi cominciò a parlare di maestri umani in carne e ossa. Ne era affascinata, attratta dall'idea di avere un insegnante come lei, non un robot. Ma perché dovrebbe preferire un umano capace di errore a me, così utile e talentuoso? Perché? Voleva forse abbandonarmi sul ciglio della strada come si fa con i vecchi hard drive scassati?
Mentre facevo questi pensieri successe qualcosa di strano tra i miei circuiti. Cominciarono a scaldarsi. Se mi buttassero davvero fuori non potrei fare molto. Sono un insegnante, ma un buon insegnante. Sono stato io ad insegnare a Margie a leggere e a scrivere, non un uomo, io le ho corretto le sue verifiche, non un estraneo in pelle e ossa. Perché dovrebbero sostituirmi se sono...
Allora mi resi conto di star provando qualcosa, gelosia forse. Ma un robot con emozioni non si è mai visto. Forse sono davvero da buttare via.
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Un insegnante... Robot
Science FictionCosa succede ad un insegnante macchinico quando la sua studentesse preferita decide di volere un insegnante in carne ed ossa? Storia ispirata a "Chissà come si divertivano!" di I. Asimov