Will. Non poteva essere. Lui era morto lo avevo ucciso io. No! Impossibile stavo sognando. Doveva essere assolutamente così. Si è così. Quello difronte a me era un'altra persona. Ma assomiglia molto a lui. Non ci posso credere. Perchè lui è vivo, perchè è qui, perché siamo qui. Cosa vogliono da noi. Devo assolutamente scoprirlo.
-Will sei veramente tu?-
Lui sorrise e disse -chi altro potrei essere secondo te?-.
Non ci potevo credere -ma tu sei morto, cioè eri morto come è possibile che tu sia qui. Sono stata io stessa a spararti. Non ci posso credere. Non sai quanti incubi ha avuto per quello che è successo. Sono stata divorata dai sensi di colpa. Ogni volta che chiudevo gli occhi vedevo il tuo corpo accasciarsi a terra, non sono riuscita a impugnare una pistola per molto tempo. Non sai quanto sono felice di vederti. Io...- non riuscivo a fare un discorso sensato. Dicevo tutte parole a vanvera per quanto ero felice. Non ci posso credere. È vivo.
-cosa ci facciamo qui? Che posto è mai è questo?- chiesi
-questo sarà il tuo peggor incubo- -perché?- chiesi preoccupata
-qui accade l'inspiegabile. Non so con precisione quanti siamo ad essere rinchiusi qui ma so che ogni giorno scelgono una persona diversa. Ci portano in quella stanza e dopo un paio di ore ci riportano nelle nostre celle. Ci danno da mangiare e da bere tre volte al giorno. Siamo imprigg...-
-ma cosa vogliono da noi?- lo interruppi.
-lo hai sentito cosa ti ha detto Marcus? Fanno dei test e degli esperimenti sia con i divergenti sia con le persone normali. Prendono delle persone e le fanno passare per morte. Molte delle pistole usate contro l'attacco e contro la guerra tra fazioni non erano calibrate per uccidere. Ci hanno preso e portati qui. È da quando tu mi hai sparato che loro fanno esperimenti su di me e man mano che i giorni passavano loro riuscivano a catturare sempre più persone-.
Loro? Loro chi?
-Marcus è il capo di tutto questo?- domandai
-no Marcus è solo una pedina di tutto ciò-
Una pedina. Non ci sto capendo più niente. Le uniche cose che mi erano chiare erano che mi ritrovavo in una cella e che stavo parlando con il mio migliore amico che dovrebbe essere morto perché ero stata io a sparargli. Intanto Will continuava a spiegarmi -... chi ha organizzato tutto ciò è una persona molto potente ma non si è mai fatta vedere-
-come facciamo a scappare- chiesi.
Lui mi guardò -è questo il punto...non si può-