chapter five

65 19 30
                                    

Un ragazzo dai capelli castani si chinò per raccogliere la ricordella del ragazzo.
«Avete visto che faccia? Se avesse stretto questa si sarebbe ricordato di cadere sulle chiappone.» ride Seamus. È un ragazzo prepotente, e prende sempre in giro chiunque.
«Dammi qua, e lascia in pace il ragazzo»
Harry è indignato da quel comportamento.
«No, vediamo... la metterò sul tetto, così Neville la dovrà cercare.» ghigna il ragazzo salendo sulla scopa.
«Cosa succede Potter? Pensi di non essere all'altezza?» Grida lui ormai sollevato in volo.
«Harry non ti abbassare ai suoi livelli, è una stupidaggine, verrai espulso se ti vedono.» lo intima Draco.
Lui però si mette a cavalcioni sulla sua scopa e si alza da terra. Alla fine non è così difficile come pensava. Gli viene quasi naturale.
Raggiunge il ragazzo e esclama:
«Dammela o ti butto giù Finnigan»
«Ah è così?» sorride soddisfatto l'altro.
Harry gli si scaglia addosso provando ad acchiappare la ricordella. Fa roteare l'avversario un paio di volte su se stesso ma poi quest'ultimo riesce a stabilizzarsi.
«Facciamo a modo tuo allora...» lo sfida lui. Poi prepara il braccio e lancia l'oggetto di vetro il più lontano possibile.
Harry cerca di raggiungerlo, si curva in avanti e la scopa aumenta velocità. Va quasi a sbattere contro una finestra del castello ma subito si gira e prende al volo la ricordella. Poi scende lentamente vittorioso accolto dagli applausi dei presenti.
«L'hai scampata Potter, rischiavi di fare una figuraccia.» lo guarda il biondino.
«Harry Potter, seguimi.» Piton con il suo mantello nero fa irruzione nel cortile.
«Mi sa che ho parlato troppo presto... se ti chiedono qualcosa nega.» lo sprona Draco sussurandogli nell'orecchio.

Harry segue il professore per i corridoi, o meglio dire, lo rincorre fino a un'aula dell'edificio. Il passo di Piton è molto svelto perciò lui rimane quasi sempre indietro. È preoccupato, sa bene che verrà espulso, dopo tutto ha disubbidito alle regole. Proprio ora che stava iniziando a capire qualcosa di magia.
«Professor Raptor mi scusi, potrei avere il signor Flitt un attimo?» dice lui affacciandosi oltre la porta.
«Si certo» risponde un'uomo con il turbante viola e un camaleonte fra le mani. Si alza titubante un ragazzo magro dai capelli castani e i denti a coniglio. Quando esce dall'aula il professore li presenta.
«Potter, lui è Marcus Flitt, il capitano della squadra di Quidditch dei Serpeverde. Marcus, ti ho trovato un cercatore.» Harry rimane senza parole per qualche secondo, pensava che lo stessero accompagnando da Silente o a fare le valige per andarsene.
«Sul serio?»
«Sì. Non ho mai visto nessuno volare così bene anche se gli era proibito di farlo.» risponde Piton rivolgendogli un'occhiata complice. Fare complimenti non è il suo forte ma quel professore comincia a stargli un po' più simpatico.
«Hai mai visto una partita di Quidditch? Sai come funziona?» Harry scosse debolmente la testa.
«Hai anche il fisico da cercatore sai? Ti ci vorrà una buona scopa però. Una Nimbus Duemila direi, oppure una Tornado Sette»
«Vedremo...» risponde Piton con sguardo assorto.

«Cercatore? Quelli del primo anno non hanno mai fatto parte di una squadra» esclama stupito, e forse anche con un po' di invidia, Draco quando gli viene raccontato l'accaduto.
«Tu devi essere il più giovane giocatore di Quidditch da...»
«Un secolo secondo Flitt. Inizio gli allenamenti settimana prossima ma non dirlo a nessuno per ora.» lo interrompe Harry.
«Oh, andiamo Harry dovresti vantartene con tutti!» esclama Draco, con il suo tipico sguardo da sono-un-essere-superiore.
«Beh, il professore ha detto così quindi...»
«Il Quidditch è fantastico... ma non ti vedo molto convinto. Cosa succede?»
«Io non ho mai giocato a Quidditch, e se cado e faccio la figura dell'idiota?»
«Tu non puoi fare la figura dell'idiota, è nel tuo sangue. Seguimi»

Draco lo guida verso un'ala del castello più silenziosa.
«Ecco guarda.» dice indicando una teca di vetro.
«I migliori giocatori di Quidditch...» legge Harry a voce alta. Poi abbassa gli occhi. Sotto la voce "Cercatore" è scritto il nome di suo padre.
«Ecco, ora mi è passata la voglia di giocare.»
«Pensa che non sarai come lui, ma migliore di lui... Dobbiamo vincere, sono due anni di seguito che i Grifondoro ci battono.»
«Potter, come mai non prepari le valige?» urla Seamus avvicinandosi, seguito dalle patetiche risate dei suoi amici.
«Finnigan, come mai non lasci in pace le persone?»
«Io e te, a mezzanotte, nella sala dei trofei: un duello tra maghi. Solo bacchette, niente corpi.»
Harry esita per qualche secondo, è sconsigliato aggirarsi di notte, potrebbero beccarlo, anzi, è molto probabile che lo becchino e ha già giocato col fuoco per recuperare la ricordella di Neville. Non vuole far perdere punti ai serpeverde e, ancora di più, non vuole essere espulso.
«Che c'è, hai paura?» lo prende in giro Seamus
«Io? Nah, accetto.» non si farà mettere i piedi in testa da un cretino come quello.
«Bene, io sarò il suo secondo» esclama Draco felice, lui è sempre pronto a mettersi nei guai.

Dieci minuti dopo Harry è steso sui divani in pelle della sala dei serpeverde quasi sul punto di piangere.
«Perché ho accettato? Non so praticamente niente di magia, mi farà fuori subito»
«Ma dai, ti do una mano io, sono bravo negli incantesimi.»
«A proposito, cos'è il secondo?»
«Bah, niente di che, combatte al posto tuo se muori.» lo sguardo di Harry si fa ancora più sconsolato. Se muori? Harry sta cominciando a prendere il considerazione l'idea di nascondersi nei dormitori, dopotutto Seamus lì non lo può raggiungere, non sa la parola segreta ed è vietato a chiunque delle altre case entrare nei sotterranei dei Serpeverde.
«Tanto siamo qui da poche settimane e, anche se sei una frana, il massimo che ti può fare è un piccolo graffio. Ascoltami. Se riesci a disarmarlo è fatta, l'hai sentito no? "Solo bacchette, niente corpi"»
«Si ma non ho la più pallida idea di come fare.»
«Ti insegno io. Metti la bacchetta in questa maniera e poi dici "Expelliarmus": mi raccomando, la pronuncia è importante» Draco si sta dimostrando inaspettatamente particolarmente gentile.
«Cosa vuoi?»
«Eh?»
«Cosa vuoi in cambio... di solito non sei così...»
«Va bene, se non vuoi il mio aiuto me ne vado. Ci vediamo domani, forse.»
«No, aspetta...»
Draco ci tiene a fare bella figura, dopo tutto lui è quel ragazzo.

Harry Potter e l'oscurità dei mangiamorte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora