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Ormai erano giorni che stavamo dietro alle tracce di chi aveva portato tutto quel casino e scalpore a Piltover.
Qualcuno di loro aveva probabilmente rubato la nuova invenzione di Jayce e chissà cosa voleva farci...
Noi cercavamo di controllare il suo potere, ma nelle mani sbagliate poteva davvero diventare un'arma pericolosa, e già ne avevamo visto il potenziale.
Io non riuscivo a pensare ad altro a risolvere tutto quel caso, o almeno così cercavo di convincermi...
In realtà la cosa alla quale davvero non riuscivo a smettere di pensare era quella ragazza.
La detenuta dai capelli corti e scarlatti, con quello sguardo sempre arrabbiato e le maniere poco carine verso tutti tranne che me.
Ormai era un po' che dal doverla 'semplicemente interrogare' mi sono ritrovata praticamente a collaborare con lei come fosse una mia pari e non fosse mai stato un problema per Piltover, e tutto questo perché abbiamo un nemico in comune : Silco.

Mi ci sono avvicinata inizialmente solo per delle informazioni, dovevo sapere meglio tutto ciò che a Piltover veniva nascosto o non veniva tenuto di conto.
Gli abitanti di Zaun erano così diversi da come ce ne avevano sempre parlato, persone povere che cercano solo di andare avanti.
Quella ragazza, Vi, me ne aveva parlato e mi aveva aperto gli occhi su tutto ciò.
Lei proveniva da lì e forse anche per questo non era vista di buon occhio da tutti, ma non mi importava, io avevo bisogno di lei ed ero sicura di saperla tenere sotto controllo nonostante i suoi modi impulsivi.

È andata a finire che siamo diventate vere e proprie colleghe in questo caso, ma la cosa che più mi preoccupa è che... Il desiderio di stare vicino a lei, passare più tempo insieme e parlarle era più forte anche di quello di portare avanti il caso.
Mi faceva davvero impazzire come pensiero.
Non potevo davvero mettere davanti i miei desideri al mio dovere, c'erano di mezzo delle vite, Caitlyn datti una regolata adesso!

Uscii dalla doccia che a quanto pare era diventata molto più lunga e riflessiva di quella semplice sciaquata veloce che dovevo darmi.
Ogni volta che c'era un secondo di silenzio quello era ciò a cui pensavo.
Mi guardai allo specchio e presi a pettinarmi i capelli ancora un po' persa nel mio mondo, presi poi un bel respiro grande e lo lasciai andare piano dalle mie labbra, guardando dritta poi nello specchio per incrociare i miei stessi occhi.
Io lavoro come sceriffo di Piltover, devo fare il mio lavoro e concentrarmi solo su quello!
"Sei sexy pasticcino..." risentii quelle parole ripetersi nella mia mente e per un attimo mi trovai di nuovo come in quella situazione, al muro con Vi davanti che mi bloccava qualsiasi via di uscita, e la cosa assurda è che non mi spiaceva, anzi... Non riuscivo a distaccare lo sguardo da lei, dai suoi occhi... dalle sue labbra...
Nel realizzare a quanto intensamente ricordavo quell'accaduto sentii le guance prendermi fuoco ed ebbi un lieve sussulto.
Mi tolsi subito da davanti allo specchio, non ci tenevo affatto a vedere la faccia di uno sceriffo dedito al lavoro come me che si struggeva per una fuorilegge!

Presi l'asciugamano distrattamente e cominciai andai verso la camera mentre asciugavo il mio corpo che ancora faceva scivolare le gocce rimaste della doccia sul pavimento.
Se mia madre vedesse tutto questo caos mi ucciderebbe, dovrei pulire subito... O forse... Potrei prenderla con calma e pensarci poi.
No, okay, questa doveva per forza essere l'influenza di quella Vi che mi sprona a non seguire le regole, le mie stesse regole... a non concentrarmi sul mio lavoro e a rimandare anche il fatto di pulire due o tre gocce d'acqua per pensare a lei.
Dio mio...
Mi sento così impazzire ogni volta.
Mi sistemai l'asciugamano intorno al corpo, così da potermi buttare tranquillamente sul letto e rilassare un po' quella mente tormentata che oggi aveva deciso di farmi uscire di testa.

Cercai di tornare in qualche modo in me, dovevo pensare al prossimo passo da fare... NO CERVELLO, NON IL PASSO DA FARE CON LEI MA CON IL CASO.
Oh Dio, credo di non poter riuscire a non pensare a lei.
Mi sentivo quasi bruciare tutto il corpo, se avessi aspettato qualche altro secondo per asciugarmi probabilmente ora le gocce d'acqua sarebbero evaporate!

Per tutta la notte rilessi i fascicoli ed i documenti inerenti al caso, aggiungendo con estrema attenzione nuovi collegamenti.
Sentivo i miei occhi chiudersi di tanto in tanto per la stanchezza, ma io ero determinata e continuavo imperterrita.

Sussultai e scattati in piedi quando udii il continuo bussare proveniente dalla porta-finestra.

"Pasticcino, sei ancora sveglia? Sbrigati ad aprire, qui mi stanno alle calcagna-"
Disse visibilmente in ansia.

"Vi?" Mi avvicinai di più alla maniglia per poi aprirla timorosa.

"Entra, forza!" La presi per un polso e la spinsi dentro.

"Ti preoccupi davvero tanto per me eh...?"

"Io? Ah, ti pare? Semplicemente non volevo ti facessero fuo--"
Non riuscii nemmeno a finire la frase che sentii il cuore andarmi in gola quando Vi mi prese con forza dai fianchi tirandomi a sé e facendo scomparire completamente la distanza fra noi con un bacio.
Le sue labbra a differenza delle mie sembravano così calde, avvolgenti e mi tiravano ad assagiarle e a volerne sempre di più.
Il suo corpo che premeva sempre più sul mio mi faceva perdere la concentrazione ma cercai di rinvenire alla realtà posando le mani sul suo petto, cercando di allontanarla almeno di quel poco per poter continuare a parlare.
"Vi, cosa.." voltai di poco il volto ma il mio stesso respiro affannato non mi permetteva di dire altro se non quelle due parole.
La ragazza di fronte a me passò poi una mano sul mio collo e mi spostò una ciocca di capelli dietro all'orecchio così da potersi sporgere e sussurrarmi con quella voce lenta, calda e profonda che mi faceva sciogliere ogni volta

" Shh... Va tutto bene Caitlyn... "
Mi spinse sempre di più contro il letto, finché non potei far altro che sedermi su di esso.
Non riuscivo a capire cosa diavolo stesse accadendo, ma sapevo solo che la mia mente era annebbiata e il mio corpo bramava il suo tocco.

Si mise sopra di me e fece aderire la mia schiena sul materasso, bloccò i miei polsi stringendoli possessiva e prese a baciarmi con voracità.
Sentii la sua lingua sulle mie labbra come a voler chiedere il permesso per poter entrare.
Accesso acconsentito soldato.
Lentamente facemmo intrecciare le due lingue in una focosa danza che finì per mozzarmi il fiato.

Mi inarcai col bacino così da farlo scontrare con quello della rossa e la provocai.
Scese con le mani su tutto il mio corpo e con una stretta decisa prese i miei fianchi facendoli ondeggiare.

Mi accorsi che il suo tocco non era proprio come mi aspettavo... cioè... sì ma-
Le mani di Vi erano esperte, forti, robuste e allo stesso tempo sapevano essere gentili e confortanti.
Per un momento ci guardammo negli occhi ansimando, i nostri corpi sembravano tremare tocco dopo tocco.

" Caitlyn... " sussurrò con voce calda e vogliosa.

" Vi... io... " stetti per stringerla a me circondandole le spalle, ma non appena le nostre labbra si unirono... io...
mi svegliai.

Tirai su la testa e notai alcuni fogli attaccati sul mio volto.
Era stato tutto un sogno.
Un bellissimo sogno, pensai.

Mi staccai i fogli rimasti incollati e presi a inveire contro qualcuno o qualcosa.
Quella rossa mi stava facendo perdere il senno, non potevo permetterlo.

Decisi che era venuto il momento di chiudere tutto e mettermi a riposare, una sana dormita di otto ore sarebbe bastata.
Forza Caitlyn, hai avuto a che fare con pensieri ben peggiori... che sarà mai un sogno erotico su quella che dovrebbe essere una potenziale delinquente.

Mi schiacciai il volto contro il cuscino e bofonchiai qualcosa di incomprensibile, cercando di prendere sonno e scappare da tutta quella confusione che mi tormentava.

 Non ci volle molto prima di addormentarmi e sta volta Vi non era la protagonista del mio sogno. 

{A&D}

|𝐀𝐑𝐂𝐀𝐍𝐄| 𝐘𝐨𝐮𝐫 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐥𝐞 𝐢𝐬 𝐦𝐲 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐥𝐞.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora