Coming Straight Home To Me

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Quando Harry aveva immaginato la sua prima volta con Louis, di certo non era così che finiva in manette.

Era stato stupido, ma cazzo, quante possibilità c'erano che li beccassero sul fatto? Una su mille.

In quel momento soggiornavano in una piccola cella, sulle due brandine ai lati dello stretto salottino e Harry davvero non riusciva a stare fermo.

Era più forte di lui, niente lo aveva preparato per questo momento e lui aveva sempre tutto sotto controllo, tanto che sembrava maniacale, ma nel manuale Harry Styles di certo non era ancora stata scritta la sezione 'cosa fare quando vieni arrestato per atti osceni in luogo pubblico'

Per questo, adesso, poiché aveva comunicato all'agente in servizio che entrambi erano poliziotti ma quello non aveva creduto a nessuna delle sue parole, il suo cuore saltellava nel suo stomaco e non riusciva a riposarsi.

Louis, al contrario, si era steso su una delle due panche, e in qualche contorto modo, verso le due e un quarto di mattina, si era addormentato.

Harry voleva strangolarlo? Si.

L'avrebbe fatto? No.

Perché era un adulto? No. Perché quando avevano provato ad avvicinarsi l'uno all'altro, li avevano ammanettati ai ganci sul muro, nemmeno fossero cannibali e rivali.

Probabilmente pensavano fossero così depravati da finire ciò che avevano iniziato in cella.
Le sporche fantasie di Louis che lo piegava a novanta sulla sua scrivania e lo scopava con il cappello da poliziotto in testa, non era davvero applicabile alla situazione in cui si trovavano.

Non gli hanno permesso di chiamare fino alle due e mezza, e i primi cinque contatti che Harry aveva chiamato, mentre Louis dormiva profondamente, non avevano risposto al telefono.

Quando gli restituirono il telefono di Louis, chiamò Zayn.

Il moro, dopo aver ridacchiato mezz'ora tra i rumori fastidiosi del party che si svolgeva con nonchalance in sottofondo, aveva detto che avrebbe trovato un autista e li sarebbe venuti a prendere, dopo essersi fatto passare la sbornia.

Harry onestamente sperava avrebbe mandato qualcun altro, ma quando li fecero uscire, nella Hall della stazione della polizia, Harry avrebbe preferito tornare in cella.

Chiuso dietro le sbarre, almeno sarebbe stato al sicuro da suo fratello.

Harry non l'aveva mai visto così arrabbiato.

Louis sussurrò un 'oh cazzo' scivolando dietro di lui con un cipiglio spaventato e divertito allo stesso tempo.

"Oh eccovi!" Sorrise loro Lottie felicemente, agitando a loro una mano. "Serata divertente"

"Ehgh" Sospirò Louis. "La branda era leggermente scomoda"

Lottie sorrise a Harry nascondendosi dietro il braccio.

"Lottie" Liam la avvertì. "Sto per uccidere tuo fratello"
Harry aveva più paura per Louis che per sé stesso, sinceramente.

Liam aveva tutte le peggiori intenzioni di fargli passare un dannato inferno.
Erano le tre del mattino, e il suo migliore amico si era appena scopato il suo fratellino in un auto, poi si era fatto arrestare.

Di Louis non sarebbe rimasta nemmeno cenere.

"Casa. Adesso" Sussurrò tra i denti indicando ad entrambi di seguirlo verso la macchina.

Harry guardò Louis con un cazzo di bellissimo sorrisino tra i denti bianchi mentre uscivano dalla centrale, rabbrividendo per il freddo esterno.

"Certo che farsi arrestare fa venire fame, qualcuno ha un panino?"

Sweet Like Justice [Larry Mini Long]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora