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"Svegliati Julie !" grida Sarah fuori dalla mia stanza.

"Mmm" mugugno.

Guardo l'ora dal telefonino e mi accorgo che sono le otto del mattino.

Le otto del mattino!

Sprofondo la testa nel cuscino e penso che neanche tutti i santi del paradiso mi faranno svegliare a quest'ora.

"Ancora sul letto!" dice Sarah entrando nella mia stanza "È già da una settimana che stai qui a New York ed hai passato tutte le giornate dentro questa casa a far niente. Mi devo preoccupare? Certo che voi italiane siete veramente pigre!".

"Arrivederci mio caro letto, ci sentiamo questa sera" penso, sorridendo tra me e me.

Stiracchio il corpo e vedo la mia amica Sarah in piedi all'entrata della mia stanza con le braccia conserte e il piede sinistro che batte ripetutamente a terra. È tutta perfettamente vestita, con il suo metro e settantacinque di statura e con quelle curve da favola,  farebbe invidia anche a Beyonce. Ha degli occhi blu smeraldo e dei capelli biondi naturali perfettamente lisci. Come cavolo fa?

In confronto suo mi sento una barbona. Ho dei capelli ricci selvaggi color rosso acceso e questi occhi troppo grandi e troppo  verdi per la mia faccia. Sembro un'esplosione di colori al naturale ecco perché cerco di vestirmi in modo semplice. Non mi è mai piaciuto attirare l'attenzione.

"Allora signorina Julienne Rose  hai intenzione di rimanere tutto il giorno ferma come una statua a riflettere o vuoi andare in giro con me ad esplorare questa terra ancora sconosciuta per te?" mi domanda.

"Dammi quindici minuti e sono pronta" rispondo.

Mentre mi preparo, ripenso a quanto ho rischiato a partire così improvvisamente dall'Italia ma ora che mi guardo attorno realizzo che ho fatto veramente bene. Sono orgogliosa di me stessa. Ripenso a quando sono atterrata all'aeroporto JFK, ero emozionata come un bambino a Natale, non facevo altro che dire "wow" ad ogni cosa che vedevo all'interno dell'aeroporto, i passanti avranno pensato che fossi pazza. Che lo pensino pure... L'aeroporto di Roma, Fiumicino, è molto bello ma non può minimamente entrare in competizione con quello di New York! Mi ricordo anche che mentre stavo aspettando le valigie, avevo deciso di controllare le mie email dal mio smartphone e mentre camminavo con lo sguardo abbassato mi ero scontrata con un metro e novanta di puro uomo ed ero caduta come cade un bambino appena nato con il sederino per terra. Che figuraccia! Ma il belloccio che stava di fronte a me con quei capelli biondo cenere non si era minimamente preoccupato a darmi una mano per alzarmi anzi mi aveva sgridata dicendomi di guardare dove camminavo e se ne era andato seguito da due scimmioni vestiti completamente di nero con delle cuffie all'orecchio. Oddio, prima non ci avevo fatto caso ma ora che ci penso mi sono scontrata con qualcuno d'importante nell'aeroporto. Una star arrogante. "Figo!" esalto. A Roma non mi sarebbe mai successo. Purtroppo non ho potuto vedere gli occhi del belloccio perché erano coperti da un paio di Ray-Ban nere. Peccato.

"Insomma ti vuoi muovere?!" urla Sarah dal piano di sotto "avevi detto quindici minuti e ne sono passati diciassette".

"Quanto sei insopportabile e precisina" le urlo dal bagno "eccomi sono pronta" dico mentre sto scendendo le scale.

Mi squadra da sopra a sotto con aria schifata e mi dice "Figlia mia hai bisogno urgentemente di fare shopping".

"Grazie" le rispondo facendo la faccia offesa.

"Non per essere arrogante ma credo che una barbona sarebbe più chic di te" continua.

"Grazie di nuovo per la tua sincerità, cosa farei senza un'amica come te" dico sarcasticamente.

Io senza te sono niente.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora