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La sua bocca lo bacia spavaldamente. Con insistenza. Lui ha il corpo rigido e non si abbandona completamente al suo bacio con le mani appoggiate sulle spalle della donna per cercare di mantenerla lontana fisicamente. La squadro da sopra a sotto: capelli lunghi biondi e lisci, viso ovale allungato con gli zigomi e i lineamenti ben definiti e un corpo snello con delle gambe lunghissime, alta quanto David. Indossa un vestitino color crema e degli stivali neri con il tacco, sicuramente delle Jimmy Choo.
Chi diavolo è questa?
La mente mi si sta offuscando da un senso di gelosia, e so che se continuassi a vedere questa scena, perderei il totale controllo del mio filtro bocca-cervello, così decido di andarmene lentamente prima che notino che li sto spiando. Troppo tardi. David spinge la ragazza lontano da sé. Mi guarda. Lo guardo. Mi guarda anche lei. Ed io continuo a guardarli. Se non fosse per la rabbia che sento dentro mi sentirei in imbarazzo per la scena. Ma al diavolo! Sono loro che si dovrebbero sentire in imbarazzo per queste cose indecenti che stanno facendo in un luogo di lavoro.
"Ero venuta per dirle che me ne stavo andando, le ho inoltrato l'email che mi ha inviato Miss Grey riguardante la situazione economica dell'azienda a Londra... Scusa per l'interruzione, non sapevo che fosse impegnato." dico acida.
Si schiarisce la voce. Per una volta sembra che non sappia cosa dire. La sciacquetta mi guarda da sopra a sotto con uno sguardo sprezzante "Potevi bussare alla porta prima di entrare".
"Non è mia abitudine bussare per entrare nell'ufficio di Mr Blake".
"Beh forse è ora che ti ci abitui" mi continua a fissare male.
"Lei non è il mio capo per darmi ordini" la mia voce aumenta di qualche ottava.
"Io sono la fidanzata del tuo capo" la sua frase mi arriva come uno schiaffo in faccia, una lamina appuntita infilata nel cuore. Perché all'improvviso mi sento così male? Forse una parte di me vuole stare con David. Sono così confusa... è possibile provare "amore" per una persona che hai conosciuto neanche da una settimana. Ma sentiti, sei ridicola! Grida il mio lato razionale.
"Smettila Charlotte. Non ritornerò di nuovo con te" dice David che si è ripreso dal suo stato di trance "questo bacio per me non ha significato niente" il suo sguardo è così freddo e rigido.
Lei piagnucola "Perché David ti ostini a rifiutarmi?" gli posa una mano delicatamente sul petto. E in questo momento vorrei avere delle forbici per tagliargliele entrambe. Che cattiva!
"Io non volevo tradirti con John". Suo fratello?
Per un breve momento leggo nei suoi occhi dolore, tanto dolore o forse me lo sono immaginato. Due pozze profonde blu oceano pericolosi e tenebrosi. Vorrei vedere, esplorare, conoscere cosa c'è al di là di questi due occhi così misteriosi...
Lui in un movimento meccanico toglie la sua mano dal petto, e la rigetta indietro brutalmente "Non ho tempo per parlare con te. Ora vattene".
Trema sotto il suo comando, prende la sua borsetta, lo guarda un'altra volta per indurlo a cambiare idea "un giorno ritornerai da me" e se ne va a testa alta.
"Mi dispiace per questa scenata" dice lui in tono seccato.
"Oh non si preoccupi... me ne sto andando" sto per dirigermi nel mio ufficio per prendere le ultime cose quando sento "Julienne" e il mio nome tra le sue labbra mi sembra più dolce. Mi volto "Sì?".
Il suo viso si fa pensieroso, apre la bocca per dirmi qualcosa però poi la richiude. Sento gli ingranaggi del suo cervello mettersi in moto ma perché non parla?
"Cosa mi vuoi dire?" gli vado incontro.
"Ti accompagno a casa" conclude.
"David, non c'è bisogno..." mi fulmina con lo sguardo "Okay! Va bene. Ho capito" mi arrendo subito non mi va di discutere.
Il viaggio in macchina è molto silenzioso eccetto per il sottofondo delle canzoni della sua playlist. In fatto di musica ha uno stile molto aperto: da Frank Sinatra ai Coldplay e così via. Si ferma davanti al palazzo dove abito, spegne il motore e mi guarda. Perché oggi ci stiamo fissando così intensamente. Sguardi che dicono e non dicono, sguardi allusivi, sguardi che potrebbero causare lo scioglimento dei ghiacciai.
"Grazie David per il passaggio".
"Non volevo che ritornassi a casa da sola, soprattutto non volevo che prendessi freddo, visto che sei stata male recentemente".
"È molto generoso da parte tua preoccuparti per la mia salute, più che altro non vorrai che mi assenti un altro giorno dal lavoro, visto che Miss Grey sta in Inghilterra".
Una risata gutturale riecheggia nella macchina. È difficile sentirlo ridere così sinceramente "Esatto!".
Sorrido pure io "Va beh, ora vado. Grazie mille per il vestito magnifico che mi hai regalato. Lo indosserò sta sera per andare in giro per i locali con Sarah. Bye". La sua faccia da calma e rilassata, si corruccia. Sento che sta per dirmi qualcosa quindi smonto nel modo più veloce possibile da questa Mercedes bassissima e lo lascio, lì, da solo inerme. Di nuovo.
"Ti vuoi muovere James e il taxi ci stanno aspettando!" grida Sarah dal piano di sotto "Quanto sei lenta! Sono quasi le 22".
"Arrivo. Dammi un paio di secondi e scendo" grido dalla mia camera, mi guardo un'ultima volta allo specchio... bene! Sono pronta.
Scendo le scale ed a Sarah tra un po' gli cade la mandibola "Chi sei tu? E che cosa ne hai fatto della mia amica?"
Rido. "Non esagerare!"
"Non sto affatto esagerando. Il vestito che ti ha regalato David ti sta d'incanto".
"Mmh... ora che ce l'ho addosso, lo trovo un po' troppo corto. Non credi?"
"Hai delle curve stupende perché non metterle in mostra? Fidati stai benissimo così".
"Anche tu stai una favola" le dico mentre studio attentamente come si è vestita: un top nero con una gonna bianca cortissima che mette in evidenza le sue lunghe gambe.
"Guarda cosa mi sono messa. Il braccialetto d'oro bianco che mi hai regalato. Io seriamente non mi aspettavo di ricevere da te questo presente. Grazie mille, so che ci conosciamo da poco ma è inutile dirti che tu ormai per me sei e continuerai ad essere la mia migliore amica. Solo quando sto con James e te mi sento realmente viva. Ti voglio bene".
Cerco di ricacciare le lacrime pungenti dagli occhi per non rovinare il trucco, prendo un bel respiro "Grazie a te Sarah. Mi hai restituito la vita che avevo perso in Italia. Anche se ora sono rimasti solo dei cocci, sto cercando giorno dopo giorno di ricomporla. È difficile, lo so. Lo sappiamo. Ma non impossibile. Ti voglio bene anch'io".
"E dopo questa parte sentimentalista. Andiamo! È ora di divertirci".
Usciamo fuori dal palazzo e vedo Sarah che saltella o almeno cerca di saltellare con quei tacchi 10 cm verso James. Wow! Se non fosse già impegnato con la mia amica, ci avrei fatto un pensierino pure io. È veramente sexy con quella camicetta con i primi due bottoni sbottonati e con quei jeans che gli fasciano le cosce muscolose. Lui l'abbraccia, gli da un bacio stampo e poi si volta a guardarmi "Ciao... ehm Julienne. Giusto?"
"Sì, tu sei James. Piacere di conoscerti. Anche se ci siamo già visti pochi giorni fa nel locale in cui lavori".
"Giusto. Va beh, ragazze, siete magnifiche. Ora andiamo che Liam e gli altri ci stanno aspettando" Liam e gli altri?
Guardo Sarah con una faccia confusa e lei in cambio mi fa segno di salire. Un po' esitante salgo dentro il taxi e ci dirigiamo verso una mèta a me non definita.
Pochi minuti dopo arriviamo di fronte ad una struttura con un'enorme insegna che si accende e si spegne con scritto B's Pub, Sarah e James durante il tragitto non si sono tolti le mani di dosso. E continuano a baciarsi anche dopo essere scesi dalla vettura. "Ragazzi, allora vi volete dare una calmata! E mettiamoci in fila" guardo la lunga coda che c'è davanti all'ingresso e se non sbaglio continua anche dopo aver svoltato l'angolo. Merda!
Una risata arriva da un gruppetto che si avvicina verso di noi "Non c'è bisogno che facciamo la fila, conosco il proprietario del pub" mi dice un moretto poco più basso di me, ma in questo momento io indosso dei tacchi vertiginosi da 15 cm quindi lo supero di un paio di centimetri "Ciao, sono Liam Duke. E tu sei?"
"Julienne. Io sono Julienne Rose. Ma se vuoi mi puoi chiamare semplicemente Julie".
"Okay Julie. Sei nuova di NY?".
"Sì, non ero mai stata in America".
Mi avvicino verso Sarah perché Liam mi mette molta soggezione.
"Ciao James e Sarah" dice e entrambi gli rispondono contemporaneamente.
"Va beh. Vi presento i miei amici. James già li conosce, alla mia sinistra c'è Shelley con il suo ragazzo Thomas e alla mia destra c'è mio fratello Eric".
Il viso suo mi è molto familiare. Oh... Mi ricordo di te!
"Tu sei quello che ho incontrato martedì di fronte al Burger King!" Come non dimenticare quei riccioli mori e quegli occhi verdi simili ai miei. Diventa tutto rosso. Un ragazzo imbarazzato?
"Ehm, mi scuso per il modo in cui ti ho trattato quel giorno. Ero piuttosto annoiato e beh...".
"Non ti preoccupare lascia perdere".
"Va beh ora basta con le scuse e le presentazioni, entriamo!"
Appena varcata la soglia una musica assordante ci invade le orecchie e un profumo di vaniglia, alcool ed eccitazione ci invade le narici. Il pub è composto da due piani: al centro del primo piano è situata la pista, dietro di essa c'è la zona Dj e a sinistra c'è la zona bar. Il secondo piano è privée. Ed è proprio lì che ci stiamo dirigendo. È fantastico avere degli amici ricchi!
Nel complesso la struttura è ben definita e moderna. I colori principali sono nero e blu che creano un bellissimo contrasto con le luci colorate che illuminano le persone che stanno in pista a ballare.
Ci sediamo nei tavolini e neanche il tempo di appoggiare la borsa e la giacchetta che Sarah e Shelley stanno già ballando. "Vado ad ordinare da bere?" propongo. "Okay, ti accompagno" dice Liam che si alza nello stesso momento in cui mi sono alzata io, si volta verso i ragazzi "Cosa volete?".
"Per ora a me va bene una birra" dice suo fratello.
"Anche per me" dice James.
"Okay. Tre birre e due gin tonic per le ragazze. Tu cosa prendi?" mi chiede.
"Un bicchiere di vodka alla fragola".
"Ci vai pesante stasera".
Faccio un sorriso di 360 gradi "Eh già!".
Mi gira la testa, ho il viso imperlato e i capelli bagnati dal sudore. Ho perso la cognizione del tempo e non so se sono passati minuti od ore da quando ho iniziato a ballare con le ragazze. Ho perso pure il numero di bicchieri di vodka che ho preso ma sinceramente non m'interessa saperli. Continuo a ballare canzone dopo canzone, da sola o in gruppo con le ragazze. Mentre i maschi stanno al piano di sopra a parlare e ogni tanto scendono in pista a ballare con noi. Ho la vescica piena e devo assolutamente andare in bagno. Ma dove sarà?
"Sarah devo andare in bagno. Sai dove sta?" le grido.
"Cosa?" mi risponde.
"Devo fare la pipì. Dove la faccio?" non riesco più a trattenerla.
Ride. "Falla qui" mi risponde ridendo ancora. Okay... Sarah è più ubriaca di me. Non ho altra scelta quindi vado dai ragazzi per farmi dire dove sta il bagno. "Ragazzi, ho una pipì tremenda e non trovo il bagno. Sapete dove sta?" piagnucolo.
Liam fa un sorrisino malizioso e guarda gli altri maschi "Vieni, ti accompagno io".
"Basta che mi dici dove..."
"Sta nel piano sottoterra ma nelle condizioni in cui stai, non credo che riuscirai a farti tutti gli scalini senza cadere. Meglio se ti sorveglio" mi incalza lui, e forse ha ragione.
"Okay. Grazie" non avevo notato che il locale aveva anche il piano sottoterra. Ricordarmi che la prima cosa che devo fare quando vado in giro per i locali prima di ubriacarmi è scoprire dov'è il bagno.
Per fortuna non c'era molta fila per entrare nel bagno delle femmine, dopo essermi liberata la vescica, mi guardo allo specchio: sembro una pazza. Cerco di ricompormi in qualche modo i capelli e il trucco. Anche se l'effetto creato non è molto migliorato rispetto a come stavo prima.
"Hai fatto tutto?" mi chiede Liam quando esco dal bagno.
"Sì" gli rispondo.
"Okay. Allora ritorniamo su"
Stiamo attraversando la pista ma prima mi fermo a prendere un altro bicchiere di vodka sotto comando di Liam. Lo bevo tutto d'un fiato e credo proprio di aver superato il limite. Invece di salire su Liam mi prende per un braccio e mi tira contro il suo corpo di nuovo nella pista. Stiamo molto vicini e il suo alito di menta mischiato all'alcool mi arriva alle narici. La carica sessuale si fa più intensa. Però non uguale a quella che provo quando sto con David. "Balliamo" mi ordina. Obbedisco. I nostri corpi incominciano ad ondeggiare a ritmo di musica in un modo vergognoso. Il movimento è sensuale però il modo in cui mi palpa il sedere e le tette è veramente scandaloso. Mi da quasi fastidio. Però lo lascio fare. Appoggia le mani sui miei fianchi e incomincia a farle risalire lungo il mio corpo, finché non arriva al mio volto. Mi guarda con bramosia e lussuria. Oh, so cosa vuoi fare... . Avvicina il suo volto al mio e so che mi sta per baciare. La mia attenzione all'improvviso si sposta verso un uomo che sta dietro le sue spalle. David! Il suo sguardo è freddo e ammonitorio come se mi stesse avvertendo di non baciare Liam. Il suo corpo è rigido e il modo in cui è venuto in discoteca, giacca di pelle nera, una maglietta bianca, dei pantaloni anche essi neri e aderenti, lo rendono veramente sexy. Tanta bellezza incarnata in un solo uomo. Poi mi viene un ricordo in testa: quello che è successo in ufficio oggi. E non so perché, forse sotto l'audacia dell'alcool, incomincio a baciare nel maniera più passionale possibile Liam. Anche se sinceramente non mi è passato mai per la testa di provarci con lui. Mr Arrogante e Presuntuoso si avvicina a noi e mi strattona da Liam, il quale mi guarda con una faccia instranita. "Basta ho visto troppo. Prendi le tue cose che ce ne stiamo andando via" mi grida David. Ops!
"Oh ciao Dav. Non sapevo che fra te e Julienne ci fosse qualcosa" dice Liam. Si conoscono?
"Ne riparliamo stasera". "Stasera" ma che diavolo di ore sono?
"Okay" risponde Liam che gentilmente è andato a prendere la mia giacchetta.
"E se io non me ne volessi andare?" dico tanto per mettere più fuoco al fuoco.
"Non mi sfidare!" mi lancia un'occhiataccia. "Diavolo perché ti ho comprato quel vestito? È troppo corto!" impreca.
Ma come ti permetti di intervenire nella mia vita privata?! Ormai non ci vedo più dalla rabbia.
"Vai al diavolo!" dico ed esco fuori dalla discoteca. Incomincio a camminare verso non-so-dove.
Ho i piedi indolenziti, la vista offuscata dalle troppe bevande alcoliche e la testa che mi sta per scoppiare. Mi fermo perché non ci sto più capendo niente e tutto intorno a me incomincia a girare e a girare. Sempre più velocemente. Cerco quindi di arreggermi ad un palo ma non ci riesco. Mi sento cadere, tutto si fa buio, sento il mio nome essere gridato da lontano e poi delle soffici mani sostenermi. E intorno a me tutto tace.
Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è il soffitto della mia camera. Mi chiedo in che modo ci sono arrivata? Non mi ricordo niente di quello che è successo ieri sera o meglio dire stamattina presto e più cerco di sforzarmi di ricordare e più mi fa male la testa Ahh! Meglio se mi prendo un'aspirina...
Mi alzo lentamente dal letto e mi metto seduta e noto che sopra il comodino c'è un bicchiere d'acqua e una medicina per il dopo-sbornia. Appoggiato al bicchiere c'è anche un bigliettino, lo leggo Bevilo così ti sentirai meglio x David Blake x
David! Lui è stato qui... E come se l'avessi chiamato, esce dal bagno con il corpo ancora umido dalla doccia, i capelli biondi bagnati e un asciugamano avvolto intorno alla vita. I pettorali sono pompati, gli addominali ben lineari e le braccia muscolose, segno di un uomo che va sicuramente tutti i giorni in palestra. È perfetto. E mi fa venire in mente di fare cose sconce.
"Buongiorno Julie" dice con una faccia particolarmente felice e rilassata.
Non gli rispondo. Lo guardo male. Perché si trova a casa mia? E chi gli ha dato il permesso di utilizzare il mio bagno? Prendo il medicinale e lo ingoio con l'aiuto dell'acqua.
"Come ti senti ora?" mi chiede.
"Perché stai qui?" lo incalzo.
"Non ti dispiace se ho utilizzato il tuo bagno, vero? Non mi andava di usare quello della stanza degli ospiti stava troppo lontano da camera tua" ora è lui che ignora me.
"Ti ho chiesto perché stai qui? Cosa è successo ieri?"
"Non ti ricordi niente?" mi guarda con una faccia maliziosa.
Spero di non aver fatto o detto niente di strano mentre ero ubriaca.
"No, non mi ricordo proprio niente" abbasso lo sguardo imbarazzata.
"Ancora meglio".
"Non hai intenzione di raccontarmi cosa è successo?"
"Perché dovrei? Che ti serva di lezione, la prossima volta ci penserai due volte prima di berti sette bicchieri di vodka alla fragola e cinque di gin tonic"
"Come fai a sapere precisamente cosa ho bevuto? Mi stavi spiando?" chiedo seccata. Lui e la sua mania.
"Si da il caso che il locale in cui siete andati a "festeggiare" appartiene alla mia azienda. E se non fosse stato per me, visto che la tua amica Sarah si starà ancora divertendo a casa di James, stamattina ti saresti ritrovata nel letto di Liam, il quale ha la fama di dongiovanni. Ci prova con tutte le ragazze che ci stanno"
"Mi stai dando della "facile"?"
"Beh se solo tu ricordassi il modo in cui stavi ballando ieri sera"
"Smettila! A te cosa interessa se ieri fossi finita tra le coperte con Liam?" alzo il mento in segno di sfida.
Il suo sguardo diventa gelido, e un brivido mi scorre lungo la schiena fino ad arrivare al centro del mio piacere. In un rapido movimento si mette davanti a me, e la sua figura in piedi mi sovrasta. Lentamente si abbassa fino all'altezza dei miei occhi.
"Io non riesco a starti lontano. La mia pelle brucia dal desiderio di possederti. Tu. Sei. Mia."
Le sue parole mi allegeriscono la mente e vengo trasportata in mondo dove il piacere è dominante. Ma il mio lato razionale e composto non demorde "Io non sono tua. E non voglio esserlo".
"Smettila di mentire a me e a te stessa" appoggia la sua mano soffice e delicata sulla mia cosca e incomincia a darmi delle lievi carezze. D'istinto chiudo le cosce per alleviare il dolore del mio clitoride che pulsa dal desiderio. "Appena ti tocco il tuo corpo si scioglie sotto le mie mani. Il tuo respiro si fa corto, la vena sul collo ti inizia a pulsare dalla voglia, i tuoi capezzoli sensibili s'induriscono dalle sensazioni e sicuramente là sotto sei gia calda, bagnata e impaziente di essere penetrata dal mio membro".
Le sue parole mi fanno eccitare ancora di più e ormai il mio cervello è andato in pappe.
Mi sdraio sul letto con la schiena appoggiata al materasso, piego le ginocchia e apro le gambe. Lui notando la mia resa, si mette sopra di me. Ci guardiamo con desiderio. Sento il suo respiro caldo sulla mia pelle. E mi sembra tanto di essere in una scena di uno di quei romanzi erotici che ogni tanto leggo. Ma l'emozione che sto provando ora è molto diversa rispetto a quella che provo quando li leggo. È più intensa.
Incomincia a baciarmi lentamente, un bacio che mi travolge in pieno tutti i sensi. Piano piano da passionale diventa più aggressivo e mi lecca avidamente la lingua. Quando finalmente ci stacchiamo, abbiamo il respiro corto e le mie labbra sono gonfie a causa del suo bacio selvaggio e leggermente rossastre.
"Merda! Che mi fai?" mi chiede mentre prende tra le mani i miei seni e incomincia a stuzzicare i capezzoli già duri da sopra la stoffa. Spingo i fianchi verso l'alto cercando la soddisfazione nello strusciarmi contro il suo pene ma la cosa è alquanto difficile visto che lui ha avvolto intorno alla sua vita un asciugamano.
"Togliamoci i vestiti" dico.
Mi guarda con un sorrisino malizioso "Impaziente Miss Rose".
"Ce li hai preservativi?" gli chiedo.
"Di solito ce li ho. Ieri sera dopo che ti ho accompagnato a casa, sono ritornato a casa ed ho continuato a lavorare. Non pensavo che avrei scopato".
Rido. "James è stato qui ultimamente. Perché non vai a vedere se Sarah ha qualche preservativo sotto il cuscino. Di solito lei li lascia lì anche se prende la pillola".
"Ma perché non vai a controllare tu? È casa tua".
"Non mi va di alzarmi. Vai tu per favore" sbatto le palpebre in modo seducente. Sospira "Solo perché ti voglio scopare!".
Rido di nuovo "Ultima in fondo al corridoio".
"Okay" dice uscendo dalla mia stanza.
Velocemente mi tolgo il pigiama e mi lascio solo le mutandine di pizzo. Nel pensare che David si sia preso cura di me questa notte mi riempie il cuore di gioia. È stato così dolce anche se di solito si comporta come un uomo in età avanzata con un comportamento da dispotico. Ma sotto sotto non ancora perso il suo animo da ventinovenne. Mi avvolgo le braccia intorno al corpo e sorrido come una ragazzina adolescente, ma subito mi viene in mente un pensiero...oddio avrà visto le mie cicatrici...
Terrore.
Perché non mi ha detto niente? Perché non è scappato come fanno tutti gli altri appena mi vedono? Chissà cosa avrà pensato?
Mille domande e dubbi incominciano a pervadere la mia testa ma vengono interrotti da un potente stridulo femminile proveniente dalla camera di Sarah. Mi alzo immediatamente dal letto e corro verso la stanza. Apro la porta, e trovo di fronte a me una delle scene più esilaranti di tutta la mia vita, Mrs Taylor con la spatola per spolverare in mano che cerca di colpire David il quale saltella da un lato all'altro della stanza per sfuggire alla donna. "Mascalzone" grida. "Chi ti ha fatto entrare qui!"
"Lui sta con me" dico seriamente trattenendomi dal ridere.
Mrs Taylor e David la smettono di "arruffarsi", si girano verso di me e rimangono pietrificati. Un momento...
Abbasso la testa, guardo il mio corpo e solo ora ricordo che sono mezza nuda. Ops!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 16, 2015 ⏰

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