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Lui resta immobile all'entrata, le braccia piegate sul petto, il viso rivolto verso di me, le labbra serrate, serie. Non riesco ad inquadrare l'espressione degli occhi, coperti dai lunghi capelli color nero pece.

Ieri ero tanto stanca, ma non così rimbambita da non ricordarmi i volti di quei cinque tizi.

Uno che, al solo sguardo, ti induce all'istante a scusarti, me lo sarei di certo ricordato.

Okay ammetto che questa persona mi stia inquietando parecchio.

Perché mai poi? Su, stai calma Edith, è uno studente come un altro, frequentante di questa famosa scuola della capitale, non fanno di certo entrare gli assassini alla FEO School.

E se fossero già stati uccisi tutti?

Se fosse un serial killer che agisce in silenzio come un ninja? Forse è per questo che non ho sentito le urla di nessuno, anche i mie compagni stanno facendo un po' di ritardo oggi.

Guardo l'orologio e noto che mancano ancora cinque minuti abbondanti all'inizio delle lezioni, di solito prima delle otto non si fa mai vivo nessuno, tranne Yona.

Okay sono spacciata.

Questo tizio mi sta ancora fissando impassibile. Guardandolo meglio mi rendo conto che fisicamente non ha nulla di strano - tralasciando la maglietta nera a maniche corte nel giorno di una tempesta di vento - ma avverto inspiegabilmente un'aura cupa.

E' a causa della sua altezza, stai tranquilla, fai quello che ti riesce meglio: ignora e stai zitta.

Lui intanto rimane ancora fermo sullo spiraglio della porta, a braccia incrociate da quando è entrato e non muove muscolo.

Mi è salito un brutto groppo alla gola, sento la bocca secca come se avessi della paglia sulla lingua.

Dal suo arrivo sono passati solo una manciata di secondi e nella mia testa ho già creato un film thriller da oscar.

Ma i secondi mi opprimono e questo suo atteggiamento mi infastidisce non poco: finisco per non obbedire alla mia coscienza.

''Che vuoi?'' arrossisco quando mi rendo conto di aver parlato con voce tremante. Pareva più un sibilo, un lamento senza parole, direi.

Che cazzo di domanda mi è uscita, tra l'altro? Okay che quando ho l'ansia vinco le Olimpiadi nello sport ''Creare il Silenzio più Imbarazzante'', quindi è già tanto che abbia farfugliato due parole, ma Edith, sforzarti un peletto a essere più eloquente no, eh?

Non ho mai desiderato di essere uno struzzo come in questo momento.

Mi rannicchio di più sulla sedia, spingendo le spalle contro il muro - sperando forse di poterci passare attraverso - abbasso lo sguardo, ed è in quel momento che l'antagonista del mio film mentale sembra dare segni di vita.

''Oh...oh'' emette con voce bassa, quasi impercettibile, ma rumorosa in questo silenzio assordante.

Un ghigno divertito gli si disegna sul volto.
Trattenendo un elastico nero tra i denti, si raccoglie con lentezza i capelli davanti in una crocca disordinata dietro la nuca, il tutto ad occhi chiusi. Non faccio a meno di notare degli anelli su quelle lunghe dita che maneggiano con l'elastico.

Dov'è finita l'ansia che avevo poco prima?

Resto come ipnotizzata dalla calma dei movimenti di quella breve azione, ma mi desto all'istante quando apre gli occhi.

Due fari blu cobalto sono incastrati nei miei. Subito quel contatto si annulla quando lui li poggia sul mio petto, soffermandosi qualche secondo.
Il ghigno divertito ormai scomparso dal viso.
Ora è tornato impassibile, sembrerebbe severo, ma non pauroso.

.TEARS USED UP.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora