Sweet Like Justice
Larry Stylinson One Shot
by Tommoandsunshine
Essere rifiutati dallo stesso tipo, che guarda caso era un detective con cui avevi avuto una notte di sesso platonico a parlare di omicidi irrisolti che avrebbe fatto eccitare anche una suora, due volte nel giro di poche ore non era proprio nel piano di Harry.
Eppure tutta la giornata era stata davvero strana quindi non se ne era preoccupato più di tanto. Aveva dovuto combattere strenuamente, nemmeno stesse chiedendo di poter rapire il presidente, contro ben quattro poliziotti perché gli lasciassero prende la fottuta cartella di John Bolton, ricercato per omicidio con una taglia da cento mila dollari appiccicata sulla fronte.
Gli agenti battibeccavano come merli impazziti davanti ad un tozzo di pane ammuffito mentre si scontravano tra loro pur avendo la stessa opinione: il ragazzino doveva tener giù le mani da quel caso.
Poi era entrato Tomlinson e sia gli idioti che Harry avevano chiuso bocca, i due per paura di essere licenziati, Harry perché la sua mascella non toccasse il pavimento alla vista del bicipiti di Louis che si flettevano e la rughetta in mezzo alle sopracciglia che si spostava, mentre interrogava i tre sul fracasso che si poteva sentire in tutta la centrale.
Aveva passato in rassegna i loro volti e trovando quello di Harry (il meno idiota) "Parla" disse "E sii conciso"
"Voglio il caso Bolton"
"Assolutamente no, sei una recluta" E nonostante odiasse davvero essere contraddetto, gli uomini in divisa che flettevano i muscoli erano irresistibili.
"Sono meglio di chiunque tu sceglieresti, Tomlinson" Incrociò le braccia al petto provando ad essere minaccioso.
"Non sei meglio di me. Il caso è mio e la risposta è no"
A Harry non piaceva affatto quella espressione compiaciuta, così decise di giocarsi l'unica carta che conosceva.
"Bene, vado da mio fratello allora" Suo zio equivaleva al marito di Lottie, sorella di Louis. Essendo un vecchio poliziotto e avendo addestrato personalmente sia Harry che Louis in accademia, il detective lo rispettava più di quanto rispettasse chiunque altro. Doveva solo tirare fuori gli occhi dolci e raccontare di come Louis, il lupo cattivo, non lo facesse uscire da dietro la sua scrivania nemmeno per assistere ad un processo.
Quando Louis uscì dalla stanza sbattè la porta con insistenza maledicendolo.
"Ed è così che ho avuto il caso, Karen" Raccontava alla cameriera del Guns&Monkeys, piccolo locale americano dietro l'angolo alla centrale che faceva delle ottime ciambelle.
"Oh Harry, ragazzo mio, così coraggioso!" Ridacchiava lei passandogli un cioccolatino ripieno di liquore alla vaniglia tra le dita lunghe. "Scommetto che quel burbero detective se l'è data a gambe"
"Oh ci puoi contare!" Sghignazzò Hernest mentre leggeva il suo giornale. "Inoltre mia moglie ha delle ottime premonizioni"
"Contaci! Ho predetto anche il nostro matrimonio, e siamo ancora insieme" Karen gesticolava per strappargli il giornale dalle mani e infilare a suo marito il grembiule al dritto.
Harry si infilò il cappellino da baseball in testa mentre pensava che di sicuro Louis non gliel'avrebbe fatta far franca. Si sarebbe divertito a sentire le sue lamentele una volta aver incassato i centomila dollari e aver messo il cattivone in prigione.
"Torno a lavoro! Ci vediamo domani, Karen" Le sorrise "Hernest" Fece un cenno al vecchio signore che alzò una mano ricoperta di farina.
Dovette schivare un po' di persone
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Sweet Like Justice [Larry Mini Long]
FanfictionSignori, per favore rendetevi presentabili. Siete in arresto" "Fottuto inferno, non era tra i piani, cazzo" sussurrò Harry tra I denti mentre l'agente li ammanettava e li portava alla centrale. Louis, vestito, entrò nella macchina dopo si lui, spi...