''Dai Ruby gira quella cazzo di bottiglia!'' Imprecò Killian impaziente, il cui scopo quella sera -e nella vita- era semplicemente farsi più ragazze possibili e dar sfogo ai suoi ormoni da diciottenne. Ormai aveva quasi completato il giro, gli restava solamente una ragazza da portarsi nello sgabuzzino: Emma Swan, la ragazza più sexy che avesse mai incontrato e che sognava di portarsi a letto da quando l'aveva vista la prima volta.
''Va bene, va bene. Ma datti una calmata!'' Rispose seccata la rossa, togliendo la bottiglia di vodka dalle mani di Killian, l'ennesima quella sera. Pensava ancora a quando era toccato a lei baciare il ragazzo, e non era stato proprio gradevole, visto che lui le aveva ficcato brutalmente la lingua in bocca e non aveva fatto altro che palpeggiarla dovunque. Al solo pensiero rabbrividì, non era decisamente il suo tipo.
Ruby si decise finalmente a girare la bottiglia di birra ormai vuota che si trovava nel mezzo del cerchio che avevano formato. Rimasero tutti in sospeso fin quando questa non si fermò, indicando due persone che alla vista del risultato rimasero a dir poco sbalordite, perchè mai si sarebbero aspettate una cosa del genere; certo, c'era sempre la possibilità che anche due ragazze potessero capitare, come era successo con Ruby e Ashley, ma erano comunque scioccate, perchè a loro sembrava una cosa completamente sbagliata. Una cosa che non sarebbe mai dovuta succedere. Regina Mills e Emma Swan non avevano fatto altro che odiarsi dal primo giorno di liceo, dopo che Regina e le sue seguaci avevano casualmente e innocentemente fatto inciampare la bionda in mensa, che si era ritrovata così ricoperta di spaghetti, succo d'arancia e insalata. Il tutto ovviamente sotto le risate dell'intera scuola.
Ma chissà come entrambe erano finite per far parte dello stesso gruppo di amicizie, nonostante ciò il distacco tra loro si era comunque mantenuto, anche se c'erano stati dei momenti in cui erano riuscite a parlarsi senza litigare, rari ma c'erano stati.
Emma e Regina si guardarono ancora per qualche istante, immobili, fino a che Killian non esclamò: ''Siete rimaste incantate? Che aspettate? Vi aspettano cinque minuti nello sgabuzzino!'' Gli sguardi di tutti erano puntati sulle due ragazze, che ancora non accennavano a muoversi.
''Mi avete sentito? Muovetevi cazzo, non ho intenzione di stare qui tutta la notte! O meglio, per te lo farei Swan, sai che sei la mia preferita, ma sono piuttosto impaziente quindi alza le chiappe e vai in quel maledetto stanzino!'' Disse di nuovo Killian, il quale sembrava proprio non riuscire a tenere a freno i suoi ormoni e la sua pazienza.
''Cristo santo Killian, abbiamo afferrato il concetto!'' Gridò Emma con un tono piuttosto innervosito. Dopo di che si alzò e con un cenno della mano intimò anche Regina a farlo, la quale sembrava ancora più seccata della bionda.
Emma aprì la maniglia del minuscolo sgabuzzino con fare tremante, non sapeva nemmeno perchè cazzo la sua mano stava tremando. Era sempre stata sicura di sè con i ragazzi, e non aveva mai avuto problemi di inferiorità o insicurezza, soprattutto quando si trattava di aprire una porta. Entrò e fu subito seguita dalla bruna, che chiuse la porta dietrò di sè, lasciandole al buio con solamente uno spiraglio di luce che proveniva dalla minuscola lampadina del soffitto.
''Avete cinque minuti, da adesso!'' Urlò loro Ruby.
''E mi raccomando, fate scintille!'' Aggiunse Killian, che stava già fantasticando sulle due ragazze insieme.
Per almeno trenta secondi Emma e Regina rimasero impassibili, nessuna delle due aveva il coraggio di fare il primo passo e forse nessuna delle due aveva l'intenzione di farlo. Con la poca luce che c'era all'interno riuscivano appena a vedere i lineamenti dell'altra, e inoltre lo spazio era talmente poco lì dentro che solamente pochi centimetri impedivano ai loro corpi di toccarsi.
''Quindi... ehm... che si fa?'' Chiese debolmente Emma rompendo così il ghiaccio. Nel farlo si morse il labbro inferiore, gesto che non passò inosservato a Regina, che si ritrovò a sognare di essere lei a mordere quel labbro, ma subito ricacciò indietro quel pensiero inaccettabile, che non sapeva nemmeno lei da dove fosse uscito.