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Anche oggi l'ennesimo litigio.
Non ne posso più.

Continuano a urlarmi contro quanto io sia inutile e quanto io non meriti di essere nata.

Mentre correvo verso quella che era la casa Madrigal, cominciai a piangere, piangevo senza sosta, eppure continuavo a correre.

Bussai alla porta, aspettando qualcuno che l'aprisse, e davanti a me vidi Camilo.

"Hey T/n!"
Subito dopo si rese conto delle mie condizioni.

"Oddio T/n di nuovo i tuoi genitori?"

Singhiozzando annui alla sua domanda, allora mi accolse in casa, facendomi sedere su una sedia.

La famiglia venne a vedere che cosa stesse succedendo, capendo poi che centrasse, quasi come al solito, con me.

Ad affiancarmi per prima fu Dolores, che mi chiese se potesse dire ad Alma che cosa avesse sentito da parte dei miei genitori.

Non sapevo che dire, se l'avesse detto magari i miei genitori poi mi avrebbero picchiata, perché non volevano si sapesse in giro, mentre se dicessi di sì magari i Madrigal avrebbero potuto aiutarmi in qualche modo.

Decisi, allora, la seconda.

"I suoi genitori durante i litigi le dicono quasi sempre che è una nullità, e che avrebbe fatto meglio a non nascere.."

"C'è dell'altro?" chiese Felix.

Dolores si girò verso di me, come per chiedermi se potesse dire anche delle violenze.

Mi alzai in piedi, e guardai a stento le persone davanti a me.

"Si, c'è dell'altro" dissi a malapena.

"Che cosa T/n?" chiese Alma.

Alzai lentamente le maniche che coprivano le mie braccia piene di lividi, e feci vedere loro cosa subivo quasi tutti i giorni.

Arrivò Julieta con del cibo per farmi guarire, che mangiai molto lentamente.

Camilo mi guardò rattristito, e andò a parlare con Alma in cucina.

Camilo's pov:

Io non riesco più a vedere T/n così, è troppo doloroso, sia per me che per lei.

Presi per il braccio la mia Abuela, e la portai in cucina per parlarle.

"Senti Abuela, io non posso più vedere T/n stare così, ogni giorno, ogni singolo giorno viene qua da noi piangendo, non credi che sarebbe meglio se lei venisse qua a vivere da noi?"

Alla conversazione si aggiunse Dolores:
"Ho appena sentito che i suoi genitori vogliono partire senza che lei sappia nulla, e lasciarla qua da sola...Dobbiamo aiutarla Abuela..."

Alma annui, e andò a parlarne con T/n.

Se devo essere sincero un sorriso mi apparse sulla faccia, sono contento che lei venga qua a convivere con noi.

T/n's pov:

La signora Alma si sedette di fianco a me, accarezzandomi la spalla.

"T/n...Dolores mi ha detto una cosa che ha appena sentito dai tuoi genitori.."

"Dimmi" risposi alzando lo sguardo.

"I tuoi genitori vorrebbero pianificare una partenza senza che tu sappia nulla, e lasciarti qua da sola.."

"Ah" dissi facendo scendere una lacrima.

"Perciò volevamo proporti una cosa...Ti andrebbe di venire a vivere qua da noi?"

I miei occhi si illuminarono, e sorrisi a quella proposta, sorrisi dopo tanto tempo.

Abbracciai Alma, e poi Camilo.

Più che abbracciarlo lo stritolai.

Felix e Pepa andarono a parlare con i miei genitori, e Dolores ci disse tutta la conversazione, per filo e per segno.

In pratica i miei genitori erano super contenti di questa proposta, prepararono in due secondi le valige con i miei effetti personali, e le diedero a Felix e Pepa.

Se devo essere onesta fui più felice che triste, e mi recai in camera con Camilo.

"Allora, sei felice?" mi domandò lui.

"Non sai quanto" risposi sorridendo.

"Anche io sono tanto felice, ti voglio tanto tanto tanto bene T/n".

Corse da me e mi diede un abbraccio, per poi alzarsi e prendere un gioco in scatola.

"Ti va se...?"

"Si si, come ai vecchi tempi"

"Come ai vecchi tempi." Rispose sorridendo.

Quando eravamo bambini, io e Camilo, giocavamo sempre a questo gioco, si chiamava Labirinto.

Ogni volta che venivo qua piangendo, lui sapeva farmi sorridere, e uno di questi modi per farmi star bene era proprio questo gioco.

Mentre giocammo non si faceva altro che sentire le nostre stupide risate.

Ero felice, cavolo se ero felice.

[...]

La mattina seguente mi alzai.

Come camera avevo deciso di dormire insieme a Camilo, aggiunsero un letto alla sua stanza, e mi misero lì.

Non svegliai Camilo, stava dormendo come un beato, era così carino.

Scesi giù da basso, e aiutai Julieta a preparare la colazione.

"Sai T/n, sono davvero felice che tu ti sia aggiunta alla famiglia, e mi dispiace davvero tanto per ciò che hai passato..."

"Non si preoccupi signora Julieta, ormai è acqua passata, e a dire il vero sono contenta che i miei genitori se ne siano andati"

"Dammi del tu tesoro."

"Ok Julieta" Dissi ridendo.

Poco dopo arrivarono anche Felix, Peppa e Mirabel, che invece prepararono la tavola per la colazione.

Finito di preparare il cibo lo portai dove c'era il resto, e vidi Dolores che prendeva del cibo.

"Ciao Dolores, come stai?"

Le chiesi, ma nessuna risposta.

"Camilo." Dissi.

"Mi hai scoperto" Disse tornando in forma normale.

Posò il piatto con il cibo sul tavolo e venne ad abbracciarmi.

"Stai bene oggi?" Mi domandò accarezzandomi il braccio.
Fece un sorriso così carino sorrisi anche io.

"Si, si sto bene".

Ci sedemmo a tavola, e iniziammo a mangiare tra calorose risate e battute divertenti.

Allora è questo che vuol dire la parola "Famiglia".




Heyy, spero che vi piaccia, so che non è tanto lungo, però cercherò di fare più capitoli possibili.
Come ho già detto nella bio vorrei che Camilo e T/n si fidanzassero praticamente subito, però cercherò comunque di raccontare la storia di "Encanto".

Love yall<3333

[☆]     𝐅𝐈𝐍 𝐃𝐀 𝐏𝐈𝐂𝐂𝐎𝐋𝐈  /  𝐌. 𝐂𝐚𝐦𝐢𝐥𝐨 𝐱 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora