Brevi storie tra donne

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Rosa era una donna che variava spesso il colore dei capelli e amava cucinare ricette del sud d'Italia, pur abitando in provincia di Udine.
Altresì, era di una sincerità spietata al punto che tutto ciò che si poteva temere di lei era già iscritto in questa sua modalità comunicativa. Custodiva il suo amore per Marica come una cassetta di sicurezza emotiva: celato come un tesoro d'altri tempi. Le piaceva aprirle il cuore per restituirle gioia e diamanti fatti di momenti condivisi.
Marica dal canto suo era una di quelle rare persone capaci d'amare anche senza capire tutto.

Marta e Paola non sapevano classificare il loro sentimento, ma andavano avanti tenendosi per mano nei ripostigli dell'esistenza. I loro detriti interiori erano le parole non dette nel tempo del vissuto assieme: fedeltà e tradimento, desiderio e dovere, vendetta e perdono. Tra il credere e il non credere vivevano dei loro sguardi inquieti, masticando rustiche madeleines per quarantenni nostalgiche. Avevano cancellato il passato e cancellandolo avevano eliminato anche il futuro.

Gioia e Lisa stanno assieme da dieci anni, si sono conosciute attraverso amiche comuni.
Gioia negli anni è stata molto abile nel cambiare la loro complicità senza che questa si perdesse in inutili chiacchiere da bar.
Lisa l'ha seguita come Ulisse ha fatto con le sirene: legata, ma libera. Affascinata dalla conoscenza dell'universo femminile, ma ferma nelle sue espressioni di donna fedele. Gioia ha pretese retroattive e perdona a modo suo.
Lisa sbaglia e lo fa consapevolmente.
Non è sempre stato semplice, a volte le parole sono cadute tra loro come un coltello.
Il tutto mentre si scaricavano addosso aspettative che non potevano reciprocamente soddisfare, se non fingendo. Una sequenza di errori le porterà alla separazione.

Lucia e Cristina condivisero i corpi e i sogni. Con lei Cristina fece l'amore per la prima volta con la luce accesa, imparò a cucinare il pesce senza lasciare troppe lische, a fotografare gli sguardi furtivi degli anziani. Lucia imparò l'arte della pazienza coltivando i fiori, a guidare in autostrada usando gli specchietti, infine furono le sue mani a rivelarne la bellezza del seno. Litigavano spesso sui finali dei libri, amavano i tramonti lungo il mare e le mostre in città lontane. Finché nacque in loro il desiderio di un figlio. La legge italiana vieta adozioni ed inseminazione artificiale per lesbiche. All'estero trovarono le risposte, ma con un iter lungo e faticoso sotto molteplici aspetti.

Ambra e Valentina si sono conosciute in gruppo facebook per sole donne. I loro argomenti comuni non potevano opporre troppe obiezioni alla volontà di conoscersi. Nessun vincolo alla logica dei loro ragionamenti nell'interconnessione delle emozioni. Ambra abita a Padova, Valentina a Catania. Hanno urgenza una dell'altra. Sono ipnotizzate dal dirsi e raccontarsi reciprocamente. Si cercano e si desiderano a distanza. Impazziscono dalla voglia di vedersi. Le loro voci al telefono cambiano leggermente di tonalità. L'istinto suggerisce solo di non sacrificare questa armonia. È sempre la distanza che fa il veleno

Serena e Sara hanno sedici anni e si vogliono bene. Sara vuole più che bene a Serena, tra loro è un gioco magnetico e aspro. Serena non lo accetta e racconta ai suoi compagni di classe dell'amore che nutre Sara per lei. La cosa devasta Sara e la sua adolescenza. Gli echi dei tormenti e delle prese in giro arriveranno fino ai tempi dell'università. Una notte di tanti anni dopo si incontreranno in un locale lesbico. Sara osserverà Serena ballare con imbarazzo crescente e ripenserà alla sua vita. Ci sono codici di reciproca appartenenza che rimangono indelebili. Una ferita nei modi di cui ancora ne pagano il prezzo.

Irene abbassò gli occhi sulla tovaglia imbandita dove le loro tazze avevano appena lasciato il segno della colazione. Si conoscevano da due anni, vivevano assieme da pochi mesi. La domanda circa la fiducia tradita che sollevava Alice, Irene non l'aveva nemmeno elaborata, ed era quindi un'ottima ragione per rifugiarsi in se stessa. Le feste natalizie in arrivo marcavano il confine di quella loro crescente, progressiva estraneità. Il punto di confusione non era solo quella terza persona che appariva all'orizzonte come una minaccia concreta: era che in realtà non si conoscevano per niente. Avevano le informazioni essenziali l'una dell'altra, ma erano dati inutili, se alla prima crisi capitolavano, oltretutto senza lottare. Irene nutriva per Marcella qualcosa di più profondo di una semplice curiosità, ma finiva lì. Se lavorando sulla coppia avessero trovato il punto di contatto del loro sentimento avrebbero spento assieme quell'interesse maldestro.

Giulia capovolse la foto, ma l'emozione non si modificò, stordita dalla bellezza di Anna, fluttuava per aria. Si stavano svelando reciprocamente attraverso il canale virtuale, fatto di chat e di muti propositi: scambio di idee ed immagini. La distanza rimaneva incolmabile, la Sicilia era terra troppo lontana anche solo per essere pensata. Anna non era solo bella, ma aveva molteplici qualità oggettive: era femmina nel cuore! Dotata di grazia e pensieri profondi, catturava l'attenzione con modi gentili ed eleganti! Il loro dirsi era un battesimo di fiducia che orientava il clima emotivo di entrambe. Giulia temeva che il loro rapporto si sarebbe trasformato in un'eco di rimpianti destinato a durare per mesi. Questo le procurava malumori di circostanza. Finì con rilevare l'incongruenza di quella passione, spezzandosi dentro come se avesse percorso un vicolo cieco dell'esistenza. Si prese un tempo più lungo per riflettere. Detestava chi non aveva rispetto del tempo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 06, 2022 ⏰

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