Chapter 3

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Tratto dal capitolo precedente:
Lui sospirò "Non devi provocarmi Carmè, non devi farlo mai" sussurrò Ciro faccia a faccia con la ragazza. "Sennò che mi fai?" Lo provocò anche lei a sua volta, sfoggiando il sorriso più antipatico che sapeva fare. Lui in tutta risposta la squadró dalla testa ai piedi "Questo lo vedrai" rispose per poi allontanarsi da lei.

Era ormai chiaro il loro rapporto, quella vicinanza non faceva altro che mostrare quanto simili fossero, nonostante non andassero per niente d'accordo. Forse era proprio questo il problema, erano entrambi delle teste dure, così uguali da far paura a se stessi.

Carmela rimase ferma a guardare Ciro che si allontanava da lei. "Stu strunz" disse sottovoce, proprio in quel momento passò Filippo (Chiattillo), che stava trasportando alcuni secchi di vernice. Carmela scese dal tavolo in cui era seduta e senza farsi notare da nessuno prese da un braccio Filippo. "Chiattì" disse spingendolo al muro. Filippo stava tremando di paura, nonostante fosse una ragazza a minacciarlo lui continuava ad essere un cacasotto. Carmela lo guardava con un sorrisetto diabolico in viso, "Non avere paura chiattì, mi devi fare un favore" disse la mora mollando la presa che aveva sul suo braccio. Il riccio posò accuratamente i secchi per terra e facendo un respiro profondo le chiese di continuare.

Dopo avergli spiegato brevemente cosa doveva fare, il ragazzo scosse la testa in segno de negazione. Carmela gli molló una sberla in pieno viso, facendo sussultare Filippo. "E fa chell ca t dic ij, strunz" disse per poi mollargli un'altra sberla. "I-io non so se ce la faccio" rispose il il ragazzo mettendosi una mano sulla guancia appena colpita. Carmela cercò di mantenere la calma, quel coglione doveva accettare, altrimenti Ciro avrebbe dato la colpa a lei con i suoi genitori, e non voleva dargliela vinta per nessuna ragione.

Così armandosi di pazienza e guardandolo fisso negli occhi, sospirò e prese parola "Ascoltami bene tu l'unica cosa che devi fare è tenere il cesso chiuso con i tuoi, la droga sarà ben nascosta, nessuno di voi sarà in pericolo, quando ti verrano a prendere tu sarai tranquillo e non darai nessun segno di agitazione. Ci siamo capiti?" disse ritrovandosi faccia a faccia con lo sguardo terrorizzato del ragazzo. Lui annuì con terrore "Ora p-posso andare?" Chiese impaurito. Carmela gli diede un ultimo sguardo omicida e gli fece cenno di andare, lui riprese i secchi da terra e scappò dagli altri. Dopodiché Carmela sorrise, si rese conto che era riuscito a convincerlo, e ciò voleva dire che avrebbe avuto una soddisfazione nei confronti di Ciro.

"C paccr, i miei complimenti " si sentì dire da dietro. Carmela sussultò leggermente, si rese conto che Ciro aveva sussurrato quelle parole a pochi centimetri dal suo orecchio. Si girò per ritrovarsi due occhi scuri guardarla , con un sorriso beffardo in viso. "Ti ho stupito Ricci?" Chiese fronteggiandolo. Ciro la guardò compiaciuto "C vó assaj p m stupisc" rispose il ragazzo. Carmela alzò il mento e si avvicinó ancora di più a lui, adorava stuzzicarlo. "Ah si? Tipo cosa?" disse piano guardandolo fisso negli occhi. Ciro in tutta risposta si leccó le labbra e ricambiando il suo sguardo le rispose "S to dic nun c sta gust". A interrompere la loro conversazione fu Beppe, che tossendo in modo ironico fece allontanare i due.

"Ragazzi, mi dispiace interrompere, ma qualcosa la dovete fare, non posso farvi fare salotto" disse Beppe cercando di essere autoritario, anche se come tutti sapevano, lui era l'unico che riusciva a mantenere la calma con i ragazzi. Senza dire una parola Ciro e Carmela andarono dagli altri vedendo in cosa potevano essere utili. Carmela con l'aiuto di Edoardo, iniziò a verniciare l'ultima parte della barca, Ciro invece si era seduto sulle scale, a guardare i suoi compagni faticare. Si era fermato a guardare Carmela.

Non riusciva a capacitarsi di come avesse convinto Filippo, era sicuro che lui per paura non avrebbe mai accettato o che sarebbe corso a dire tutto alla direttrice dell'IPM. Eppure quella ragazza sapeva essere così caparbia, così uguale a lui. Il piccolo scontro che avevano avuto prima, gli aveva dato conferma di quanto fossero uguali, e sapeva che questo lo pensava anche lei, si trovavano insieme a parlare di affari, e lei ci sapeva fare.
Finita l'ora ricreativa, si ritrovarono tutti fuori per l'ora d'aria , Carmela si sedette su una delle panchine che circondavano il campo e si accese una sigaretta, Ciro era seduto due panchine distanti da lei e si accese anche lui una sigaretta. Lei lo seguiva nei suoi movimenti, e notó quanto bello fosse nelle sue movenze, e ripensò al loro faccia a faccia di quella mattina, quando erano a pochi centimetri di distanza, un pensiero strano sfiorò la mente di Carmela: e se non fosse arrivato Beppe, cosa sarebbe accaduto? Scosse la testa tentando di togliersi quei pensieri strani nei confronti di Ciro, notando che ormai la sigaretta era finita, buttó il mozzicone a terra e si alzò dalla panchina.

Andò verso Ciro "Puoi venire un attimo?" Chiese lei stranamente gentile. Edoardo e Pirucchio la guardavano fisso, lei detestava quando qualcuno la fissava, ma decise di non far peso alla cosa. "Già ti manco Carmè?" Rispose Ciro alzandosi. Lei alzò gli occhi al cielo e insieme si incamminarono verso la panchina su cui era seduta prima Carmela. "Ricim" disse Ciro. Carmela si spostò i lunghi capelli neri da un lato e guardandolo vide che lui aspettava che parlasse. "Dobbiamo parlare con il chiattillo e fargli un discorso più "accurato" " disse mettendo tra virgolette l'ultima parola. Ciro la guardò con un sopracciglio alzato. " E c t piens, già è stat fatt u discors "accurato" " rispose lui imitando il suo gesto. Carmela si innervosì " E perché non mi hai avvisata? Questa cosa dobbiamo vedercela insieme, non devi fare le cose a cazzo tuo" disse lei velenosa. Ciro fece una risata finta "E aro sta scritt c tagg avvisà?" le rispose guardandola malamente negli occhi. "Dobbiamo collaborare cazzo, vuoi capirlo? Io non voglio problemi con la mia famiglia" disse ancora più nervosa di prima "E vabbuó, io la prossima volta ti avviso. Anzi, guarda quant so gentile, per scusarmi ti invito a fumarti una canna con me nella mia cella, stasera" disse Ciro accendendosi un'altra sigaretta. Carmela sospirò "E comm si romantic"

Ciao raga!
Scusate se vi ho fatto attendere, spero che vi piaccia come sta procedendo la storia, vi ricordo che siamo solo all'inizio e il meglio deve ancora venire.
Ho tante idee carine per i prossimi capitoli!
Inoltre vi prometto che inizierò a farli anche più lunghi.
Cercherò di fare del mio meglio per accontentare le vostre aspettative. Fatemi sapere cosa secondo voi dovrei migliorare o fare, accetto consigli! ❤️

Mare fuori - AMIAMO I NOSTRI SIMILIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora